Molte parole, nel passaggio dal latino all’italiano, pur essendo quasi immutate nella forma, hanno però cambiato completamente significato.
Ecco alcuni esempi:
(G. Pittano, “La comunicazione linguistica”)
Una volta – Oggi
- villanus: contadino → villano: maleducato
- imbecillus: debole → imbecille: stupido
- salarium: razione di sale → salario: stipendio, paga
- paganus: paesano → pagano: non cristiano
- domus: casa → duomo: chiesa principale
- senior: anziano → signore: uomo, ricco, padrone
- testa: vaso di terracotta → testa: capo
- captivus: prigioniero → cattivo: malvagio
Come mai?
Le ragioni di questo cambiamento sono da cercarsi nella storia del costume e della civiltà:
villanus era l’abitante della villa o casa di campagna, quindi il contadino, che veniva sempre ritenuto dagli abitanti di città come persona ignorante e rozza;
imbecillus (da in = senza e baculum = bastone) era chi non aveva appoggio, quindi debole;
salarium indicava la razione di sale che veniva data a ciascun soldato, alla quale si aggiunsero poi l’olio, il vino e il grano e infine il denaro corrispondente all’acquisto delle vettovaglie;
paganus era l’abitante del pagus (paese, villaggio); siccome il cristianesimo si diffuse prima nelle città, i pagani erano i non cristiani delle campagne;
domus (= casa) diede origine a domus ecclesiae (= casa della riunione dei fedeli) da cui il nostro duomo;
senior era il comparativo di senex (= vecchio) e significava quindi «più vecchio» da cui il significato di «uomo anziano»;
testa era il vaso o la pentola di terracotta, alla quale veniva appunto paragonato il capo;
captivus (= prigioniero) diede origine in epoca cristiana a captivus diaboli per indicare chi era prigioniero del diavolo, quindi malvagio.