Riarmo – Le 4 ragioni per cui l’esercito comune Ue non potrebbe funzionare

L’esercito dell’Unione europea sarebbe un fallimento per quattro ragioni principali.

di Alessandro Orsini

L’esercito dell’Unione europea sarebbe un fallimento per quattro ragioni principali.

La prima ragione è militare: disunione. I Paesi dell’Unione europea litigano ferocemente per la distribuzione dei migranti che ognuno cerca di scaricare sull’altro, prevalentemente sull’Italia. Se i Paesi dell’Unione europea si scaricano i migranti, figuriamoci i morti in battaglia. L’immaginazione è fondamentale nella scienza, come insegna Max Weber. Usiamola. Immaginiamo un tritacarne come la battaglia di Bakhmut. I russi sono in difficoltà: Putin prende tutte le decisioni in un minuto. L’esercito dell’Unione europea è in difficoltà: ogni governo propone la strategia che gli consente di risparmiare il maggior numero di soldati. Chi si lancerà contro le trincee russe sapendo di andare incontro a un massacro com’è accaduto agli ucraini durante la controffensiva iniziata il 5 giugno 2023? Francesi, tedeschi o italiani?

La seconda ragione è elettorale: mentre Meloni e Macron litigano a Borgo Egnazia, i partiti di opposizione sfruttano la carneficina a Bakhmut per scalzarli. Sottoposti al rischio di cadere, Meloni e Macron se le danno di santa ragione. Il parlamento italiano e quello francese diventano un inferno. La carneficina di Bakhmut offrirebbe un grande palcoscenico ai leader dell’opposizione che userebbero la stessa demagogia con cui Meloni è diventata presidente del Consiglio. Nel 2022 gli italiani hanno votato per Meloni contro i migranti in Sicilia. Coinvolti a Bakhmut, voterebbero per Conte contro i morti in Ucraina. L’esercito dell’Unione europea sarebbe soggetto a tutti i processi elettorali dei 27 Paesi dell’Unione europea. L’Unione europea potrebbe tamponare questo problema soltanto trasformandosi in una dittatura di fatto, come è accaduto all’Ucraina.

La terza ragione è economica: non avendo deterrenza nucleare, l’Unione europea cercherebbe di sconfiggere la Russia in una guerra d’attrito di lungo periodo economicamente dispendiosissima con Trump che bersaglia l’Europa con i dazi. Ma una guerra d’attrito di lungo periodo richiede una quantità smisurata di gas e di petrolio che l’Unione europea non possiede. La Germania è andata in recessione per essere stata lambita dalla guerra in Ucraina. Se passasse da una guerra epidermica a una guerra maciullata, l’economia tedesca boccheggerebbe.

La quarta ragione è culturale. Se l’esercito professionale non bastasse, gli italiani scapperebbero in massa per evitare il fronte giacché i valori dei giovani italiani sono i tipici valori di una società post-moderna che è una società edonistica e, quindi, anti-guerriera. Le caratteristiche della società post-moderna sono la precarietà, la confusione, la frammentazione, la dispersione: l’opposto degli ingredienti per forgiare un’ideologia guerriera di massa. Caratteristiche della società moderna sono anche l’edonismo, la spensieratezza, il divertimento, l’autoreferenzialità, il disordine, l’incoerenza e l’irrazionalità. Ci sono tanti giovani impegnati che ci rendono fieri e orgogliosi. Ma la stragrande maggioranza dei giovani nella società post-moderna pensa a divertirsi e a scattarsi le foto con l’iPhone. L’uomo post-moderno non ha la cultura per sorreggere una guerra-sbudellamento con la Russia. Infine, c’è il problema Samp-T, ognuno dei quali può proteggere soltanto una grande città. L’Italia ha tre Samp-T operativi. Ma l’Italia non è tutta un deserto come l’Oman. Ogni sua città è un’opera d’arte. Crosetto protegge Milano, Roma e Genova. Chi proteggerà Napoli, Firenze e Venezia dai missili russi? Il lettore aggiunga a scelta le città che preferisce.

Il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2025

Torna in alto