Il ministero della Difesa ha diffuso la fake news secondo cui avrei diffuso fake news sul Fatto del 5 marzo e a Rete 4 da Bianca Berlinguer. La replica del ministero della Difesa ha avvalorato la mia tesi che l’Italia sarebbe tenuta a impegnarsi in Romania nel caso in cui la Russia prenda Odessa. Non ho mai parlato di un “pericolo imminente per i soldati italiani in Romania” e non ho mai scritto che, in questo momento, ci sono soldati italiani in quel Paese.
I punti più contestati del mio articolo sono tre. Ecco il primo: “L’Italia, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione, ha moltiplicato soldati e aerei da guerra nella base di Costanza”. È una notizia vera. Il 26 febbraio 2022, l’allora ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, scriveva: “Da domani l’Italia potenzierà la propria presenza militare in Romania raddoppiando il numero dei mezzi aerei già operanti: ulteriori 4 aeroplani verranno inviati nella base di Mihail Kogalniceanu di Costanza”. Nel suo comunicato stampa, il ministero della Difesa precisa che i militari italiani si sono esercitati in Romania fino al 31 luglio ’23. Questo significa che, dal 28 febbraio 2022 al 31 luglio ’23, i soldati italiani hanno operato a Costanza.
Ecco il secondo brano contestato dal ministero della Difesa: “Esaminando le fonti aperte, l’Italia sembra tenuta a presidiare quell’area romena in caso di pericolo”. Il ministero della Difesa ha commesso l’errore grossolano di scambiare un’interpretazione per una notizia. Il brano succitato non può essere una falsa notizia perché non è una notizia. È l’interpretazione di uno studioso, il quale dice: “Secondo me, le cose stanno così” dopo avere osservato la presenza dei soldati italiani in Romania anche durante la controffensiva ucraina, iniziata il 5 giugno 2023.
Il terzo brano contestato è una conseguenza della mia interpretazione: “Crosetto, continuando ad alimentare la guerra, mette in pericolo i nostri soldati che rischiano di finire sotto il tiro di quelli russi”. Prendo atto che in Romania non c’è più un solo soldato italiano (ma siamo sicuri?). Tuttavia, resto convinto che, se la Russia prendesse Odessa, i soldati italiani verrebbero inviati in Romania. Si chiama “scenario”. Tutte le mosse dei governi italiani inducono a ritenere che questo sarebbe lo scenario più probabile così come le mosse della Nato rendevano probabilissima l’invasione russa. È interesse nazionale dell’Italia spegnere il conflitto invece di alimentarlo per compiacere Biden. Quando si tratta di sicurezza internazionale, gli studiosi devono ragionare prima che le cose accadano e io ribadisco che Crosetto espone i soldati italiani a grandi pericoli.
Quarto, il ministero della Difesa mi accusa di simpatizzare per le dittature. Crosetto è alleato strettissimo della dittatura che ha massacrato Giulio Regeni. Fino a quando Crosetto e Dragone non dichiareranno di disprezzare al-Sisi e di volere chiudere i rapporti con l’Egitto, sono autorizzato ad affermare che entrambi sono amici delle dittature.
Quinto, il ministero della Difesa dà patenti di “scientificità” agli scienziati sociali. Per il ministero della Difesa, sono “scientifiche” soltanto le tesi dei suoi propagandisti che hanno ridicolizzato l’università italiana assicurando che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia con le armi della Nato. Questa “scienza” ha portato l’Ucraina alla distruzione. Chi è noto per la teoria delle “armi magiche” può dare patenti ai maghi, non agli studiosi.
Tralascio gli attacchi personali che il comunicato stampa mi rivolge. Mi limito a dire che le minacce di querela del ministero della Difesa non mi spaventano. Continuerò a documentare che le politiche di Crosetto, basate sull’esecrazione della diplomazia e il solo invio di armi, sono un fallimento colossale che espongono l’Italia al rischio di una guerra con la Russia e l’Europa al pericolo di una catastrofe nucleare. L’Ucraina ha perso la guerra rovinosamente. Crosetto dovrebbe parlare di questo.
Il Fatto Quotidiano, 7 marzo 2024