“Saviano va punito.” “Saviano fa schifo.”
“Io domani esco con una palata di letame contro Saviano.”
Non sono intercettazioni di clan camorristi ma le chat di Fratelli d’Italia in cui l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il futuro ministro della Difesa Guido Crosetto e molti altri sparavano tonnellate di sterco, insulti e organizzavano vere e proprie punizioni contro un intellettuale libero e una voce contro.
Eccolo qui, nero su bianco, raccontato da un libro del Fatto, il metodo tecnicamente fascista di Meloni nei confronti dei giornalisti non allineati.
Questa è la stessa Meloni che ha portato Saviano in tribunale per un giudizio politico espresso alla luce del sole di cui Saviano si è sempre assunto a testa alta la responsabilità.
E non col favore delle tenebre in una chat segreta.
Questa è la differenza enorme tra loro e chi li contesta.
E questo è il loro metodo. Quello con cui Meloni è arrivata fino a Palazzo Chigi.
È giusto che gli italiani sappiano chi sono davvero i “patrioti”.
Solidarietà totale a Roberto Saviano, a chiunque con coraggio si oppone a tutto questo.
Lorenzo Tosa
* * *
di Roberto Saviano
“Saviano va punito.” “Saviano fa schifo.” (Guido Crosetto).
“Io domani esco con una palata di letame contro Saviano.” (Giorgia Meloni).
E poi il solito Delmastro, quello della rivelazione di segreti d’ufficio e del Capodanno con le pistole, che ancora non ha capito di non essere più un picchiatore, ma un sottosegretario… e alla Giustizia, per giunta.
Nel libro “Fratelli di chat”, il giornalista del Fatto Quotidiano Giacomo Salvini svela ciò che Fratelli d’Italia non avrebbe mai voluto far emergere: odio, violenza verbale (il mio “bastardi” era da dilettanti), paura degli avversari non solo politici, ma soprattutto esponenti della società civile.
Cosa emerge dalle chat (ricostruite graficamente) di Meloni&co (i testi sono esattamente come loro li hanno scritti)? Violenza verbale, sete di vendetta e soprattutto paura. Paura di chi smaschera la loro incapacità di governare.
“Sciacallo, diffamatore, smettila di fare la vittima” sono le accuse che rivolgono a me, mentre il governo implode, divorato dall’incompetenza e dal sospetto reciproco. Si spiano tra loro (caso Caputi), negano l’uso di spyware israeliani contro giornalisti e attivisti, non sanno nemmeno perché hanno rimpatriato Almasri (Nordio e Piantedosi non si sono accordati sul dare versioni coerenti) e i centri in Albania sono di fatto definitivamente naufragati.
Troppi errori, troppi scandali, troppe menzogne. Il governo è terrorizzato e fa bene a esserlo perché gli italiani stanno iniziando a capire il bluff.