Recensione di Maniac di Benjamin Labatut: Un viaggio tra follia e genialità
Maniac di Benjamin Labatut esplora il confine tra genialità e follia, intrecciando scienza e morale in un racconto complesso e inquietante sulla natura del progresso.
Maniac di Benjamin Labatut esplora il confine tra genialità e follia, intrecciando scienza e morale in un racconto complesso e inquietante sulla natura del progresso.
La nausea di Sartre rivela l’esistenza come immanenza priva di senso. L’arte è l’unica via di fuga, trasformando l’orrore dell’esistenza in significato.
Il “Barone rampante” di Calvino unisce narrazione filosofica e avventura, con un linguaggio essenziale e distaccato, superando il realismo ottocentesco
Stefano è perseguitato per tutta la vita dal colombre, un leggendario squalo, scoprendo solo alla fine che non era un nemico ma un messaggero con un dono.
Questa tecnica serve a rendere più immediato e spontaneo il flusso di pensieri, facendo in modo che il lettore entri direttamente nella mente del personaggio.
Una vittima è chi subisce l’azione piuttosto che agire, influenzata da persone o circostanze. Alcuni nascono vittime, altri lo diventano a causa di eventi casuali o del proprio comportamento, come Hemingway e altri artisti e personaggi famosi.
William Burroughs uccide accidentalmente la moglie nel 1951, trasformandosi in un’icona controversa della Beat Generation, esplorando temi come cinema, politica e il cut-up.
In “Aggiustare l’universo” di Raffaella Romagnolo, la maestra Gilla e la giovane Ester, sopravvissuta all’Olocausto, trovano speranza e rinascita nel dopoguerra italiano.
“Chi dice e chi tace” esplora segreti, desiderio e violenza in una comunità italiana degli anni ’70 attraverso la misteriosa vita e morte di Vittoria.
Eco riflette sul conflitto generazionale come motore del progresso, dove ogni innovazione si fonda sul passato. Oggi rischiamo l’appiattimento culturale.
Manzoni usa questa frase per sottolineare come, durante la crisi della peste, il buon senso individuale e la ragione siano spesso stati sopraffatti dalle credenze irrazionali e dalle superstizioni del senso comune.
Fratelli d’Italia è un’opera complessa e stratificata, che richiede attenzione e impegno, ma che ripaga il lettore con una visione acuta e ironica della società italiana.
“Sulla pietra” di Fred Vargas intreccia misteri bretoni e leggende del passato con il commissario Adamsberg, in un’indagine che svela crimini e fantasmi dimenticati.
Musso, con il suo stile inconfondibile, ci offre un thriller psicologico che non lascia indifferenti, un viaggio nei meandri dell’animo umano dove nulla è come sembra e tutto è possibile.
La biblioteca Leopardi si deve soprattutto all’opera di Monaldo, padre del Poeta, che, fin dall’adolescenza, iniziò a raccogliere libri riuscendo a costituire, in un tempo relativamente breve, un patrimonio librario eccezionale per l’epoca.
Il Gattopardo e la disillusione del Risorgimento. Un’analisi della celebre frase di Tancredi e del suo significato storico e sociale.
Canfora esplora la storia globale post-1914, evidenziando il ruolo dell’Occidente e le sfide geopolitiche tra potenze, comunismo e democrazia.
“Il Barone rampante” di Calvino racconta la storia di Cosimo, un giovane nobile che decide di vivere sugli alberi, rifiutando le convenzioni sociali e cercando libertà.
Marco Travaglio, nel suo libro “Il santo”, ricorda quando Silvio Berlusconi copiò a Luigi Firpo traduzione e intro dell’“Utopia”
Montale afferma che scrivere per bambini è un’arte sfuggente, dove solo rari capolavori come “Pinocchio” trascendono l’età, criticando la letteratura infantilizzata.