ACCELERAZIONI STORICHE
di Pino Cabras
Si addensano in questi giorni diversi episodi economici di portata mondiale che travolgono nel suo stesso campo le illusioni e le vestigia rimaste del dominio occidentale sul pianeta, nonostante la sua insistenza a voler rimuovere il mondo nuovo che sta sorgendo.
Cito i due episodi più eclatanti, uno già noto, l’altro meno, entrambi legati al peso globale della Cina, entrambi in grado di mettere aggiuntivamente a nudo la radicale crisi europea.
Il primo caso è Deepseek. Ovvero: il mercato si fa beffe di chi fa retorica sul mercato e pretende di interpretarlo per scopi oligopolistici. Un’azienda cinese agilissima, con pochi capitali, con una tecnologia aperta e un’efficienza energetica strepitosa ha distrutto con una sola mossa i piani finanziari delle aziende statunitensi che volevano rinchiudere l’Intelligenza Artificiale in un rigido recinto proprietario retto da una nuova generazione di supercomputer destinata a consumare energia elettrica più di intere nazioni, con codici in mano a una casta di tecnocrati pronti a dominare il pianeta proteggendosi con barriere tecnologiche, doganali, giuridiche e militari. I famosi 500 miliardi stanziati da Trump per l’I.A. rischiano di essere una spesa abnorme per un ferro da stiro energivoro. Già poche ore dopo il suo trionfale annuncio, i suoi propositi sono archeologia industriale e la sua classe dirigente dovrà pensare a un altro modo di investire nell’I.A. In America lo faranno comunque, mentre l’Europa è uno spettatore allo stadio in un giorno di nebbia fitta.
L’altra notizia viene dal cuore della crisi di de-industrializzazione europea: Volkswagen apre alla vendita di stabilimenti a investitori cinesi.
I rappresentanti di Audi, Volkswagen e delle altre aziende del gruppo hanno infatti espresso la volontà, riportata dai media, di prendere in considerazione offerte da parte di case automobilistiche cinesi. Questa decisione mira a scongiurare la chiusura delle fabbriche e a preservare l’occupazione in Germania. Anche qui esplode come una bomba tutta la drammatica insipienza delle classi dirigenti tedesche ed europee degli ultimi vent’anni: il loro falso green, la rinuncia a collegarsi in modo integrato alle economie asiatiche, la volontà suicida di disaccoppiare l’economia europea occidentale dalla Federazione Russa, il folle investimento a perdere nel buco nero iper-corrotto dell’Ucraina trasformata in piattaforma ostile anti-russa. Prede, ecco cosa son diventati i paesi regolati dall’Unione Europea: potenze spodestate, sussiegose, con i decibel dei chihuahua e la loro stessa forza muscolare.