La citazione “Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune” si trova nel capitolo XXXII de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Questo capitolo tratta della peste che colpì Milano nel 1630, offrendo un’analisi dettagliata delle reazioni della popolazione e delle autorità.
Manzoni usa questa frase per sottolineare come, durante la crisi della peste, il buon senso individuale e la ragione siano spesso stati sopraffatti dalle credenze irrazionali e dalle superstizioni del senso comune. In un contesto in cui il panico e le idee sbagliate erano diffusi, le persone razionali preferivano non esporsi per non essere contrastate o addirittura perseguitate dalla massa.
Questa riflessione si inserisce in un più ampio discorso di Manzoni sulle dinamiche sociali e psicologiche che emergono in periodi di crisi, mostrando come la paura e l’ignoranza possano influenzare il comportamento collettivo e impedire l’adozione di soluzioni razionali e efficaci. Manzoni critica velatamente la società del suo tempo e le autorità che non riuscivano a imporsi sulla folla con la voce della ragione, mostrando quanto fosse difficile far prevalere il buon senso in un contesto dominato dal caos e dalla superstizione.
Questa osservazione di Manzoni rimane di straordinaria attualità, evidenziando un tema universale: la tensione tra razionalità e credenze popolari, tra individualità pensante e conformismo sociale.