Il dott. Hussam Abu Safiya, direttore del Kamal Adwan Hospital, uno degli ultimi medici rimasti a Gaza, un eroe che fino alla fine non ha abbandonato i suoi pazienti, è stato rapito lo scorso 27 dicembre.
È da oltre un mese sotto le grinfie dello stato terrorista di Israele dove ha subito le peggiori umiliazioni: fatto spogliare e frustato con cavi elettrici. È anche lui un ostaggio perché non si capisce bene quali accuse a suo carico sono state formulate. Però si sa che la “più grande democrazia del Medio Oriente” gli ha negato l’assistenza legale per ben due volte, l’ultima fino ad almeno il 6 febbraio.
Però dobbiamo ancora sentire che siamo davanti a una democrazia e pertanto va difesa. Una democrazia che sta mettendo in atto le peggiori porcate della storia dell’umanità, coperta mediaticamente e politicamente da una classe politica e giornalistica che la difende usando i due pesi e due misure.
Come in questo caso dove se gli ostaggi sono Israele allora gridano e si indignano a reti unificate e con questo alibi si lascia campi libero allo sterminio di un popolo, mentre se sono Palestinesi possono essere detenuti senza accuse e senza rispettare minimamente i diritti umani sotto il silenzio assoluto. Però questi ultimi li chiamano prigionieri. Che siate maledetti!