Politici ed imprenditori stanno pianificando la ri-nuclearizzazione dell’Italia

Gli italiani si sono accorti che politici ed imprenditori stanno pianificando la ri-nuclearizzazione del nostro Paese senza coinvolgere i cittadini nelle loro scelte?

di Marco Degli Angeli

Bentornati al 1984.

“Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera”. George Orwell – 1984

Gli italiani si sono accorti che politici ed imprenditori stanno pianificando la ri-nuclearizzazione del nostro Paese senza coinvolgere i cittadini nelle loro scelte? Tutti i partiti che ora parlano di nucleare o fanno finta di nulla, avevano inserito questo punto nel loro programma elettorale? Quanto pesano le pressioni dei grandi gruppi industriali? Sta realmente dettando l’agenda? Quando lorsignori parlano di nucleare, conoscono la differenza tra fissione, fusione e in cosa consistono quelli che loro chiamano mini reattori ‘da giardino’? Come mai il governo ha accelerato in questi mesi per il ritorno all’energia nucleare nonostante le bocciature degli italiani arrivate attraverso i referendum (l’ultimo nel 2011 e non 40 anni fa come dice qualcuno) ? Come mai i partiti d’opposizone non chiedono chiarezza e rimangono timidi alla finestra? Se non fosse per i comitati spontanei di cittadini preoccupati saremmo difronte all’ennesima narrazione a senso unico.

Già nel 2021, quando ancora coprivo il ruolo di consigliere regionale in Lombardia avevo lanciato l’allarme dell’arrivo di una nuova centrale nucleare tra Cremona e Mantova. Bastava solo unire i puntini per capire come sarebbe stata l’onda lunga del governo Draghi.

Come al solito tutto il copione è già stato scritto e ben congeniato. Prima si lancia il sasso (Salvini aveva dichiarato qualche tempo fa che voleva addirittura una centrale nucleare in centro a Milano), ed i gruppi editoriali che rispondono a certe lobby fanno da grancassa. Poi si parla di esigenza, di necessità e si danno garanzie di ogni tipo nascondendo le criticità. Nel frattempo si creano i problemi ed in nome dell’emergenza si pigia sull’acceleratore per imporre alle comunitá scelte impattanti per le future generazioni che mettono a rischio la sicurezza e la salubrità di un intero territorio. Nella bocca dei burattinai tutto diventa sostenibile, sicuro, salubre e avanzato. Per magia.

“Il nucleare serve perché abbiamo bisogno di sempre più energia e perché i costi delle attuali forniture sono diventati insostenibili!” Questo il mantra che arriva dai gruppi industriali, da Calenda, Renzi, dal governo di FI, Lega e Parenti d’Italia e la.musica sembra non camviare nemmeno dalle parti del PD … Federacciai (associazione che riunisce le acciaierie italiane, settore tra i più energivori) lancia allarmi anche occupazionali e chiede interventi. Che ovviamente prevedono il ritorno all’atomo.

Azione ha anche lanciato una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per reintrodurre il nucleare in Italia. Renzi da mesi è ritornato alla carica per amplificare la voce dei soliti noti. Sui territori le associazioni di categoria da tempo organizzano convegni per spingere sempre più in questa direzione raccontando un mondo fantastico tutto fiori e colori. Ascoltandoli vien quasi voglia di farsi un filetto d’uranio alla brace. Ttenti però che la carbonella inquina.

Ecco una breve cronistoria del lavaggio del cervello in corso. Vi faccio notare come la città Cremona (che sembra essere l’indiziata numero uno per ospitare un nuovo impianto) sia diventata il centro del dibattito. Unite i puntini, guardate quali tipi di aziende ci sono, quali partiti e politici tirano le fila (e da chi sono stati finanziati) e capirete come mai:

– Nel settembre 2021, dopo alcune dichiarazioni di Salvini, avevo evidenziato come nell’anno 2010 Regione Lombardia, con l’appoggio di Formigoni e l’assist del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani (in pieno governo Berlusconi) paventò l’ipotesi di costruire una centrale nucleare proprio in Lombardia e come questo rischio fosse attuale.
Leggi: https://vocedimantova.it/…/tra-lega-e-5-stelle-scoppia…/

– Il governatore Fontana reagí stizzito alle mie dichiarazioni dopo poche ore: “Nessuno ha mai detto di voler realizzare una centrale nucleare in Lombardia, né tanto meno a Cremona o a Mantova. Una manfrina montata sul nulla da parte di chi arranca e non trova di meglio che diffondere fake news”.

– Ottobre 2024 (OPS…) durante l’assemblea di Assolombarda il Presidente leghista Attilio Fontana: “Regione Lombardia è disponibile a individuare dei siti per il nucleare”.

– 2 ottobre 2024, Carlo Cottarelli (ex deputato PD ed ex presidente comitato scientifico del programma.di Azione): “Sono sempre stato a favore dell’energia nucleare: è chiaro che ci sono dei rischi legati alle scorie, soprattutto. Ma i rischi sono da valutare con la produzione di qualunque forma di energia”.

– Ottobre 2024, Antonio Gozzi, presidente di Federacciai : “stiamo lavorando per stipulare un Ppa nucleare a lungo termine che ci accompagni verso la produzione di energia nucleare di nuova generazione nel nostro Paese.

– 4 novembre 2024 durante l’assemblea Industriali a CREMONA, Matteo Renzi ha dichiarato «Bisogna superare le follie del Green Deal e puntare sul nucleare di vecchia e nuova generazione.

– 21 gennaio 2025 il gruppo Arvedi (che ha il suo quartiere generale a Cremona) ha acquistato pagine sui principali quotidiani italiani per dare voce alla sua denuncia: “In Italia l’energia si paga troppo, il doppio degli altri paesi UE”.

Per Mario Agostinelli, presidente Associazione Laudato Sì, Un’alleanza per il clima, la cura della Terra, la giustizia sociale ” … Penso che dietro le affermazioni del manifesto Arvedi si celi davvero non un rilancio dell’energia pulita, ma i tentativi del governo di rendere plausibile il nucleare, cui siamo nettamente contrari per ragioni di riflessine sull’ecologia integrale che propone anche papa Francesco”.

– 23 Gennaio 2025 Confcommercio CREMONA: “il ddl per il nucleare sostenibile appena presentato rappresenta una scelta positiva che può contribuire ad assicurare l’autonomia energetica del nostro Paese e alleggerire il costo delle bollette”.

– 23 Gennaio: In merito al disegno di legge delega sul nucleare prossimo all’arrivo sul tavolo del Consiglio dei Ministri, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana si è dichiarato “favorevole che si utilizzi anche questa possibilità energetica. Bisognerà cercare di valutare le potenzialità di tutte le opportunità che ci vengono offerte dalla scienza e dalla tecnologia: biocarburanti, l’idrogeno, l’elettrico, il nucleare”.

– 31 gennaio 2025, “La Regione – ha spiegato l’assessore lombardo Guidesi – conferma l’attenzione per tutte le nuove tecnologie nucleari e gli sviluppi che queste potranno portare al territorio lombardo, il più manifatturiero d’Europa, dal punto di vista dell’autonomia energetica.

– Sempre il 31 Gennaio 2025 Carlo Calenda, leader d’azione: “La centrale nucleare di Caorso è un gioiello di efficienza e, andrebbe riaperta, ovviamente con tecnologie più avanzate”. Calenda, non sa minimamente che è impossibile riaprire una centrale con impianti di 40 anni fa, e non conosce costi, pericoli e nemmeno la differenza tra fusione fissione. Fa tenerezza.

Da parte di tutti un tempismo perfetto e trama ben ordita. Non c’è che dire …

L’emergenza energetica, è oramai evidente, è stata creata dalla sciagurata scelta di seguire al guinzaglio le politiche imperialistiche degli Stati Uniti d’America che hanno sfruttato la guerra in Ucraina per dichiarare scacco matto al vecchio continente. Ed i nostri politicanti hanno accettato in silenzio ogni umiliazione e persino la distruzione delle reti di rifornimento come il gasdotto North Stream nel mar Baltico e la chiusura dei rubinetti da parte di Zelensky. Il risultato è noto a tutti: i prezzi del gas alle stelle, e la necessità di rifornirsi del gas liquido dagli Stati Uniti, in prodotto nettamente più inquinante, meno performante e che necessita anche di rigassificatori (vere bombe ecologiche) sulle nostre coste. E poi via con nuove trivelle, sovrapressione dei depositi sotterranei, con buona pace della sicurezza. Allarmi, crisi e il mix energetico con il nucleare (che non è di nuova generazione da fusione) è servito.

Parlare oggi di nucleare, considerando che la fusione (nucleare pulito) è una tecnologia ancora in valutazione e che avrà ancora molte incognite per almeno 20 anni, è del tutto anacronistico, e non consente nel breve di risolvere il problema delle bollette.

Nessuno spiega mai con che tempi, quanto costerà e in che modo intenda poi gestire e smaltire le scorie, e soprattutto dove intenda farlo. Tenete conto che quelle delle vecchie centrali dismesse devono ancora essere stoccate da ormai 40 anni e la società nazionale che dovrebbe gestirle costa milioni di euro all’anno. Però non ditelo a Calenda. Lui pensa si possa riaprire anche la centrale di Caorso.

Torna in alto