Mieli si risveglia dal coma mediatico: tre anni di balle e ora fa il saggio

Paolo Mieli prima diceva che l'Ucraina avrebbe vinto, ora ammette che sta perdendo. Per anni chi lo sosteneva veniva insultato, ora i media cambiano versione.

di Giuseppe Salamone

Gente che viene spacciata come intellettuale con la verità in tasca, che si autodefinisce “storico” sulla base di cosa non si sa. Gente che se non prendi ciò che dice come se fosse verità assoluta vieni etichettato come terrorista, spia o complottista. Stiamo parlando di Paolo Mieli, onnipresente nella stampa italiana, sia quella televisiva che cartacea.

Poco fa su Rai3 ha detto che l’Ucraina la guerra la sta perdendo. L’ha detto veramente! Non che ci sia qualcosa di strano, noi lo diciamo da quasi tre anni ormai. Il problema è che il 25 settembre 2023, sempre in TV a LA7 diceva testualmente: “L’Ucraina vincerà la guerra. Sono convinto che stavolta vinceremo non solo in Ucraina, ma nel mondo.”

Questa gente andrebbe processata! Per quasi tre anni ci hanno raccontato la qualunque pur di giustificare una guerra per procura. Soprattutto il soggetto in questione. Adesso senza vergogna iniziano a ripetere quello per cui ci hanno messo alla gogna, insultato, deriso e censurato.

Quando dicevamo che l’Ucraina avrebbe perso la guerra e che il loro obiettivo di sconfiggere la Russia fosse folle ci prendevano per spie del Cremlino. Oggi dopo centinaia di migliaia di morti, dopo aver distrutto l’economia dei Paesi dell’UE e dopo averci trascinato in una folle rincorsa ad armarci si rendono conto anche loro della realtà. Dovrebbero andarsi a nascondere dalla vergogna e dai sensi di colpa. Invece pontificano. Ancora…

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