Forte scontro ieri in tv tra il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e Bruno Vespa sul caso Almasri (e non solo) su Rai1.
Quando Vespa, nel corso della puntata di Cinque Minuti, ha difeso la premier Meloni sulla gestione del caso Almasri e insistito con Conte sulla questione della sicurezza nazionale legata al rimpatrio del torturatore libico, l’ex Presidente del Consiglio l’ha rimesso al suo posto con poche e chiare parole, rispondendo da politico di opposizione e senza lasciarsi trascinare nella solita difesa d’ufficio e nella trita litania del “così fan tutti”.
“Presidente, mi è difficile dirlo, ma Almasri non è solo un torturatore, è anche parte integrante dello Stato libico. Siete consapevoli che quando voi, Meloni o altri atterrate in Libia, la sicurezza degli aeroporti è affidata a Rada?” ha chiesto Vespa, riferendosi alla potente milizia della quale Almasri è uno dei vertici.
Il leader del M5s ha risposto infuriato a queste affermazioni, dichiarando che da premier avrebbe fatto arrestare Almasri senza se e senza ma.
“Guardi, questo argomento lei l’ha già usato e non vale nulla. Se io avessi avuto, da Presidente del Consiglio, un mandato di arresto dalla Corte penale internazionale, l’avrei assicurato alla giustizia internazionale. Questo non lo deve dire, non si deve permettere di dirlo perché non è un argomento.
La nostra intelligence può lavorare con tutti e in certi contesti possiamo anche avere a che fare con loschi figuri, ma se arriva un mandato d’arresto internazionale con quelle accuse si prende l’indagato e lo si manda all’Aia. E la Presidente del Consiglio si è resa responsabile di una grave responsabilità politica e una grave insipienza giuridica”.
Esattamente così, senz’altro da aggiungere.
Ora ne risponda anche il governo in Parlamento.