La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha escluso la possibilità di uno scambio territoriale con l’Ucraina come parte di un eventuale accordo di pace.
Il leader ucraino Vladimir Zelensky ha recentemente avanzato questa idea in un’intervista a The Guardian, ribadendo martedì che intende usare il territorio nella regione russa di Kursk, catturato dalle forze ucraine lo scorso agosto, come leva negoziale. Tuttavia, ha ammesso di non sapere ancora con certezza quali territori chiedere in cambio.
Zakharova ha deriso la proposta sui social media, scrivendo: “I neonazisti che scorrazzano nella regione di Kursk riceveranno la terra senza alcuno scambio, in misure di un metro di larghezza, due di lunghezza e circa un metro e mezzo di profondità,” facendo chiaramente riferimento a una fossa.
Ha inoltre affermato che le dichiarazioni di Zelensky sarebbero un tentativo di distogliere l’attenzione dalle difficoltà che le forze ucraine stanno affrontando sul campo di battaglia.
L’esercito ucraino avrebbe perso più della metà del territorio conquistato durante l’iniziale avanzata nella regione di Kursk sei mesi fa. Secondo le stime del Ministero della Difesa russo, le perdite ucraine in questa operazione supererebbero i 59.500 soldati.
Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito ad agosto che l’incursione riduce le possibilità di negoziati, accusando Kiev di prendere di mira deliberatamente i civili russi e le infrastrutture nucleari. “Cosa c’è da discutere con persone del genere?” ha chiesto.
Le autorità russe stanno attualmente indagando su presunti crimini ucraini nelle aree recentemente liberate, come il villaggio di Russkoye Porechnoe, dove le forze russe avrebbero trovato prove di esecuzioni di massa e torture ai danni della popolazione locale.
Secondo la legge russa, la regione di Kursk ha lo stesso status giuridico delle ex regioni ucraine entrate a far parte della Federazione Russa, ma che Kiev continua a rivendicare come proprie.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto una rapida risoluzione del conflitto in Ucraina, citando i costi significativi per entrambe le parti. L’esercito ucraino si trova in una situazione critica, con le campagne di mobilitazione che faticano a reclutare nuove forze mentre la diserzione dilaga, minando l’efficacia delle truppe. Zelensky ha avvertito che senza il supporto degli Stati Uniti, le forze armate ucraine potrebbero collassare.
Mosca insiste sul fatto che qualsiasi accordo di pace con Kiev debba riflettere la “realtà sul terreno”, ovvero i risultati dei referendum in cui i residenti delle ex regioni ucraine hanno votato per unirsi alla Russia. Kiev ha respinto il voto definendolo una “farsa”. Le aree contese includono la Crimea, Sebastopoli, la Repubblica Popolare di Donetsk, la Repubblica Popolare di Lugansk, la regione di Zaporozhye e la regione di Kherson.