Armi prima dell’istruzione, della salute e del supporto ai bisognosi. L’Europa sceglie la guerra, i cittadini pagano il conto.
Mentre l’Europa dà il via libera all’aumento delle spese militari, in Italia arrivano i primi tagli per rispettare il patto di stabilità votato da Meloni e supportato pure dai fenomeni del Pd. Al via 12 miliardi a sanità, scuola e servizi essenziali, con Regioni ed i comini costretti a fare i salti mortali per coprire i buchi di bilancio. La Lombardia, ad esempio, sta per accendere un mutuo da 1 miliardo di euro per sostenere le spese e gli investimenti.
Ovviamente Attilio Fontana, da buon soldatino tace nei confronti del governo e fa pagare a noi le conseguenz e e gli interessi.
Intanto, il governo Meloni spinge per aumentare la spesa militare. La Nato vorrebbe arrivare fino al 5% del PIL, arrivando a 100 miliardi l’anno, di cui 80 destinati a cannoni e cacciabombardieri. Mentre si aprono i rubinetti per le armi, sanità, istruzione e welfare vengono sacrificati.
E l’Europa? Ursula von Sturmtruppen ha richiesto la sospensione dei i vincoli di bilancio per le spese militari, ma mantiene l’austerità per tutto il resto. Una doppia morale inaccettabile, che trasforma il nostro futuro in un deserto sociale.
Marco Degli Angeli
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Ricapitolando:
– Ci hanno detto che l’Unione Europea serviva per mantenere la pace, e invece oggi è un’istituzione che si ostina a perseguire la guerra anche in un momento storico nel quale si aprono nuovi spazi per la diplomazia.
– Ci hanno detto che l’UE avrebbe scongiurato la frammentazione e l’irrilevanza dei singoli “staterelli”, consentendo al Vecchio Continente di avere più peso politico e di “fronteggiare” alla pari gli Usa, l’Oriente e le economie emergenti, mentre oggi le altre potenze geopolitiche si apprestano sostanzialmente a decidere il nostro destino sulle nostre teste senza di noi.
– Ci hanno detto che l’UE, segnatamente l’Unione monetaria, ci avrebbe garantito stabilità dei prezzi e mantenimento negli anni del potere d’acquisto, e oggi invece l’inflazione si sta mangiando la qualità delle nostre vite.
– Ci hanno detto che l’UE ci avrebbe permesso di lavorare di meno e guadagnare di più, oggi si lavora di più, si guadagna di meno e si va in pensione più tardi nonostante l’avanzamento dell’automazione nei processi produttivi.
– Ci hanno detto per anni che la stabilità dei bilanci era così importante da meritare di sottoscrivere dei trattati-capestro per ingabbiare la spesa pubblica dei Paesi, a costo di chiudere ospedali, massacrare il sud Europa, rinunciare a investire in scuola e infrastrutture, fare riforme del lavoro precarizzanti. Oggi ci dicono che in fondo, se si tratta di spendere miliardi in armamenti, ripensandoci possiamo indebitarci quanto ci pare.
– Ci hanno detto che con l’UE avremmo avuto istituzioni più efficenti, democratiche e meno corrotte, oggi abbiamo una Commissione europea distante anni luce dal controllo dei cittadini e uno pseudo-parlamento sostanzialmente senza alcun potere, peraltro diventato terreno fertile per il lobbismo della peggiore specie.
Senza polemica e pregiudizio alcuno mi chiedo e vi chiedo: esiste ad oggi una sola ragione per tenere in piedi questo costosissimo mostro tecnocratico, forte con i deboli nel vessare i cittadini con direttive punitive, illogiche e inspiegabili, e poi inutile, irrilevante e persino deleteriamente servizievole al cospetto degli altri “blocchi” internazionali?
Francesco Forciniti