Ma mi faccia il piacere | Editoriale di Marco Travaglio (29 maggio 2023)
Il meglio del peggio della settimana raccontato da Marco Travaglio
Il meglio del peggio della settimana raccontato da Marco Travaglio
Da qualche tempo Claudio Martelli, ex vicesegretario Psi, ex ministro della Giustizia, mi onora delle sue attenzioni per la grave colpa di aver sempre raccontato la trattativa Stato-mafia
Travaglio smonta uno per uno i capisaldi della propaganda zelenskiana, riconoscendo quindi come non fossero campate in aria le motivazioni addotte da Putin per giustificare l’intervento in Ucraina.
Riconoscendo che la questione dell’allargamento della NATO è al centro di questa guerra, comprendiamo perché le armi statunitensi non porreranno fine al conflitto. Solo gli sforzi diplomatici possono farlo.
“Rifarei tutto. Anche la trattativa con Vito Ciancimino” (gen. Mario Mori, ex comandante del Ros, Stampa, 21.5). Ma tipo la trattativa che non è mai esistita?
Chi si fosse perso l’“ambiziosa agenda” dei “riformisti del Pd” Ceccanti, Morando e Tonini su Rep di ieri in versione ridotta, può delibare quella integrale sul sito. Ne vale la pena.
di Marco Travaglio Tre notizie vere, dunque fuori moda. 1) Il capo dei Servizi ucraini Budanov rivendica l’uccisione di “molti
Ci si indigna perché il nuovo Ad lo nomina il governo, come se quelli di prima li avesse portati la cicogna: è la legge che affida al governo e non più al Parlamento l’indicazione dell’ad. E chi l’ha fatta? Il Pd di Renzi.
Noi, fra i politici che favoriscono il cash e i mafiosi che ne maledicono i limiti, preferiamo di gran lunga i secondi: almeno dicono la verità.
Torna, a grande richiesta, il “contraddittorio”: quella cosa che viene invocata per tappare la bocca a chi dà noia al potere.
Le prepotenze di Zelensky e dei suoi hanno superato ogni limite. Per la recente Via Crucis l’ambasciatore ucraino in Vaticano ha protestato perché vi hanno partecipato oltre a un ucraino anche un russo
In Italia i giornali non sono quasi mai fatti per la gente: sono fatti per i politici, per i partiti, per gli interessi di pochi.
La voce dell’opinione pubblica non può essere mai considerata un fastidioso intralcio, ma piuttosto l’indispensabile termometro per misurare se e in che misura le scelte del “decisore” sono accompagnate dal consenso dei cittadini.
Marco Travaglio spiega a Stefano Cappellini il concetto di satira e ci ricorda come i giornalisti non asserviti siano ormai una stretta minoranza
Cosa fare quando un essere umano che dialoga con un software dice cose razziste e il programma adotta lo stesso tono? Mancano d’ironia, sono ingenui, ma non abbastanza: non sono in grado di cogliere un’ingenuità ancora più grande.
Tre giorni fa il governo britannico annuncia l’invio di proiettili all’uranio impoverito a Kiev. E da quell’istante l’uranio impoverito si tramuta in Chanel n. 5, con un fans club di tutto rispetto, incluso Antonio Caprarica, ex reginologo in astinenza da regine.
Dopo avere perculato Conte perché spiegava che, col Superbonus 110%, gli italiani potevano adeguare “gra-tui-ta-men-te” le proprie case all’efficientamento energetico, risparmiare sulle bollette e sulle emissioni e intanto creare un milione di posti di lavoro, far emergere il nero e rilanciare l’edilizia, ora è la Meloni a sventolare in Parlamento il “gra-tui-ta-mente” a proposito delle armi.
Una svolta. Un ciclone. Un terremoto. Anzi, una rivoluzione. Elly Schlein cambia tutto: non solo il Pd, ma pure gli altri. “Oscura” tutti, “si prende” questa e quella piazza, “si prende il salario minimo”, “si prende la Cgil”, “si prende i diritti civili”. Ormai, a parte Meloni, c’è solo lei.
Marco Travaglio commenta il peggio della settimana
Se esistesse una Corte penale internazionale per le facce di bronzo, si aggiudicherebbero subito un processo con condanna incorporata Biden, Zelensky e il procuratore della Corte penale internazionale dell’Aja, l’inglese Karim Khan.
Quando è esplosa la ridicola polemica sulla caricatura di Elly Schlein firmata sul Fatto da Francesco Federighi, abbiamo pensato che la replica migliore non fosse quella di spiegare cos’è la satira e cos’è una caricatura ai nostri innumerevoli censori. Molto meglio rinfrescarci tutti la memoria e regalare ai nostri lettori le migliori copertine del papà della moderna satira italiana: Il Male.
È uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più. E allora ripensi all’Agenda Draghi. Che fine avrò fatto? Anzi, l’avranno poi trovata, gli archeologi, dopo tante ricerche e tanti scavi?
Giorgia Meloni parla spesso di Enrico Mattei. Ovvio che ne apprezzi l’opera tanto da dedicargli il “Piano per il Mediterraneo”. Tuttavia la presidente del Consiglio non va oltre circa la figura del fondatore dell’Eni, a suo tempo oggetto di sferzanti attacchi da parte della destra confindustriale e missina e poi oggetto di un attentato mortale che Meloni si guarda bene dall’accennare.
Nella nostra società non esiste più l’uomo sano, sostituito da quello “a rischio”, un’espressione che fa venire i brividi. Sono “a rischio” anche i bambini, figli di genitori “a rischio”, cioè sanissimi ma che in futuro potrebbero sviluppare ipoteticamente alcune patologie.
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è nemmeno più la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore attorno a sé.
La guerra in Ucraina è iniziata nel 2014 con il colpo di Stato contro Yanukovych, spinta dall’espansione della NATO. La pace richiede negoziati e rispetto delle linee rosse.
Molti si domandano come finirà la guerra in Ucraina, ma la risposta è scontata: la guerra finirà con una cessione territoriale in favore della Russia.
Intervista a Noam Chomsky di C.J. Polychroniou – 23 febbraio 2023, Truthout
“L’arte e la scienza sono libere”, dice la Costituzione: ma se sono gli artisti a consegnarsi a una servitù volontaria, allora per l’ennesima volta quelle parole rimangono inerti.