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Emma Bonino

Tutte d’un prezzo

Travaglio ci ricorda come, in un mondo capovolto dalla disinformazione, ci siano ancora certezze su cui poter contare: la salute ferrea della principessa Kate e l’inclinazione di Annunziata e Bonino a restare fuori da giochi politici

Abitanti e passanti allineati lungo la via Rasella il 23 marzo 1944, dopo l'attentato a un battaglione nazista

Le fosse, vendetta di silenzio e paura

Come i nazisti stabilirono e portarono a termine la rappresaglia in via Rasella, in una Roma in preda alle privazioni: Kesselring temeva una sollevazione generale della città

Putin è forte grazie a noi

Elena Basile offre una riflessione profonda e critica sull’ascesa al potere di Putin e sul ruolo che l’Occidente ha giocato in questa dinamica.

Perché i ricchi pagano meno tasse in Italia?

Perché in Italia i ricchi pagano meno tasse?

Il sistema tributario italiano tassa in maniera differente il reddito da lavoro (imposta progressiva) e il reddito da capitale (imposta sostitutiva), con quest’ultimo che gode di trattamenti fiscali più favorevoli.

Ma mi faccia il piacere | 18 marzo 2024

Ma mi faccia il piacere di Marco Travaglio Premier premiata. “Meloni, premio negli Usa (lo stesso di Draghi)” (Corriere della sera, 12.3). Il Cameriere dell’Anno. Dal nostro inviato sull’amaca. “Assange e Navalny pari non sono… Ogni paragone, anche vago, tra i torti delle democrazie e quelli dell’autocrazia putiniana è semplicemente insensato. E Assange, comunque un unicum, è un sassolino messo sul piatto della bilancia, mentre su quell’altro piatto c’è un macigno” (Michele Serra, Venerdì di Repubblica, 15.3). Vuoi mettere la soddisfazione di farsi perseguitare dalle democrazie. Il Merlo bianco. “L’Ucraina abbia il coraggio di alzare bandiera bianca e negoziare. Non è una resa, ma il bene del popolo” (papa Francesco, 9.3). “Fatico e trovare Cristo nell’idea che il più debole debba trovare il coraggio della bandiera bianca, il coraggio di arrendersi al più forte”, “Il Papa con molta chiarezza ha detto che l’Ucraina dovrebbe avere il coraggio di sventolare la bandiera bianca della resa” (Francesco Merlo, Repubblica, 12 e 14.3). Quindi, oltre a non saper scrivere, Merlo non sa neppure leggere. L’ultima profezia. “Parla Piero Fassino: ‘Il Pd deve parlare a tutti, moderati e riformisti (e stare con Israele)” (Riformista, 13.3). Altre cazzate? Rimbambiden. “Biden e l’Armageddon quella sera da Murdoch: ‘Putin è a un passo dal nucleare contro Kiev’” (Repubblica, 11.3). Ma era solo la moglie che lo avvisava di aver buttato la pasta. Transennate i seggi/1. “Caccia ai voti degli ex Dc: Renzi corteggia Follini” (Messaggero, 15.3). Gnamm! Transennate i seggi/2. “Renzi contro Ursula: ‘Serve una leader non una follower’” (Stampa, 11.3). “‘Von der Leyen non va rieletta’. Poi Renzi attacca Forza Italia” (Corriere della sera, 11.3). Anche le zanzare hanno la tosse. Transennate i seggi/3. “Renew Italia: Pizzarotti sfida Magi. D’Amato: ‘Nessun veto’” (Riformista, 16.3). Ma chi sono? Di che parlano? O è una sciarada? Consecutio temporum. “La vicenda Consip ha indebolito il mio governo prima della botta del referendum e per delle accuse false ho perso 10 punti percentuali di consenso” (Matteo Renzi, Giornale, 13.3). Peccato che la vicenda Consip l’abbia rivelata il Fatto il 21 dicembre 2016 e il suo governo sia caduto la sera del referendum del 4 dicembre 2016. Com’era quella del lupo e dell’agnello? Chi si scusa con chi. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati”, “Non puoi dire che non conosci Mazzei perché lo conosco anche io”, “Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi, non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje”, “È vero che hai fatto una cena con Romeo?”, “Non ti credo e devi immaginarti cosa può pensare il magistrato. Non è credibile che non ricordi di avere incontrato uno come Romeo, noto a tutti e legato a Rutelli e Bocchino” (Matteo Renzi al telefono col padre Tiziano sullo scandalo Consip, 2.3.2017). “Processo Consip, assolti Tiziano Renzi e Lotti. L’ex premier: ora le scuse” (Messaggero, 12.3.2023). Le sue a suo padre, si spera. L’insaputo. “La casa al Colosseo? Il processo durò due anni e si concluse dandomi ragione definitivamente. Ma ormai ero condannato dal processo mediatico” (Claudio Scajola, sindaco di Imperia, Giornale, 15.3). No, si salvò dal finanziamento illecito in appello grazie alla prescrizione. Dopo la casa a sua insaputa, la sentenza a sua insaputa. The Genius. “Parsi: ‘A Meloni conviene tifare Biden’” (Foglio, 16.3). Potrebbe pure organizzare dei riti woodoo. Giornalismo fantasy. “Il campo largo fa scoppiare la coppia Casalino-Travaglio. La telefonata fra i due… ne discutono polemicamente anche al telefono” (Giornale, 16.3). “Il Giornale: ‘Travaglio e Casalino litigano sull’alleanza del M5s con il Pd’” (Open, 16.3). La telefonata è vera almeno quanto quelle fatte dal Giornale e da Open ai due interessati per verificare la notizia falsa. Il titolo della settimana/1. “Più che pene alternative servono alternative alla pena” (Unità, 16.3). Tipo non commettere reati. Il titolo della settimana/2. “Se diamo meno armi agli ucraini, i russi colpiscono più forte” (Foglio, 16.3). Più forte di quando gliene davamo di più? Il titolo della settimana/3. “Spiavano anche il Cav per sbarrargli il Colle” (Giornale, 12.3). Ma lì bastava spiare le sentenze di Cassazione. Il titolo della settimana/4. “Mistero Medvedev: i post più aggressivi dell’ex presidente russo coincidono con l’arrivo di vino dall’Italia. Un’inchiesta del giornale indipendente The Insider ha tracciato l’ingresso nel Paese dei carichi provenienti da un’azienda toscana di proprietà di un amico dell’ex presidente russo” (Repubblica, 16.3). Oh no, e adesso come facciamo? Il titolo della settimana/5. “Vivono in auto con due bimbi piccoli, Antonella Viola compra loro una casa: ‘Ho voluto farlo in silenzio’” (Messaggero, 12.3). Ma niente, non si sa come la notizia è uscita lo stesso in simultanea su tutti i siti e i giornali. Vedi alle volte la sfiga. Il Fatto Quotidiano, 18 marzo 2024

Finis gloriae mundi from 1672

Aurea mediocritas

“Aurea mediocritas” esprime l’ideale di una vita equilibrata e moderata, lontana dagli eccessi, in cui la felicità si trova nella semplicità e nella contentezza di ciò che si ha.

Che cos’è il linguaggio?

Il linguaggio è la capacità umana di comunicare attraverso un sistema strutturato, unico per discretezza, ricorsività e dipendenza dalla struttura.

Testimonianza del Prof. Jeffrey Sachs al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – 20 novembre 2023

20 Novembre 2023 Signor Presidente, Ambasciatori, Segretario Generale Guterres, Presidente NDB Rousseff, diplomatici illustri, signore e signori, Mi chiamo Jeffrey D. Sachs. Sono professore all’Università della Columbia. Sono uno specialista in economia globale e sviluppo sostenibile. Mi presento oggi davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a titolo personale. Non rappresento nessun governo o organizzazione nella testimonianza che fornirò. La riunione di oggi si svolge in un periodo segnato da diversi conflitti. Nella mia testimonianza mi riferirò a quattro di essi: la guerra in Ucraina, iniziata nel 2014 con il rovesciamento violento del presidente ucraino Viktor Yanukovich; la guerra tra Israele e Palestina, che si ripete dal 1967; la guerra in Siria, iniziata nel 2011; e le guerre nel Sahel, iniziate nel 2012 in Mali e che si sono ora diffuse in tutta la regione del Sahel. Queste e altre guerre recenti hanno causato milioni di morti, sprecato trilioni di dollari in spese militari e distrutto ricchezze culturali, naturali ed economiche accumulate nel corso di generazioni e persino millenni. Le guerre sono il peggior nemico dello sviluppo sostenibile. Questi conflitti possono sembrare inestricabili, ma non lo sono. Suggerirei che tutte e quattro le guerre potrebbero finire rapidamente con un accordo all’interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Un motivo è che le grandi guerre devono essere alimentate dall’esterno, sia con finanziamenti che con armamenti esterni. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite potrebbe accordarsi per soffocare questi terribili conflitti bloccando i finanziamenti e gli armamenti esterni. Questo richiederebbe un accordo tra le grandi potenze. L’altro motivo per cui queste guerre possono finire rapidamente è che derivano da fattori economici e politici che possono essere affrontati con la diplomazia piuttosto che con la guerra. Affrontando i fattori politici ed economici sottostanti, il Consiglio di Sicurezza può stabilire le condizioni per la pace e lo sviluppo sostenibile. Esaminiamo ciascuno dei quattro conflitti. La guerra in Ucraina ha due cause principali di natura politica. La prima è il tentativo della NATO di espandersi in Ucraina, nonostante le tempestive, ripetute e sempre più urgenti obiezioni della Russia. La Russia considera la presenza della NATO in Ucraina come una minaccia significativa alla propria sicurezza.(1) La seconda causa politica è la divisione etnica tra est e ovest in Ucraina, in parte lungo linee linguistiche e in parte lungo linee religiose. Dopo il rovesciamento del presidente Yanukovich nel 2014, le regioni etnicamente russe si sono staccate dal governo post-golpe e hanno chiesto protezione e autonomia. L’accordo di Minsk II, approvato all’unanimità da questo Consiglio nella Risoluzione 2202, prevedeva l’inclusione dell’autonomia regionale nella costituzione ucraina, ma l’accordo non è mai stato attuato dal governo ucraino, nonostante il sostegno del Consiglio di Sicurezza. La causa economica della guerra deriva dal fatto che l’economia ucraina si orienta sia a ovest verso l’Unione Europea, sia a est verso la Russia, l’Asia centrale e l’Asia orientale. Quando l’UE ha cercato di negoziare un accordo di libero scambio con l’Ucraina, la Russia ha espresso preoccupazione, temendo che i suoi scambi commerciali e investimenti in Ucraina sarebbero stati compromessi a meno che non si fosse raggiunto un accordo trilaterale tra UE, Russia e Ucraina per garantire che il commercio e gli investimenti tra Ucraina e Russia venissero mantenuti insieme a quelli tra Ucraina e UE. Sfortunatamente, l’UE non era apparentemente disposta a negoziare con la Russia un tale accordo trilaterale, e l’orientamento economico diviso tra est e ovest dell’Ucraina non è mai stato risolto. Questo Consiglio potrebbe porre fine rapidamente alla guerra in Ucraina affrontando le sue cause politiche ed economiche sottostanti. Sul fronte politico, i paesi del P5 dovrebbero concordare di estendere una garanzia di sicurezza all’Ucraina, impegnandosi al contempo che la NATO non si espanderà in Ucraina, affrontando così l’opposizione profonda della Russia all’allargamento della NATO. Il Consiglio dovrebbe anche lavorare per raggiungere una soluzione duratura riguardo le divisioni etniche in Ucraina. Il fallimento dell’Ucraina nell’implementare l’accordo di Minsk II, e del Consiglio nell’applicarlo, significa che la soluzione dell’autonomia regionale non è più sufficiente. Dopo quasi 10 anni di aspri combattimenti, è realistico pensare che alcune delle regioni etnicamente russe rimarranno parte della Russia, mentre la grande maggioranza del territorio ucraino resterà ovviamente sotto una Ucraina sovrana e sicura. Sul piano economico, ci sono due considerazioni, una riguardante la politica e una riguardante i finanziamenti. Sul piano politico, l’interesse economico primario dell’Ucraina è entrare nell’Unione Europea, mantenendo allo stesso tempo aperti i rapporti commerciali e finanziari con la Russia e il resto dell’Eurasia. La politica commerciale dell’Ucraina dovrebbe essere inclusiva piuttosto che divisiva, permettendo all’Ucraina di fungere da vivace ponte economico tra est e ovest dell’Eurasia. Sul fronte dei finanziamenti, l’Ucraina avrà bisogno di fondi per la ricostruzione e per nuove infrastrutture fisiche, come ferrovie ad alta velocità, energia rinnovabile, 5G e modernizzazione dei porti. Come descriverò più avanti, raccomando che il Consiglio di Sicurezza istituisca un nuovo Fondo per la Pace e lo Sviluppo, per aiutare a mobilitare i finanziamenti necessari affinché l’Ucraina e altre zone di guerra possano voltare pagina, passando dalla guerra alla ripresa e allo sviluppo sostenibile a lungo termine. Esaminiamo in modo simile la guerra tra Israele e Palestina. Anche qui, il conflitto potrebbe finire rapidamente se il Consiglio applicasse le numerose risoluzioni adottate nel corso di diversi decenni, che richiedono il ritorno ai confini del 1967, la fine delle attività di insediamento di Israele nei territori occupati, e la soluzione dei due stati, tra cui le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza 242, 338, 1397, 1515 e 2334. È chiaro che Israele e Palestina non sono in grado di raggiungere accordi bilaterali conformi a queste risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Da entrambe le parti, gli estremisti ostacolano continuamente i moderati che cercano la pace basata sulla soluzione dei due stati. È giunto il momento, quindi, che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite faccia rispettare le proprie decisioni, attuando una soluzione giusta e duratura che sia nell’interesse sia di Israele che della Palestina, anziché permettere agli estremisti di ignorare il mandato

Henry Fuseli (1741–1825) The Nightmare 1781 Oil on canvas - Detroit Institute of Arts

Sturm und Drang

Lo Sturm und Drang fu un movimento tedesco del XVIII secolo, ribelle all’Illuminismo, che esaltava emozioni, individualismo e creatività.

Italo Calvino – Il Barone Rampante

“Il Barone rampante” di Calvino racconta la storia di Cosimo, un giovane nobile che decide di vivere sugli alberi, rifiutando le convenzioni sociali e cercando libertà.

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