Gli ucraini hanno concentrato numerosi soldati a Kharkiv, ottenendo una superiorità numerica che ha esaltato gli atlantisti, ma la realtà è diversa. La strategia russa di ridurre la propria presenza lì serve a indebolire altri fronti ucraini. Putin intende sfondare in altre regioni, sapendo che la superiorità numerica ucraina non garantisce la vittoria se i soldati sono male armati e addestrati. In Italia, il dibattito sull’invio di armi è carente: Crosetto non risponde alle domande cruciali sull’efficacia della strategia italiana e sull’uso delle risorse militari, evidenziando una mancanza di controllo democratico e una stampa che fa propaganda.
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Per fermare l’avanzata russa, gli ucraini hanno caricato talmente tanti soldati a Kharkiv che hanno finito per ritrovarsi in superiorità numerica in quel fronte. Questa nuova condizione ha condotto gli atlantisti a esultare: “I russi sono in inferiorità numerica a Kharkiv perché sono deboli”. Quando Crosetto si accinge a un nuovo invio di armi, la propaganda diventa martellante. Purtroppo, le cose stanno diversamente.
In primo luogo, andare in inferiorità numerica a Kharkiv è una strategia perseguita dai generali russi per disperdere l’esercito ucraino che ha dovuto indebolire tutti i fronti per arginare la nuova “falla”. Molto probabilmente, Putin intende sfondare in altri Oblast. Nella sua prospettiva, più soldati Zelensky invia a Kharkiv, meglio è. Tanto più che “superiorità numerica” non significa necessariamente “superiorità militare”. Molti soldati male armati e male addestrati soccombono contro pochi soldati bene armati e bene addestrati. Mille soldati con le mitragliatrici sconfiggono diecimila soldati con le sciabole. È quello che sta accadendo a Kharkiv. Nonostante i russi siano in inferiorità numerica, la battaglia di Vovchansk volge in favore di Putin.
La democrazia italiana ha il solito problema: il potere pubblico non è controllato adeguatamente. Prima di inviare armi per la nona volta, Crosetto dovrebbe rispondere a domande che nessuno gli pone. Ad esempio: “L’invio delle armi ha consentito di raggiungere gli obiettivi stabiliti dal governo Meloni?”. La risposta è no. Crosetto aveva promesso che i cannoni italiani avrebbero contribuito a liberare i territori occupati dai russi, ma la controffensiva ucraina è stata un fallimento colossale. Anziché arretrare, i russi sono avanzati dappertutto aprendo persino un nuovo fronte a Kharkiv. Crosetto continua a inviare armi senza rispondere politicamente delle sue scelte. L’invio di armi – altra promessa – non ha indotto Putin ad abbandonare la guerra per trattare alle condizioni della Nato. In una società libera, i conduttori televisivi porrebbero la stessa domanda a Crosetto: “Ministro, la strategia di sconfiggere la Russia sul campo è fallita e ha causato la distruzione dell’Ucraina. Che cosa dice a riguardo?” oppure: “Ministro, quali obiettivi intende raggiungere con questo nono invio di armamenti?”. La condizione dell’informazione in Italia è addirittura peggiore di come appare giacché Crosetto, oltre a non ricevere domande, è circondato da intervistatori che fanno propaganda al suo posto. La frase: “C’è un invaso e un invasore” è pronunciata molto più da chi intervista Crosetto che da Crosetto stesso. Lo stesso si può dire per le frasi: “È tutta colpa di Putin” o “l’informazione è in mano al Cremlino” (con la foto di Biden alle spalle). Infine, ci sono altre due questioni che Crosetto dovrebbe affrontare prima di inviare i nuovi armamenti. La prima è che la Nato non è in grado di armare l’Ucraina per una seconda controffensiva. La seconda è che i russi hanno dichiarato di avere distrutto il primo Samp-T che Crosetto aveva inviato a Zelensky. Forse Crosetto sta inviando un secondo Samp-T in Ucraina perché il primo è stato distrutto? Se fosse così, sarebbe grave per la sicurezza dell’Italia. L’Italia ha soltanto cinque Samp-T. Perché ne dà due a Zelensky in poco tempo? Crosetto bolla la presenza di queste domande come “propaganda del Cremlino” senza sapere che la loro assenza è tipica delle dittature.
Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2024