Accade che Giampaolo Rossi, l’ad Rai, decida di introdurre un “supervisore” per i programmi giornalistici dei Generi.
Una sorta di commissariamento secondo l’Usigrai, le opposizioni (tranne Renzi e Calenda) e soprattutto tutti i cittadini perbene.
In un Paese civile, non in Italia, la vicenda verrebbe accolta dall’esecutivo in commissione di Vigilanza sposando la denuncia del sindacato dei giornalisti.
Perché questa del governo nelle vesti di Rossi, è palesemente una modalità per mettere sotto stretto controllo l’informazione del servizio pubblico.
La proposta delle minoranze invece non è stata accettata.
Come possono i cittadini sapere la verità se la maggioranza di Meloni ha bloccato la commissione di Vigilanza Rai e quindi non è possibile che l’ad di Rai venga a riferire in commissione?
Sono in molti a denunciare che questa circolare miri a colpire direttamente una delle trasmissioni di inchiesta più coraggiose e incisive del nostro panorama giornalistico.
Secondo i destrorsi e i renziani invece, si tratta di una scelta normale dettata da logiche amministrative.
Da mesi la commissione è paralizzata dal boicottaggio della maggioranza, che ne sta impedendo i lavori come strumento di ricatto per la nomina del presidente della Rai.
Non pago della catastrofe degli ascolti dei programmi su cui ha già messo le mani, il governo Meloni ora pretende di controllare quelli che funzionano. Il declino del servizio pubblico lo pagheranno i cittadini. Non è accettabile.
Siamo al paradosso.
La Rai, anziché essere grata al lavoro che Report sta facendo non solo in termini di ascolti, ma anche perché, a partire dall’ultima inchiesta sulla società Visibilia della ministra Santanchè passando per i casi Dell’Utri e La Russa, ha consentito di fare luce su svariati aspetti importanti poi ripresi da tutti i media nazionali e all’attenzione dell’opinione pubblica…cosa fa? Commissaria Report.
Quando dovrebbero essere commissariati i politici e i loro amici in Rai.
Siamo, ripeto, in una società sottosopra. Deviata. Folle.
Forza Sigfrido Ranucci.
Forza Report.