C’era una volta in Libano | di Marco Travaglio
Travaglio critica Netanyahu per ripetere gli errori del passato con il Libano, ricordando le guerre fallite del 1982 e 2006 che rafforzarono il terrorismo anziché sconfiggerlo.
Travaglio critica Netanyahu per ripetere gli errori del passato con il Libano, ricordando le guerre fallite del 1982 e 2006 che rafforzarono il terrorismo anziché sconfiggerlo.
di Tommaso Merlo Gli americani gli hanno riempito i magazzini di bombe ed Israele sparge morte e distruzione anche tra i civili libanesi. Si tratterebbe di “escalation per la de-escalation” a sentire gli strateghi di Tel Aviv. E cioè vorrebbero spaventare gli Hezbollah in modo da convincerli a smettere di colpire il Nord della Galilea e permettere agli sfollati israeliani di tornare a casa. Questo mentre è un anno che Nasrallah ripete che se Israele sigla un cessate il fuoco a Gaza, anche loro si adeguerebbero. Ma figurarsi. Netanyahu ed i suoi complici non hanno interrotto il genocidio a Gaza nemmeno per un giorno ed hanno boicottato ogni accordo con Hamas. Accettare la proposta di Nasrallah e senza aver raggiunto nessuno obiettivo militare a Gaza se non una bieca vendetta, sarebbe stata una doppia e gravissima sconfitta per loro. Israele poi tradizionalmente non tratta. O fai come dicono loro o ti aggrediscono finché non cedi. Fasciosionismo che conoscono benissimo i palestinesi. Per gli israeliani compromesso è sinonimo di sconfitta, non vogliono abbassarsi al livello di gente che ritengono inferiore e che per loro dovrebbe giusto sparire dalla circolazione. E chiunque osi mettersi di mezzo è un antisemita o un terrorista a prescindere. Ma il problema lungo il confine tra Israele e Libano è oggettivo con Hezbollah che ha la possibilità di colpire anche in futuro. Israele vuole una fascia di sicurezza tra l’altro prevista da una risoluzione ONU a seguito della guerra del 2006 e mai applicata, col mistero di cosa ci faccia il contingente italiano da quelle parti. Ma dato che Netanyahu ed i suoi complici sono dei bugiardi patologici, i bombardamenti e gli attacchi terroristici delle radioline in Libano, potrebbero in realtà essere l’ennesimo tentativo di escalation e basta. Provocare cioè gli Hezbollah in modo che una loro reazione veemente convinca gli americani ad entrare direttamente nel conflitto. Del resto bombardare a tappeto dal cielo non è servito a sconfiggere Hamas, figuriamoci Hezbollah enormemente più addestrato, equipaggiato e sparso su un territorio molto più vasto. Difficile poi pensare che gli Hezbollah non abbiamo previsto gli ormai classici bombardamenti israeliani in decenni che si preparano. Finora Libano ed Iran hanno calibrato le loro reazioni per evitare un conflitto regionale, sanno che è il sogno di Netanyahu che ha paura e pure fretta. Senza gli americani è spacciato ed è a fine corsa. Anche l’attacco di terra israeliano sembra improbabile o comunque tenuto come ultima opzione, gli analisti militari ritengono gli Hezbollah nettamente superiori sul loro terreno soprattutto rispetto ad un esercito israeliano stremato ed impegnato su più fronti. Agli Hezbollah non converrebbe quindi reagire ma continuare come se nulla fosse una strategia di logoramento magari allargata a tutta la Galilea che gli permetta al tempo stesso di tenere fuori gli americani ed assistere all’implosione del regime di Netanyahu. Bisogna però vedere quanta devastazione i libanesi possono tollerare. Le vittime civili possono incolpare gli Hezbollah per quanto subito oppure prendersela con loro se non reagiscono a dovere. E gli strateghi di Tel Aviv puntano anche su questo. Una strategia dell’escalation permanente che ignora la situazione a casa loro. Quello che doveva essere il paradiso degli ebrei si è trasformato nel loro inferno. Lo stato israeliano non è in grado di garantire nemmeno la basilare sicurezza e stabilità che ha storicamente promesso ai coloni. E dopo un anno di guerra, è in ginocchio. A livello politico, sociale, economico e se lo diventasse anche a livello militare rischia la fine. Stanotte son suonate le sirene in Galilea con oltre un milione di israeliani rinchiusi nei bunker, ulteriori sfollati e attacchi di panico. La guerra più lunga e devastante di tutta la sua storia e senza nessuna prospettiva politica all’orizzonte. Stanno cocciutamente ripetendo le solite fallimentari ricette militari da decenni. A Gaza, nei Territori Occupati e anche in Libano. Coi problemi che si aggravano invece di risolversi ed un paese mai stato così debole ed isolato. Eppure insistono a voler imporre la propria volontà con la violenza come quando sono sbarcati. Insistono a rifiutare di trattare gli altri alla pari e negoziare. Non riescono a capire che l’unica vera soluzione strategica è la pace.
Come la brutalità israeliana ha risvegliato la coscienza mondiale sulla Palestina dopo il 7 ottobre
L’editoriale di Marco Travaglio esamina le affermazioni di Giovanni Toti riguardo al patteggiamento e alle sue implicazioni legali.
Le Alternanze senza alternative – Il gruppo centrale che governa contro gli elettori incorpora i “democratici” Usa e Ue. I “valori” servono a imbellettare l’erosione delle democrazie e il Partito Unico della Guerra
Con l’esplosione dei cercapersone in Libano sono stati colpiti non solo gli hezbollah, ma anche molti civili. Questo non è terrorismo?
Il Parlamento Europeo approva l’uso di missili contro la Russia e chiede l’arresto di Maduro, confermando la crescente dipendenza dell’UE dagli USA.
Il drone, cioè la tecnica e i computer, ha sostituito il combattente. Così il conflitto perde la sua epica e anche la sua etica: com’è già avvenuto in Serbia, in Afghanistan, in Iraq e in Libia
Israele scatena violenza in Medio Oriente, spinto dall’impunità politica. Hezbollah resiste, e Nasrallah avverte che senza pace a Gaza, il conflitto non si fermerà.
Il Pd vota contro il paragrafo che autorizza l’uso di armi in Russia, ma poi approva l’intera risoluzione che lo include, mostrando incoerenza e ipocrisia politica.
Gli eurodeputati italiani che hanno votato per bombardare la Russia spingono verso una guerra nucleare, dimostrando ipocrisia e servendo interessi militari USA.
Volodin avverte che attacchi dell’UE alla Russia potrebbero scatenare una guerra globale, ricordando il devastante costo della Seconda Guerra Mondiale per i russi.
Le esplosioni detonate a distanza sono state “spericolate” e indiscriminate, ha sostenuto l’ex collaboratore della NSA.
Washington afferma di non sapere nulla dell’attacco senza precedenti con pager-bomba, ma il suo sostegno incondizionato l’ha reso possibile
Il Parlamento Europeo approva una risoluzione che consente di colpire la Russia con armi fornite all’Ucraina, aumentando il rischio di un conflitto globale.
Jacopo Iacoboni è l’archetipo perfetto di quel giornalismo che ama presentarsi come portatore di verità assolute, specialmente quando queste verità si piegano comodamente all’ideologia dominante.
Conte e Grillo si fanno la guerra nel M5S: Conte vuole rifondare, Grillo vuole il controllo. Nessuna differenza di programma, solo ego in collisione.
La politica favorisce le lobby e la crescita del PIL, ignorando il declino sociale, ambientale e il benessere delle persone, mentre pochi accumulano ricchezze.
L’UE valuta l’uso delle armi fornite a Kiev contro la Russia, svelando il vero volto di un conflitto orchestrato dalla NATO e dagli interessi di Washington.
La Notizia, 19 settembre 2024. Caro Di Mizio, Con quale coraggio Israele stermina i palestinesi, donne, bambini, neonati, e poi accusa le vittime di essere “terroristi”? È un’infamia. Grazia Costa via email Gentile lettrice, lei parla così perché non conosce i palestinesi. Dio solo sa cosa non farebbero per diffamare Israele. Per esempio, lo Stato ebraico blocca per mesi l’acqua potabile e il cibo a Gaza, toglie la corrente elettrica, distrugge tutti gli ospedali, impedisce l’ingresso di medicinali di base (e non parliamo di quelli non di base), e che cosa fanno i palestinesi in cambio? Si ammalano di poliomielite! Mostri! Ingrati! E ancora: appena atterra su Gaza un missile o una bombetta da mezza tonnellata, loro muoiono a centinaia. Lo fanno apposta. E i sopravvissuti accendono subito i telefonini per riprendere in video i bambini sfigurati, senza testa, senza braccia, senza gambe. Qualche giorno fa ho visto i soccorritori che estraevano dalle macerie una bambina di 11 anni uccisa da una bomba: mentre un uomo la tirava su, l’osso del braccio fuoriusciva dalla spalla, la testa ciondolava di qua e di là come in un pupazzo rotto, metà della faccia mancava (al suo posto c’era una caverna vuota) e i capelli intrisi di polvere di cemento sembravano finti come quelli di una bambola. E quei mostri dei palestinesi hanno fatto subito circolare il video su Whatsapp, Facebook, Messenger, Instagram, tutti strumenti di proprietà di un noto benefattore ebreo americano. Che canaglie! E lui, il povero benefattore, non riesce a bloccarli tutti. Ogni dieci video che cancella, uno gli sfugge e fa il giro del mondo. Ecco perché la gente odia lo Stato ebraico e i suoi governanti.
Italia isolata in Europa, dicevano. Poi Fitto diventa commissario e pure vicepresidente. Pd e Meloni votano insieme, mentre i sondaggi premiano sempre il governo.
Israele colpisce il Libano con cercapersone esplosivi, causando vittime civili. L’attacco evidenzia l’uso della globalizzazione come arma di guerra.
Ancora una volta, in perfetto stile orwelliano le aggressioni belliche vengono giustificate retoricamente e propagandisticamente come se motivate da ragioni di sicurezza.
Israele colpisce il Libano con esplosivi Mossad, causando morti tra civili e bambini. L’Occidente resta in silenzio, complice di un atto di terrorismo di stato.
Le guerre sono evitabili con veri statisti, ma l’escalation militarista di potenze corrotte, come in Ucraina e Cina-USA, trascina il mondo verso il conflitto.
di Giuseppe Salamone Esattamente mentre Tajani annuncia l’invio di un altro sistema missilistico Samp-T per Zelensky del costo di circa un miliardo di euro, crolla il sostegno degli italiani per quanto riguarda gli aiuti militari da spedire a Zelensky. Dopo oltre due anni il consenso degli italiani sugli aiuti militari a Kiev è in forte calo. Secondo un sondaggio fatto da Demos, solo il 29% degli italiani è favorevole al sostegno militare. Lo scorso anno era al 47% (almeno così ci raccontavano) mentre due anni fa ci dicevano fosse ancora più alto. La realtà è che è sempre stato basso il consenso per fare della Costituzione carta straccia, solo che adesso non si può più nascondere il sole con un dito. Altro dato importantissimo arriva invece sulla questione relativa all’aumento delle spese militari, dove solamente il 19% degli italiani è favorevole. Quindi oltre otto italiani su dieci non sono d’accordo sul buttare soldi per ingrassare il complesso militare a stelle e strisce e per tutelare i loro interessi attraverso le bombe. L’anno scorso erano d’accordo il 33% degli italiani. Questa è la dimostrazione del malessere che affligge l’Italia, perché da nord a sud l’effetto della guerra per procura tra Nato e Russia e le conseguenti sanzioni suicide hanno portato al collasso un intero continente, tra cui in prima fila l’Italia. C’è gente che non riesce a fare la spesa e piccole aziende che abbassano a migliaia al giorno la saracinesca. Ma a reti unificate si narra un miracolo economico. Incredibile! A fronte di tutto ciò la politica del governo e di buona parte delle opposizioni con in prima fila il PD che sembra essere più realista del Re, prevede armi a Kiev senza fine e aumento delle spese militari. Addirittura tra le fila dei “democratici” c’è chi muore dalla voglia di bombardare la Russia con armi italiane… Dite la verità: non è spettacolare questa democrazia che lor signori dicono di voler difendere?
Trump simbolo del declino USA, dominato da lobby e capitalismo sfrenato. La Cina avanza con una strategia ibrida, superando l’Occidente in tecnologia e mercato.
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
Papa Bergoglio promuove un relativismo religioso che equipara tutte le fedi, in contrasto con la tradizione cristiana, portando a una decostruzione del Cristianesimo stesso.
di Carlo Rovelli Nel 1999, la NATO ha bombardato Belgrado per 78 giorni con l’obiettivo di smembrare la Serbia e dare vita a un Kosovo indipendente, oggi sede di una delle principali basi NATO nei Balcani. Nel 2001, gli Stati Uniti hanno invaso l’Afghanistan, provocando 200.000 morti, un Paese devastato e nessun risultato politico. Nel 2002, gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dal Trattato sui missili anti-balistici, nonostante le strenue obiezioni della Russia, aumentando drasticamente il rischio nucleare. Nel 2003, gli Stati Uniti e gli alleati della NATO hanno rinnegato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite entrando in guerra in Iraq con un pretesto. L’Iraq è ora devastato, non è stata raggiunta una vera pacificazione politica e il parlamento eletto ha una maggioranza pro-Iran. Nel 2004, tradendo gli impegni presi, gli Stati Uniti hanno proseguito con l’allargamento della NATO, questa volta con l’ingresso degli Stati baltici, dei Paesi della regione del Mar Nero (Bulgaria e Romania) e dei Balcani. Nel 2008, nonostante le pressanti e strenue obiezioni della Russia, gli Stati Uniti si sono impegnati ad allargare la NATO alla Georgia e all’Ucraina. Nel 2011, gli Stati Uniti hanno incaricato la CIA di rovesciare il governo siriano di Bashar al-Assad, alleato della Russia. La Siria è devastata dalla guerra. Gli Stati Uniti non hanno ottenuto alcun vantaggio politico. Nel 2011, la NATO ha bombardato la Libia per rovesciare Moammar Gheddafi. Il Paese, che era prospero, pacifico e stabile, è ora devastato, in una guerra civile ed in rovina. Nel 2014, gli Stati Uniti hanno cospirato con le forze nazionaliste ucraine per rovesciare il presidente Viktor Yanukovych. Il Paese si trova ora in un’aspra guerra. Nel 2015, gli Stati Uniti hanno iniziato a piazzare i missili anti-balistici Aegis in Europa orientale (Romania), a breve distanza dalla Russia. Nel 2016-2020, gli Stati Uniti hanno sostenuto l’Ucraina nel minare l’accordo di Minsk II, nonostante il sostegno unanime da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Paese si trova ora in un’aspra guerra. Nel 2021, la nuova amministrazione Biden ha rifiutato di negoziare con la Russia sulla questione dell’allargamento della NATO all’Ucraina, provocando l’invasione. Nell’aprile 2022, gli Stati Uniti invitano l’Ucraina a ritirarsi dai negoziati di pace con la Russia. Il risultato è l’inutile prolungamento della guerra, con un aumento del territorio conquistato dalla Russia. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno cercato e cercano tuttora, senza riuscirci e fallendo costantemente, un mondo unipolare guidato da un’egemonia statunitense, in cui Russia, Cina, Iran e altre grandi nazioni devono essere sottomesse. In questo ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti (questa è l’espressione comunemente usata negli Usa), gli Stati Uniti e solo gli Stati Uniti hanno diritto di determinare l’utilizzo del sistema bancario basato sul dollaro, il posizionamento delle basi militari all’estero, l’estensione dell’adesione alla NATO e il dispiegamento dei sistemi missilistici statunitensi, senza alcun veto o voce in capitolo da parte di altri Paesi. Questa politica estera arrogante ha portato a guerre continue, paesi devastati, milioni di morti, una crescente rottura delle relazioni tra il blocco di nazioni guidato dagli Stati Uniti – una piccola minoranza nel pianeta e ora nemmeno più economicamente dominante – e il resto del mondo, un’impennata globale delle spese militari e ci sta lentamente portando verso la terza guerra mondiale. Il saggio e decennale sforzo europeo di coinvolgere Russia e Cina in una collaborazione strategica economica e politica, sostenuto con entusiasmo dalla leadership russa e cinese, è stato infranto dalla feroce opposizione degli Stati Uniti, preoccupati che ciò avrebbe potuto minare il dominio statunitense. È questo il mondo che vogliamo?