Scriverò, e lo farò nella forma più sintetica possibile, di un tema: le risorse economiche destinate a un fondo, quello che riguarda le forme più terribili della disabilità: le gravissime non autosufficienze. Quel fondo è stato sempre sottodimensionato rispetto a paesi come Francia, Germania, Inghilterra, ma esisteva. Permetteva trasferimenti alle Regioni di somme che consentivano alle stesse, anche se parzialmente, una gestione del problema. Consentivano, per esempio, il finanziamento dei progetti denominati “vita dopo di noi”, o di altri riguardanti “la vita indipendente”. Permettevano l’erogazione degli assegni di cura o il finanziamento delle assistenze domiciliari. Con il governo Conte due, quel fondo raggiunse la cifra massima, poi…
Poi venne Draghi e una ministra leghista della disabilità, certa Stefani, della cui opera non si conosce nulla, però permise a Draghi di trasferire verso altre cose, 200 milioni con i quali, nella legge di bilancio del 2020, l’ultima di Giuseppe Conte, si era pensato di incrementare quel fondo. In quel tempo le risorse assegnate ammontavano a 800 milioni. Draghi spese in altro quei 200 milioni e, quando fu colto con la mano dentro la marmellata, ne promise la restituzione a 50 milioni all’anno. Della Stefani nessuna traccia. Se si fosse mantenuta la promessa, il fondo avrebbe avuto un saldo, annuale di 850 milioni. E invece no, venne la madre, donna e cristiana.
La quale, non solo se ne fregò altamente di quanto aveva promesso Draghi, ma fece di più, definanziò il fondo portandolo a poco più di 500 milioni. Ma non si accontentò di questo, nella successiva legge di bilancio lo dimezzò ulteriormente, fino ad azzerarlo completamente nell’ultima occasione, il dicembre scorso. L’attuale ministro per la disabilità si chiama Alessandra Locatelli, mi è sconosciuto cosa in realtà faccia, so solo che è leghista. Pare, inoltre, che facesse bagnare con gli idranti gli homeless a Como. Una persona di buon cuore, insomma.
Ma sappiamo con certezza, che quegli 800 milioni di euro, che avrebbero semplicemente migliorato la vita di bambini sfortunati, quelli a cui la natura ha tolto la possibilità di vivere una vita dignitosa e autosufficiente, incolpevoli vittime di geni impazziti, sono stati destinati a costruire un carcere in Albania. Servono e probabilmente serviranno, a fare andare avanti e indietro navi con poche decine di migranti. Il paese che fa diventare un “peso” un disabile, vale nulla. Alla madre, donna e cristiana, va rivolta una domanda: perché a sua figlia è permesso di perseguire la felicità, mentre a un disabile e alla sua famiglia no?
Se fosse meno pescivendola e più presidente del consiglio, invece di cercare nemici, inventare complotti e offendere chi non la pensa come lei, a quella domanda risponderebbe. Giuseppe Conte è stato il PdC più vicino ai disabili. Qualcuno mi domanda ancora perché io sia così contiano. Bene fate voi.