Il giorno 23 Febbraio avrei dovuto tenere a Casalgrande (RE) una conferenza sullo stato dell’informazione in Italia e nel mondo. Ebbene, il direttore del teatro De André, probabilmente imbeccato da qualche membro della giunta comunale di centro-destra, ha pensato bene di sostituirsi alle mie parole offrendo al pubblico una rappresentazione plastica di quanto avrei in parte detto durante la conferenza.
Come sostiene Agamben da tempi non sospetti, le democrazie liberali sono finite. Pur di compiacere il potere il burocrate di turno è sempre più disposto, con zelo e solerzia, a contenere gli spazi di libertà della collettività, anziché tutelarli.
Le persone che avrebbero voluto assistere alla conferenza, come in ogni autocrazia che si rispetti, sono state trattate come dei poveri armenti che necessitano del vaccaro di turno per essere indirizzate.
È il vaccaro che decide cosa si debba o non si debba ascoltare, e come. Tu povero bovino che non sei altro, non sei in grado. Ti potresti far abbindolare. Noi siamo qui per aiutarti, laddove tu non sei in grado di gestirti autonomamente.
Giorgio Bianchi non è mai stato iscritto a nessun partito. Si è candidato una sola volta da indipendente e fine.
Non parla di politica interna ma di esteri, costume e società.
La conferenza sarebbe stata una sorta di “lectio magistralis” sulla propaganda e sul suo utilizzo e sulla censura (appunto). Che cosa c’entra l’assenza di contraddittorio?
Nell’ottica del direttore del teatro avrei dovuto parlare con accanto qualcuno favorevole alla propaganda e alla censura? A questo punto si poteva offrire direttamente lui, vista la solerzia con la quale ci ha tolto la sala. Poteva difendere pubblicamente le sue scelte.
Come potete vedere, l’USAID, i fact checker, non servono più. Lo spazio del contendere non è più soltanto il web.
Quelli che vi “liberareranno” sulla rete, sono gli stessi che vi verranno a prendere fuori se non fate i bravi. Con le brutte. Questo è soltanto l’inizio.
A me resta soltanto la soddisfazione di essere inviso ad entrambi gli schieramenti afferenti alla Nato, il cosiddetto centro-destra e il cosiddetto centro-sinistra. È il segno sulla roccia che mi ricorda costantemente che il sentiero che ho intrapreso è quello giusto.
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Aggiornamento (10/02/2025):
Nonostante il goffo tentativo censorio, la conferenza del 23 si farà ugualmente. In un ambiente più ampio e quindi in grado di accogliere molti più spettatori rispetto alla precedente location.
L’idea è quella di trasformare la conferenza in una sorta di mobilitazione, di manifestazione contro il tentativo in atto di impedire la circolazione delle idee non allineate.
È soltanto disubbidendo in maniera civile che possiamo reagire alla prepotenza e all’ottusità di un sistema di potere che ha paura persino della propria ombra. Che deve mostrare i muscoli anche contro un signor nessuno come il sottoscritto.
Il mio invito è quello di far sentire la nostra voce accorrendo numerosi, premiando così lo sforzo e la tenacia degli organizzatori, ma soprattutto il coraggio e la disponibilità di Stefano Spadacini che ha messo a disposizione la sala.
Sarà una serata di contenuti e di rivalsa dove, come sempre, sarò aperto a interloquire con chiunque abbia da ridire con quanto esporrò durante la relazione.
Ci vediamo il 23.
Giorgio Bianchi