Nato, Hegeseth chiarisce: difendere l’Est è compito dell’Ue

Il capo del pentagono - Al dopoguerra pensi l’Europa: spesa militare al 5%

di Salvatore Cannavò

Chi pensava che Donald Trump scherzasse ha avuto la prova contraria. Il segretario alla Difesa, il controverso Pete Hegseth, fautore di una “cultura guerriera”, la cui nomina è stata approvata dal Senato solo grazie al voto del vicepresidente JD Vance, ieri ha chiarito agli alleati la strategia statunitense, rafforzando il senso della telefonata di Trump a Putin. Primo punto: “Dobbiamo iniziare a riconoscere che il ritorno ai confini dell’Ucraina precedenti il 2014 è un obiettivo irrealistico” ha detto al gruppo di contatto per l’Ucraina riunito in ambito Nato. “Inseguire questo obiettivo illusorio non farà che prolungare la guerra e causare più sofferenza”. Il senso della telefonata tra Trump e Vladimir Putin sembra abbastanza chiaro.

Secondo punto: “Gli Stati Uniti non credono che l’adesione alla Nato per l’Ucraina sia un risultato realistico di un accordo di negoziato”. Ancora: “Salvaguardare la sicurezza europea deve essere una priorità per i membri europei della Nato. In questo contesto, l’Europa deve fornire la quota predominante dei futuri aiuti letali e non letali all’Ucraina”. Questo significa che in un eventuale accordo di pace, la garanzia dello stesso dovrà avvenire con truppe europee, scordatevi un impegno statunitense. E quindi: “Il presidente Trump ha chiesto il 5% di spesa per la difesa e sono d’accordo”. Il capo del Pentagono ha così elogiato gli aumenti di spese militari in Svezia o il livello raggiunto dalla Polonia “che sta già spendendo il 5% del Pil per la difesa”, un modello per tutti gli altri.

Infine, la spiegazione strategica di tali posizioni: “Siamo qui oggi anche per esprimere in modo diretto e inequivocabile che le dure realtà strategiche impediscono agli Usa di concentrarsi primariamente sulla sicurezza dell’Europa”, ha spiegato Hegseth. La minaccia principale a cui gli Usa intendono dedicarsi è la Cina: “Gli Usa avranno come priorità in futuro l’Indopacifico” e quindi l’Europa dovrà “assumersi la responsabilità della difesa convenzionale. Gli Usa – ha aggiunto – restano impegnati nella Nato e nella sicurezza dell’Europa, ma non tollereranno più squilibri”.

Il quadro è chiaro, ed era chiaro fin dalla campagna elettorale trumpiana: gli Stati Uniti chiedono all’Europa di badare da sola al confine orientale (tranne pretendere dall’Ucraina 500 miliardi di terre rare) e questo significa l’impennata della spesa militare. Unica reazione, su questo punto, è giunta dal ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius: “Non è questione su cui discute”. Ma il segretario generale della Nato, Mark Rutte, sdraiato sugli Usa, si è detto d’accordo con Hegseth: “La Nato deve diventare più forte e letale, non un club diplomatico”. Non pervenuta la posizione italiana del ministro Guido Crosetto.

Il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2025

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