Massimo Fini mi consiglia di scrivere editoriali più seri, ma è difficile quando leggo notizie come quella alla Camera, dove il Pd chiama a difendere Ottaviano Del Turco, condannato per tangenti, nientemeno che Piero Chanel Fassino, sotto processo per furti di profumi. Poi lo stesso Pd critica Fitto, ma lo vota. E per concludere, FdI, Pd e FI dicono No al paragrafo 8 della risoluzione UE che autorizza l’uso di armi occidentali in Russia, salvo poi votare Sì alla risoluzione che contiene quel paragrafo. Un classico esempio di incoerenza politica.
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Lo famo strano
Massimo Fini ha un bel dire che devo scrivere editoriali più seri. Io ci provo, lo giuro. Ma poi leggo che alla Camera, per attestare oltre ogni ragionevole dubbio l’onestà di Ottaviano Del Turco, condannato a 3 anni e 11 mesi per induzione indebita, cioè per aver estorto 850 mila euro di tangenti sulla sanità pubblica al re delle cliniche private in Abruzzo, il Pd ha fatto parlare Piero Chanel Fassino, sotto processo per alcuni tentati furti di profumi al duty free di Fiumicino: un classico caso di confusione tra fragranza e flagranza. Poi il Pd dice peste e corna della commissione Von der Leyen-2 e in particolare a Fitto: quindi è un Sì a entrambi. Poi FdI, Pd e FI votano No al paragrafo 8 della risoluzione del Parlamento Europeo che “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”. Quindi subito dopo votano Sì alla risoluzione complessiva contenente il paragrafo 8 a cui hanno appena detto No. “Lo famo strano”: sono contrari, ma favorevoli.
La Minzion d’Onore la merita ancora una volta il Pd: la Schlein aveva dato indicazione di opporsi alla dichiarazione di guerra alla Russia, infatti i suoi 21 sono riusciti ad approvarla in otto modi diversi.
1) La Picierno e la Gualmini votano Sì sia al paragrafo 8 sia alla risoluzione.
2) Benifei, Corrado, Decaro, Laureti, Ricci, Ruotolo, Zan e Zingaretti votano No al paragrafo e Sì alla risoluzione.
3) La Strada vota No al paragrafo e si astiene sulla risoluzione.
4) La Annunziata si astiene sul paragrafo e vota Sì alla risoluzione, poi rettifica a verbale la sua astensione precisando la sua contrarietà al paragrafo, ma non alla risoluzione che lo contiene.
5) Gori resta a Bergamo, ma fa sapere che, se fosse lì, voterebbe Sì al paragrafo e alla risoluzione.
6) Nardella non c’è.
7) Tarquinio non vota per “ragioni tecniche” sul paragrafo, ma è per il No, poi però si astiene alla risoluzione.
8) Bonaccini, Lupo, Maran, Moretti, Tinagli e Topo non partecipano al voto sul paragrafo togliendo la scheda dalla fessura, ma la rimettono per votare Sì alla risoluzione.
Otto sfumature di Sì. Qualcuno, per differenziarsi meglio dagli altri con un surplus di originalità, aveva pensato di votare reggendosi su un piede solo, o camminare sulle mani e infilare la scheda con l’alluce destro, o incrociare le dita dietro la schiena e votare con la punta del naso, o indossando un berretto a sonagli o uno scolapasta, o imbracciando un fucile a tappo, o soffiando in una lingua di Menelik. Ma poi ha lasciato perdere, temendo di far troppo sfigurare l’ordinaria monotonia di 5 Stelle, Lega e Avs che, essendo contrari al paragrafo e alla risoluzione, hanno prosaicamente votato No all’uno e all’altra. Banali.
Il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2024