Frodo Meloni e la Compagnia del Tranello

Ieri Arianna ha chiuso la direzione di Fratelli d'Italia con una citazione fantasy: "Giorgia è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell'Anello... aiutiamola nella fatica di portare il pesante anello del potere".

di Salvatore Granata

Siete pronti a farvi due risate?

No perché con le sorelle Meloni se non la si mette sul piano dell’ironia dovremmo bestemmiare h 24.

Ieri Arianna, ex del capotreno Lollofrigida (non è un lapsus), ha chiuso la direzione di Fratelli d’Italia con una citazione particolare, rifacendosi alla cultura fantasy. Ha detto precisamente:

“Giorgia è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’Anello… aiutiamola nella fatica di portare il pesante anello del potere”.

Madooooò. Subito dopo questo paragone azzeccatissimo, Tolkien, lo scrittore del romanzo epico-fantasy ambientato alla fine della Terza Era dell’immaginaria Terra di Mezzo, si è rivoltato nella tomba.

Ora, personalmente farei delle osservazioni in merito per far comprendere ai fan delle melones quanto costoro siano delle “gennarine sangiuliane” financo in materie non propriamente scientifiche.

Ricordo altresì che la Meloni tecnicamente avrebbe “scritto” un libro, quindi che la sorella disconosca la storia di una saga che ha venduto oltre 150 milioni di copie e che hanno reso il libro (scritto a metà del ‘900) una delle opere letterarie di maggior successo del XX secolo, la dice lunga su chi fa la morale a Report e dia lezioni ad altri, quando pare che il livello di conoscenza sia sottozero.

Primo. Alla fine della Triologia fantasy, Frodo l’anello se lo vuole tenere, affascinato dal potere che possiede.

Se non fosse stato per l’amico Sam, sarebbe finito peggio di Gollum.

Come nella realtà sta accadendo.

Sauron sta trionfando, altro che sconfitto come nel romanzo.

Non sono sicuro che Arianna abbia letto tutto il libro e soprattutto compreso il significato del medesimo.

Secondo. Come dicevo, Meloni più che Frodo somiglia a Gollum.

E più che “dell’anello”, Tajani, Salvini e Meloni, sono la “Compagnia delle manette”.

Potremmo oltretutto dire che Meloni sia la Signora dei Tranelli, viste le promesse elettorali disattese, il caso Almasri e altre situazioni in cui si è comportata in maniera poco chiara.

O potremmo parlare di “Signora della Contea” riferendoci alle regalie di Meloni elargite alla banche, alle imprese d’armi, alle assicurazioni, alle strutture sanitarie e scolastiche private.

Le sorelle vivono di fantasy 24 ore al giorno. Sono in un altro pianeta.

Perché con Frodo le bollette, le accise, le tasse e tutte le spese dei comuni mortali non si pagano. Nella realtà invece pare di sì.

Poi, se vogliamo dirla tutta, in realtà nei panni di Frodo ci vedrei più la Santanchè.

Per ovvi motivi.

Secondo me, ad Arianna, il discorso di chiusura di cui in premessa glielo ha scritto giuli. Non c’è altra spiegazione.

Oppure non lo so, ne ho pensate tante.

Non vorrei, ad esempio, che abbia capito male un vecchio slogan del ’68: “La fantasia al potere”. Ve lo ricordate?

Che l’abbia scambiato per “Il fantasy al potere”?

Le sorelle Meloni l’anello del potere non lo portano, se lo so’ magnato da un pezzo e la Compagnia s’è spolpata tutto il resto.

A parte che se mia sorella Giulia mi dicesse che sono un nano coi piedi pelosi potrebbe finire a mani in faccia.

Ragazzi e ragazze, donne e uomini, la verità è che dovremmo scendere in piazza tutti se avessimo un po’ di dignità.

Perché i politici, questi che ci governano in particolare, ne sono sprovvisti.

Siamo alla frutta, zimbello di mezzo mondo dalla Libia fino alle Ande, passando per Russia e Mongolia.

Una volta si citavano libri storici, non fantasy. Pensate se certi discorsi li avessero fatti Berlinguer, Pertini o Moro.

Che dire?

“Un Anello per domarli (per domare gli italiani), un Anello per trovarli (per trovare gli scafisti in tutto il globo terracqueo), un Anello per ghermirli (per ghermire i magistrati) e nell’oscurità (ma anche alla luce del sole e senza pudore) incatenarli”.

BAU.

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