In Ucraina, molti giovani sono costretti alla leva forzata, picchiati e obbligati a firmare come volontari

600mila ucraini sono fuggiti dal “Baluardo di libertà e democrazia”

In Ucraina, molti giovani sono costretti alla leva forzata, picchiati e obbligati a firmare come volontari. La fuga è l'unica via per evitare la guerra.

In Ucraina, molti giovani sono soggetti alla leva forzata, catturati per strada, picchiati e costretti a firmare dichiarazioni di arruolamento come volontari. L’età per la mobilitazione è stata abbassata a 21 anni, e chiunque venga trovato viene mandato direttamente al fronte. Anche ragazzi dai 16 anni possono essere arruolati volontariamente sotto coercizione. Di fronte a questa situazione, molti cercano di fuggire dal paese, pagando somme altissime per attraversare illegalmente le frontiere. Si stima che oltre 600.000 cittadini in età di leva siano già scappati dall’inizio della guerra nel 2022, preferendo vendere tutto piuttosto che rischiare di diventare carne da macello in un conflitto devastante.

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di Nicolai Lilin

Ciao cari amici,

proprio in questo periodo storico, in questo momento in cui l’attenzione di molti è sulla situazione negli Stati Uniti d’America, dove Biden ha perso le elezioni, il 20 gennaio del 2025 dovrebbe entrare in carica presidenziale Trump, il nuovo presidente eletto. Quindi si sta pensando molto a ciò che avverrà e a come cambieranno le tendenze della politica estera e interna statunitense.

L’attenzione è rivolta anche al fatto che in Ucraina probabilmente sarà fermata la guerra. Probabilmente in Ucraina ci saranno situazioni legate a una trattativa. Questa trattativa non è ancora, cari amici, un’informazione reale o una situazione concreta. Stiamo parlando di qualcosa che non è stato definito o concordato con i russi.

Noi sappiamo benissimo che la Federazione Russa ha dimostrato più di una volta la prontezza a collaborare per raggiungere certi traguardi nelle trattative. I russi non hanno mai detto di no durante le trattative. Però vediamo come la situazione cambia. Abbiamo visto come, diverse volte, le trattative siglate tra russi e ucraini con la partecipazione anche dell’Occidente — che, tra l’altro, partecipava come garante — siano fallite.

È molto importante, cari amici, quando due parti firmano le trattative, ma è ancora più importante il ruolo del garante. Il garante è colui che, durante le trattative, deve sforzarsi e fare di tutto per portare avanti gli obblighi che entrambe le parti si sono presi durante la firma di queste trattative.

Quindi, ciò che è accaduto durante le trattative di Minsk è stato un totale fallimento, non della Russia e neanche dell’Ucraina. È stato un totale fallimento dell’Occidente. L’Occidente ha dimostrato, innanzitutto, al mondo intero di non essere in grado di garantire una semplice trattativa di pace.

Lo so che alcuni mi diranno: “Nikolai, però una trattativa di pace non è per niente semplice, è una cosa complessa.” Cari amici, in questo caso si trattava di una trattativa abbastanza semplice. Per fare una comparazione con altri periodi storici, rispetto a ciò che sono state le trattative di Minsk 1 e Minsk 2, possiamo dire che questi accordi erano molto semplificati nei concetti, nelle richieste e nelle garanzie rispetto ad altre trattative svolte nella storia dell’umanità.

Ad esempio, se parliamo dei vari accordi tra Israele e Palestina, con la partecipazione di diversi paesi del mondo, possiamo dire che, rispetto a questi, gli accordi di Minsk 1 e Minsk 2 sono cose semplicissime, molto esplicite e chiare, difficili da sbagliare. Non si può in alcun modo interpretare in doppio senso i concetti: tutto era scritto in modo chiaro e semplice, con garanzie fornite ai firmatari.

Quindi, una cosa molto importante è che, all’interno delle trattative, vengono date garanzie di sicurezza a coloro che firmano questi accordi. Ad esempio, i russi firmando queste trattative avevano promesso garanzie al regime di Poroshenko, il primo presidente post-golpista.

Poroshenko, tra l’altro, è stato uno dei creatori dei battaglioni nazisti sul territorio dell’Ucraina. Ha finanziato, insieme a Kolomoyskyi e Renat Akhmetov, la creazione di grandi unità paramilitari filo-naziste, composte da nazisti ideologici ucraini, che sono stati poi integrati regolarmente all’interno dell’esercito ucraino come unità speciali. Ancora oggi, queste unità si trovano nell’esercito ucraino con simboli nazisti ufficialmente integrati nella simbologia militare.

Questo rende l’Ucraina l’unico paese al mondo dove un simbolo nazista viene applicato ufficialmente nella simbologia dell’esercito. Non c’è un altro paese al mondo che usa simboli del Terzo Reich nella propria simbologia.

Comunque, amici, le trattative con la Russia sono state tradite dall’Occidente. Questa è la cosa più importante: i paesi occidentali hanno fatto di tutto per portare avanti questa guerra. Purtroppo, nella situazione attuale, si parla molto di nuove trattative, di nuove possibilità di pace e della necessità di negoziati, ma non si tiene conto delle esperienze passate.

L’Ucraina sta attraversando un momento molto difficile. Innanzitutto, l’Ucraina non esiste più come un’entità geopolitica conosciuta. L’Ucraina di oggi è qualcosa di indefinito dal punto di vista geografico. L’Ucraina non è più geograficamente integra.

Quindi, quando parlo dell’Ucraina, vi sto mentendo. Non si sa cosa intendo quando dico “Ucraina”. Posso dire che per me l’Ucraina è quella concepita nei trattati del 1991, ma questa è una menzogna. Dal punto di vista reale, i territori dell’Ucraina non corrispondono più a quelli del 1991.

La parte orientale dell’Ucraina, compresa la Crimea e le regioni del Donbass, è passata alla Federazione Russa dal punto di vista costituzionale e fa ora parte del territorio russo. Queste regioni non vengono più considerate parte dell’Ucraina.

E quindi, se io vi parlo dell’Ucraina, ogni giorno dovrei aggiornarvi su che cos’è oggi l’Ucraina. Ad esempio, stamattina ho guardato i resoconti delle attività notturne: i russi hanno conquistato di nuovo una serie di città e villaggi sul territorio del Donbas. L’Ucraina, quindi, non riesce a garantire la stabilità dei propri territori nemmeno quotidianamente. Non si capisce cosa controlli realmente il regime di Kiev. Se ci spostiamo invece a un’analisi dello Stato politico e del governo, la situazione è altrettanto instabile. La Costituzione è stata strappata e buttata via, sostituita da un regime dittatoriale ormai scaduto da tutti i punti di vista. Il presidente non è legittimo e il sistema di gerarchia è confuso: il paese è governato di fatto dal capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Yermak, che è anche a capo della lobby ebraica in Ucraina. Questo rende difficile capire quale sia la reale struttura del potere. In sintesi, quando parliamo dell’Ucraina, stiamo parlando di un paese che non esiste, un paese completamente fallito.

Per questo motivo, dobbiamo comprendere che la situazione dell’Ucraina è estremamente instabile e indefinita. Il concetto stesso di Ucraina è vago e mutevole: ogni giorno, nuovi territori cambiano controllo. Questo paese è diventato un errore geopolitico, un vero e proprio “paese 404”, con problematiche attuali che derivano da una singola propulsione geopolitica. Non si tratta più di una nazione, ma di un progetto geopolitico di guerra contro la Russia. Vi ho ripetuto molte volte questa verità, perché voglio che vi entri bene in testa: non stiamo parlando di un’entità geopolitica, ma di un progetto ben preciso. Questo progetto può portare vantaggi ai suoi gestori oppure rivelarsi un totale fallimento. Dopo aver fallito come Stato, come sistema politico e come entità geopolitica, l’Ucraina ha dimostrato di essere anche un progetto fallimentare. I segni di questo fallimento sono evidenti ogni giorno.

Uno dei segni più chiari è l’incapacità del regime ucraino di garantire un numero sufficiente di militari per le truppe. Secondo il piano di questo progetto anti-Russia, i soldati ucraini devono combattere contro le forze russe. Il progetto prevede, di fatto, lo sterminio degli ucraini, come affermato da rappresentanti del sistema anglosassone e statunitense. La frase “guerra fino all’ultimo ucraino” non è una creazione della propaganda russa, ma è stata pronunciata da figure come il senatore radicale e guerrafondaio Lindsey Graham, che ha dichiarato apertamente che ciò che interessa agli Stati Uniti sono soldi e guadagni derivanti dalle risorse ucraine, mentre agli ucraini spetta combattere e morire. Questa è la logica del dominatore.

Recentemente, un’intervista trasmessa dalla televisione ucraina ha offerto dati allarmanti. Un capo del servizio statale di frontiera dell’Ucraina ha spiegato che il paese è ormai un luogo da cui non si può uscire. È un progetto chiuso, con recinzioni simili a quelle di un campo di concentramento. Chi si trova all’interno è destinato a essere mandato al fronte e sterminato nella guerra contro la Russia. I cittadini ucraini non possono viaggiare liberamente con il proprio passaporto. È paradossale che in Occidente si continui a sostenere che l’Ucraina sia più libera della Russia. In realtà, dalla Russia, un cittadino può viaggiare ovunque con un visto valido o sfruttando accordi bilaterali senza visto. In Ucraina, invece, uscire è impossibile. Eppure, questa semplice realtà continua a essere negata da molti ignoranti in Occidente.

Il progetto ucraino, come ho già detto, mira a mandare tutti i cittadini abili a combattere contro la Russia. Gli americani vogliono che muoiano tutti, e per questo motivo le frontiere sono chiuse e viene applicata una mobilitazione forzata. Questa mobilitazione consiste nel catturare persone per strada, picchiarle e maltrattarle se sono in età di leva. L’età per la mobilitazione è stata abbassata a 21 anni: chiunque abbia 21 anni o più, se catturato, viene immediatamente mandato in prima linea. Se vengono catturati giovani dai 16 anni in su, la situazione è leggermente diversa. In Ucraina, è permesso partecipare al servizio militare come volontari, ma questa “volontarietà” è spesso estorta con la violenza. I giovani vengono portati nei commissariati, picchiati e costretti a firmare documenti in cui dichiarano di voler prestare servizio volontario.

In ogni caso, comunque, si tratta di una forzatura. Ovviamente, in questa situazione, molti giovani ucraini capiscono che l’unica via di uscita da questo paese, trasformato in un progetto anglosassone di guerra, è diventare carne da macello ed essere sterminati in una guerra. Per sfuggire a questa situazione, cercano di scappare da quello che è diventato un campo di concentramento. Proprio di questo si è parlato nell’intervista che ho visto recentemente sulla televisione ucraina. Si è discusso dei numeri e del sistema ormai creato tra i cittadini ucraini per fuggire dal paese.

Cari amici, la situazione è davvero disastrosa dal punto di vista dei diritti umani. Non capisco dove guardino l’ONU e le organizzazioni come Amnesty International. Di solito, queste ultime difendono tutti, tranne i prigionieri di questo grande campo di concentramento chiamato Ucraina. È lì che oggi dovrebbero essere puntati tutti gli occhi.

Uno dei capi del servizio statale di frontiera dell’Ucraina, intervistato, ha dichiarato che i servizi segreti ucraini (SBU), in collaborazione con il servizio statale di frontiera, hanno individuato più di 700 gruppi organizzati che si occupano professionalmente di organizzare la fuga di cittadini ucraini verso altri paesi. Queste fughe vengono amaramente e profumatamente pagate. Un cittadino ucraino, per scappare, paga tra i 5.000 e i 10.000 dollari, una somma enorme per la maggior parte della popolazione ucraina. In alcuni villaggi, 10.000 dollari è il costo di una casa.

La gente è costretta a pagare queste somme agli organizzatori delle fughe, i quali rischiano anche loro. Alcuni sono collegati a funzionari corrotti alla frontiera, che, in cambio di denaro, chiudono un occhio e permettono il passaggio. Se sono stati individuati 700 gruppi, immaginate quanti ne esistano realmente: probabilmente migliaia, se non decine di migliaia.

I numeri delle persone che sono fuggite dall’Ucraina sono davvero impressionanti. Secondo Andrei Dimka, uno dei capi del servizio statale di frontiera, sono già scappati più di 600.000 cittadini dall’inizio della guerra, nel 2022. Pensateci: 600.000 persone in due anni. Non stiamo parlando di casi isolati o di qualche centinaio di persone al mese.

Questi 600.000 sono cittadini in età di mobilitazione. Questo dato è noto perché queste persone, ormai, si trovano in altri paesi e non sono più reperibili in Ucraina. In realtà, il numero è molto più alto. Non include, infatti, i giovani dai 16 ai 21 anni che sono riusciti a scappare.

Gli ucraini fuggono in massa, preferendo vendere le case e dare via gli ultimi risparmi pur di scappare da questo incubo. Questa, cari amici, è la realtà di cui si dovrebbe parlare oggi. Mentre molti discutono di negoziati, del destino di Zelensky e dei possibili confini futuri, bisogna concentrarsi sulla situazione del popolo ucraino. È un popolo terrorizzato che fugge dal proprio paese trasformato in un campo di concentramento.

Quei pochi che rimangono in prima linea sono demotivati: più del 70% non vuole più combattere, come dimostrano i sondaggi. La maggior parte cerca di scappare da questo progetto di guerra. La prossima volta che sentirete parlare dell’Ucraina, ricordatevi di questi numeri e di ciò che sta realmente accadendo. Questo paese è ormai distrutto e fallito, trasformato in un vero e proprio campo di sterminio.

Chi rimane è solo chi non ha i mezzi per fuggire, i più poveri, quelli che non riescono nemmeno a difendere se stessi da un sistema corrotto. È una situazione apocalittica, una vera e propria catastrofe. Altro che accordi di pace o interessi di Stato: non esiste più uno Stato. È in atto una fuga di massa e uno sterminio totale dei cittadini in guerra. Questo è il fallimento completo del progetto Ucraina anti-Russia.

Amici, spero di avervi spinto a riflettere su queste realtà. Come sempre, vi invito a informarvi in maniera obiettiva e coerente su ciò che accade non solo in Ucraina, ma anche nella geopolitica mondiale. Sul mio canale privato Telegram condivido notizie spesso nascoste, censurate o strumentalizzate dai media occidentali corrotti. Il link per abbonarvi si trova nella descrizione del video. Se volete seguirmi su YouTube, iscrivetevi al mio canale, commentate e condividete i miei video. Vi ringrazio per la vostra attenzione, le vostre opinioni e le vostre donazioni, che sono fondamentali per il mio lavoro su questa piattaforma. Vi mando un forte abbraccio fraterno.

Pubblicato sul canale YouTube di Nicolai Lilin, 8 dicembre 2024

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