Zelensky ha ottenuto il permesso di colpire il territorio russo con le armi della Nato, e la reazione di Putin dipenderà da quattro possibili valutazioni. Potrebbe minimizzare l’impatto militare dei missili, scatenare una risposta emotiva spropositata, adottare una strategia nucleare preventiva o cambiare tattica invadendo nuovamente Kiev. La guerra, sempre più pericolosa, vede Tajani e Crosetto tra i principali responsabili della catastrofe, accusati di aver fomentato il conflitto senza mai avviare iniziative diplomatiche.
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Zelensky è stato autorizzato a colpire il territorio russo con le armi della Nato. La reazione di Putin dipenderà dal tipo di valutazione che prevarrà al Cremlino. Le valutazioni principali possono essere quattro.
La prima è di tipo militare.
È possibile che Putin valuti che i missili della Nato infliggeranno danni limitati alle sue forze. Se questa valutazione prevarrà, la guerra non subirà mutamenti sostanziali.
La Russia continuerà a distruggere l’Ucraina con la consueta strategia “incrementale”. Zelensky dispone di un numero limitato di missili Storm Shadows, Scalp e Atacms.
Una parte di questi andrà fuori bersaglio, un’altra parte sarà abbattuta e un’altra andrà a segno. I missili a segno potranno distruggere una caserma, un deposito di munizioni o abbattere un aereo. Non molto più di questo. I missili della Nato non sono in grado di causare la resa della Russia.
In realtà, nessun’arma della Nato può causare la sconfitta della Russia perché Putin dispone di 6.000 testate nucleari. La Russia, in Ucraina, è semplicemente imbattibile. L’Unione europea, avendo una classe dirigente fallita e corrotta, si è infilata in una guerra che può soltanto perdere.
La seconda valutazione è di tipo emozionale. È possibile che i russi, nonostante i danni relativamente limitati, abbiano una reazione emotiva spropositata trovando una conferma alla tesi secondo cui l’espansione della Nato nell’Europa dell’Est, nei Paesi Baltici e in Georgia, è stata concepita per accerchiarli e sottometterli. Putin potrebbe valutare di colpire l’Ucraina con le testate nucleari tattiche sotto la spinta di questa carica emozionale esorbitante che trasformerebbe il semplice abbattimento di un aereo nel preludio della distruzione della Russia.
I giudizi storici verrebbero capovolti. Putin correrebbe il rischio di ricevere la stessa accusa di Eltsin: l’accusa di non aver saputo difendere la Russia dall’espansione della Nato.
La Nato ha umiliato Eltsin con il bombardamento della Serbia del 1999; Putin verrebbe umiliato dal bombardamento della Nato per mano ucraina nel 2024. Putin potrebbe usare le testate nucleari tattiche anche per non distruggere il significato della sua vita politica che è la resurrezione della Russia.
La terza valutazione è di tipo strategico. In questo caso, Putin valuta che il modo migliore di evitare la Terza guerra mondiale sia quello di colpire l’Ucraina con le testate nucleari prima che la Nato invii i propri soldati. Siccome la classe dirigente russa è determinata a precipitare il mondo nella guerra nucleare per evitare una sconfitta in Ucraina, Putin potrebbe usare le armi nucleari contro l’Ucraina per evitare di usarle contro Italia, Francia, Germania e Inghilterra.
Vi sarebbe anche un quarto scenario da considerare. Putin potrebbe cambiare la sua strategia “incrementale” per puntare su Kiev sfondando nuovamente il fronte dalla Bielorussia. In tal caso, Putin abbandonerebbe la sua strategia volutamente “lenta” per passare a una strategia “veloce”. La strategia lenta si basa sull’assunto, confermato dall’evidenza empirica, che il tempo lavori in favore della Russia contro l’Ucraina, come questa rubrica ha detto mille volte sin dal primo giorno di guerra contro le previsioni opposte del Corriere della Sera rivelatesi completamente errate.
A ogni modo, quello che avverrà dipenderà dai combattimenti; dobbiamo attendere. La guerra in Ucraina diventa sempre più pericolosa. Guido Crosetto e Antonio Tajani devono essere annoverati tra i principali responsabili di questa catastrofe e di quelle che potrebbero avvenire. Tajani, un lupo travestito da agnello, e Crosetto, non hanno fatto altro che inviare armi esecrando la diplomazia. Il mondo cammina sull’orlo di un abisso anche per colpa loro.
Crosetto e Tajani, simili a due apprendisti stregoni che non controllano più le forze degli inferi che hanno evocato, dicono di avere lavorato per la pace colmi di paura. Ma è falso; hanno lavorato soltanto per la guerra. Non hanno mai avviato nessuna iniziativa diplomatica.
Hanno sempre proposto di risolvere la guerra con la guerra.
Il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2024