Barbablù
Testo completo di “Barbablù” la fiaba trascritta da Charles Perrault nel XVII secolo
Saggio introduttivo di Carlo Pagetti al romanzo di fantascienza scritto da Philip K. Dick “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” (in originale Do Androids Dream of Electric Sheep?, 1968); dal romanzo è stato tratto il celebre film Blade Runner di Ridley Scott (1982)
La fantasia di Dumas ha creato il Conte di Montecristo su questo fatto autentico di cronaca nera, più romanzesco ancora del romanzo stesso.
Cacciatore di androidi trasforma quasi totalmente il dato scientifico, ripreso da una tradizione che risale almeno al Frankenstein di Mary Shelley, in una scrittura aperta alle pulsioni psichiche, alle tensioni esistenziali, alle immagini apocalittiche.
Delineato con scrupolo e pazienza, il protagonista di questo, per ora, ultimo romanzo postumo di Guido Morselli, riassume molto bene quelli che sono i caratteri di certo comunismo, oggi forse passato un po’ di moda.
Si intitolava «Uonna». È un progetto inedito di Guido Morselli in cui si immagina un mondo in cui sono annullate le differenze sessuali. Lo scrisse alla vigilia del suicidio. Una storia che ricorda in modo inquietante la «Fonte suprema» di San Diego
L’intero romanzo è un universo concentrico che ruota attorno alla figura di un’ossessa. Emma Rouault, malamente maritata Bovary col mediocre medico di campagna Charles, appare fin dalla sua entrée come una creatura che scalpita, una che sta ansiosamente cercando qualcosa, e si sta cercando.
Si tratta di terapia? Queste nuove pratiche richiedono uno slancio nuovo del pensiero
I pensatori scendono in campo in nome di antiche vocazioni garantite dal nome di Socrate
Non ci si può più appigliare alla ciambella del vecchio umanismo
Dobbiamo prendere atto del nostro analfabetismo in materia di “anima”
Testo italiano de “La notte”, romanzo autobiografico di Elie Wiesel che racconta le sue esperienze di prigioniero nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald negli anni 1944-1945.
Introduzione di Vincenzo Mantovani alla versione italiana Mondadori del romanzo di Kurt Vonnegut Jr. “Mattatoio N.5”
La retata nazista nel Ghetto di Roma, una mattina che si concluse con la deportazione di oltre mille ebrei: questo fu il 16 ottobre 1943, e questo è ciò che racconta Giacomo Debenedetti. Pagine brucianti dove a parlare è un coro sgomento e terribile da cui si staccano, solo per infinitesimi istanti, le voci dei protagonisti, subito sommerse e per sempre perdute.
Il brano che segue è tratto da «16 ottobre 1943» di Giacomo Debenedetti, Einaudi. Il libro racconta la retata nazista nel Ghetto di Roma che si concluse con la deportazione di oltre mille ebrei, uomini, donne, bambini.
Introduzione alla versione italiana del romanzo “Furore” (The Grapes of Wrath) di John Steinbeck, pubblicato da Bompiani nel 1940
“Brutta luce, brutta composizione: brutta foto. Scattai una volta sola, il ragazzo cadde a terra schizzando sangue dappertutto, mi voltai dall’altra parte”. Cosi il fotografo di guerra Eddie Adams, dell’Associated Press, parla della sua immagine più famosa, che gli valse il premio Pulitzer. Vi è ritratto il capo della polizia del Vietnam del Sud, il generale Nguyễn Ngọc Loan, mentre, nel 1968 a Saigon, spara alla testa a un prigioniero Vietcong. Eppure quella foto ha cambiato il destino della guerra in Vietnam.
Per l’odierna cultura italiana, questo libro del Russell contiene soprattutto due preziose indicazioni: anzitutto quella che viene dalla costruzione di una sociologia che, se rivendica per sé il rigoroso carattere di scienza, non si presenta tuttavia indipendente ed acefala rispetto a una visione generale della vita; quella che deriva poi da un liberalismo che è tanto più forte ed aperto quanto più è consapevole di non essere il portato “naturale” e necessario della storia o della realtà.
Rebecca, di Daphne Du Maurier, è il catalogo generale del romanzo anglo-sassone per letture da caminetto, da parco e da picnic. Tutti gli elementi fissi del romanzo-tipo vi sono ripresi con quel cinismo abile di cui spesso soltanto le donne scrittrici sanno dar prova.
Un discorso da cui oggi più che mai si attendevano nuovi arricchimenti alla vita culturale italiana
Da «La meglio gioventù» alle «Ceneri di Gramsci», a «Ragazzi di vita», a «Poesia in forma di rosa»
Breve scritto di Ernesto Ferrero apparso nell’edizione italiana del romanzo di Louis-Ferdinand Céline “Viaggio al termine della notte” (1932)
Robert Darnton avverte: la digitalizzazione del sapere è cruciale, ma bisogna evitare la privatizzazione. Serve collaborazione tra biblioteche e nuovi diritti d’autore.
Tutto lo humour del grande regista in un articolo sulle sue malattie immaginarie e sempre “mortali”