“Aggiustare l’universo” è ambientato in Italia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, raccontando le vite intrecciate di Gilla, una giovane maestra, e Ester, una bambina ebrea sopravvissuta alle persecuzioni naziste.
La storia si apre nel settembre del 1945, quando Gilla, una maestra ventiduenne, arriva a Borgo di Dentro per iniziare il nuovo anno scolastico. Proveniente da Genova, ha visto la sua città martoriata dalle bombe e porta con sé il trauma della guerra. Vive sola in una soffitta, dove ogni sera si dedica a riparare un vecchio planetario meccanico, simbolo dell’universo in frantumi che cerca di rimettere insieme. Gilla è una figura risoluta, dotata di una pazienza infinita, qualità che si rivelano cruciali nel suo lavoro e nella sua vita personale.
Il primo giorno di scuola inizia con un banco vuoto, riservato a Francesca, una nuova alunna proveniente dall’orfanotrofio. Francesca, in realtà, è Ester, una bambina ebrea la cui famiglia è stata dispersa dalle leggi razziali e dalle deportazioni. Ester ha dieci anni e un passato di felicità interrotto brutalmente dalle persecuzioni razziali. L’ultima immagine felice che conserva è una gita sul Po con la sua famiglia, prima che la sua vita venisse sconvolta. Ora vive in orfanotrofio, col nome di Francesca, e ha imparato a nascondere il suo dolore dietro un muro di silenzio.
Gilla intuisce subito il trauma che Ester porta con sé. Ricorda il passato felice di Ester, la sua vita a Casale Monferrato, prima che le leggi razziali vietassero a suo padre di insegnare e alla sua famiglia di condurre una vita normale. L’ultima traccia felice di Ester risale a una gita sul Po, prima che la colpa di essere ebrea le cadesse addosso. Adesso, il destino della sua famiglia è incerto e la speranza di rivedere i genitori si affievolisce giorno dopo giorno.
La narrazione si sposta nel 1938-1939, delineando il contesto delle leggi razziali e la vita della famiglia Sacerdoti. Abram Sacerdoti, il padre di Ester, è un professore di trentatré anni che viene sospeso dall’insegnamento a causa delle nuove leggi. La famiglia vive a Casale Monferrato, dove cercano di resistere alle crescenti discriminazioni. La vita della famiglia cambia drasticamente: Abram viene escluso dalla scuola, la sua moglie Margherita e i figli Ester e Giosuè vedono la loro esistenza diventare sempre più difficile.
Il romanzo ritorna al 1945. Ester, ora Francesca, frequenta la scuola e inizia a stabilire un legame con Gilla. La maestra usa il planetario meccanico come strumento didattico e metafora per insegnare ai suoi studenti la resilienza e la speranza. Ogni sera, Gilla lavora sul planetario, cercando di rimettere insieme i pezzi del mondo, proprio come cerca di fare con le vite dei suoi alunni.
La vita a scuola è un mix di momenti quotidiani e difficoltà. Gilla osserva attentamente Ester, notando la sua intelligenza e il suo impegno nonostante il silenzio ostinato. Nel corso del tempo, Ester inizia ad aprirsi, trovando in Gilla una figura materna e di supporto. Le lezioni di Gilla non sono solo accademiche, ma lezioni di vita, cariche di simbolismo e speranza per un futuro migliore.
Il romanzo rivisita anche il periodo tra il 1940 e il 1943, mostrando le crescenti difficoltà per gli ebrei italiani. La famiglia Sacerdoti cerca di sopravvivere tra razionamenti e persecuzioni. Abram, Margherita e i bambini affrontano momenti di grande paura e incertezza. Nonostante tutto, cercano di mantenere la dignità e la speranza.
Verso la fine della guerra, la situazione diventa insostenibile. La famiglia viene separata: Abram viene deportato, Margherita cerca di nascondere i bambini. Ester finisce all’orfanotrofio, dove deve affrontare la dura realtà della vita senza i suoi genitori.
Il romanzo torna al 1945-1946. Ester, ormai Francesca, trova gradualmente un senso di appartenenza e sicurezza nella scuola di Gilla. La maestra continua a lavorare sul planetario, simbolo del mondo che cerca di aggiustare. Attraverso le sue lezioni, Gilla infonde nei suoi studenti la speranza e la capacità di sognare un futuro migliore.
Il romanzo si chiude con un senso di speranza e resilienza. Nonostante le perdite e le difficoltà, i personaggi principali trovano la forza di andare avanti. Gilla, con il suo planetario e il suo impegno, rappresenta la possibilità di un nuovo inizio. Ester, nonostante il dolore e la perdita, inizia a vedere una luce nel futuro grazie all’amore e alla dedizione di Gilla.
“Aggiustare l’universo” è un romanzo che esplora profondamente i temi della perdita, della resilienza e della speranza. Con una scrittura delicata e intensa, Raffaella Romagnolo dipinge un quadro potente della capacità umana di resistere e ricostruire, anche dopo le più grandi tragedie. Gilla e Ester, con le loro storie intrecciate, rappresentano la fragilità e la forza, il dolore e la rinascita, offrendo una visione toccante e ispiratrice di un periodo storico tumultuoso.