Meloni libera trafficanti di migranti e poi fa la paladina della legalità

Con toni trionfali, Meloni si è vantata di aver rafforzato i controlli sul sistema di gestione dei migranti e di aver addirittura presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle anomalie del sistema.

Ecco l’ultima perla che arriva dal teatrino di Giorgia Meloni. Oggi apprendiamo della scoperta di un lucroso giro di falsi permessi di lavoro per migranti, svelato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. Uno degli indagati, Nicola Salvati, tesoriere del Partito Democratico in Campania, è finito ai domiciliari. Il fatto, ovviamente grave, ha fornito alla Presidente del Consiglio l’ennesima occasione per lanciarsi in un post autocelebrativo.

Con toni trionfali, Meloni si è vantata di aver rafforzato i controlli sul sistema di gestione dei migranti e di aver addirittura presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle anomalie del sistema. La chiusura del suo messaggio è stata una lezione di ipocrisia applicata: “L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità”. Parole che, se non fossero accompagnate dai fatti, potrebbero persino suonare credibili.

Cara Presidente, la sua faccia tosta potrebbe battere qualsiasi record registrato nei Guinness dei Primati. Non più tardi della scorsa settimana, lei stessa ha fatto carta straccia di un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja, che l’Italia ha riconosciuto ufficialmente dal 1999. Chi ha liberato? Nientemeno che il generale libico Almasri, un trafficante di esseri umani accusato di crimini contro l’umanità, direttore del famigerato carcere lager di Mitiga, un luogo di torture, stupri, e morte.

Non solo Almasri è accusato di traffico di migranti, ma è anche ritenuto responsabile di abusi inimmaginabili, tra cui lo stupro di minori detenuti. Eppure, lei lo ha scarcerato con tanto di volo di Stato, restituendolo al luogo dove questi orrori hanno avuto origine. Con quale credibilità, adesso, si erge a paladina della lotta alla tratta di esseri umani e dell’immigrazione irregolare? Dovrebbe venire a riferire al Parlamento per spiegare a noi tutti come mai un trafficante del calibro di Almasri sia stato rimesso in libertà sotto il suo governo. Mostri un minimo di dignità e ci metta la faccia, invece di nascondersi dietro i suoi ministri e i loro servili comunicati stampa.

Basta con i post social intrisi di fandonie, cara Meloni. Lei non è una blogger qualsiasi: è il Presidente del Consiglio di tutti gli italiani, anche di quelli che, con un pizzico di disperazione, le hanno dato fiducia. Forse dovrebbe iniziare a comportarsi come tale.

E no, non sto difendendo il Partito Democratico, che per lo meno ha avuto la decenza di sospendere il suo indagato, cosa che lei non ha fatto con la Ministra Santanchè, che siede ancora comodamente al suo posto nonostante due rinvii a giudizio. Ma la memoria, si sa, è corta: persino in casa sua, ci sono precedenti legati al lucroso traffico di migranti. Quindi, cara Meloni, ci risparmi la morale. Non è credibile, e neanche lontanamente qualificata per ergersi a difensore della legalità.

Un consiglio? La smetta di prendere in giro gli italiani e di calpestare la dignità di chi ancora crede in uno Stato giusto. Ciò che serve non sono slogan, ma azioni coerenti. E al momento, di coerenza, nel suo governo, non se ne vede traccia.

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