Mattarella stravolge la storia e l’Italia si schiera ancora una volta dalla parte sbagliata

Mattarella paragona la Russia al Terzo Reich, Mosca si infuria, ma i media attaccano i russi. Un’altra gaffe diplomatica che danneggia l’Italia e il dialogo.

di Giuseppe Salamone

La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: “Il presidente italiano Mattarella ha rilasciato dichiarazioni offensive e tracciato parallelismi scandalosi tra la #Russia e la Germania nazista. Il Presidente dovrebbe riflettere sul fatto che oggi l’Italia sostiene il regime criminale neonazista in Ucraina”.

Fatemi capire una cosa: Mattarella paragona la Russia al Terzo Reich. La Russia si incazza e tramite Marija Zacharova, portavoce del Cremlino, definisce le parole di Mattarella blasfeme. Però per i benpensanti, lacchè e servi vari che si fanno chiamare giornalisti i cattivi sarebbero i Russi. Ma volete fare pace col cervello?

Cioè, quel Paese, la Russia, che per colpa dei nazisti ha avuto 27 milioni di morti, quel paese che dopo aver avuto i nazisti alle porte di Mosca e a un passo dal crollo con lacrime e sangue arrivò a Berlino scacciando l’esercito di Hitler, avrebbe la colpa di incazzarsi davanti alle parole di Mattarella? Davanti a un presidente di un paese che fu uno dei protagonisti della macelleria della seconda guerra mondiale?

La storia è importante soprattutto quando si ricoprono ruoli istituzionali di vertice, e prima di parlare bisogna tenere in considerazione tutto. Ancor di più quando davanti ai nazisti veri, quelli isrl, non si è mai stati in grado di prendere una posizione come contro la Russia nonostante fosse stato d’obbligo!

Lo scrissi subito dopo le parole di Mattarella e lo ribadisco ancora adesso: non solo sono parole che da italiano mi fanno vergognare, sono parole che inevitabilmente incrinano ancora di più i rapporti con un paese che non ci ha fatto nulla. E infatti è quello che si è appena verificato. Con l’aggravante che sono state dette in un momento in cui servirebbe come il pane cercare di essere aperti al dialogo visto che la bilancia adesso pende dal lato della diplomazia.

Prendete pure la difesa d’ufficio di Mattarella. Io non mi unisco al coro. E non perché sia un traditore del mio paese. Ma perché amo così tanto il mio paese che vederlo ridotto così, con un’onesta intellettuale ormai estirpata dal dibattito pubblico e dalle istituzioni mi riempie di tristezza. Siamo di nuovo dalla parte sbagliata della storia!

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