Sperano, e si preparano, per un nuovo assalto alla diligenza. Cioè la Regione Sardegna. I protagonisti di una stagione di 5 anni di disastri per l’Isola. La maggior parte spazzati via dalle urne. Rialzano la testa. Incuranti del fatto che la loro genia è attesa da numerosi processi penali. Scaturiti da una infinita catena di bestialità politiche. L’ipotesi di decadenza della Governatrice Alessandra Todde ha ridato fiato alle loro trombe di falliti della politica. Mentre i loro pesanti guai penali vengono ignorati. Quasi che fossero una routine normale e legittima del loro incedere. Senso di vergogna zero.
Basta leggere il “pastone” a loro oggi dedicato dall’Unione Sarda (taglio basso, pagina 5). Parlano anche personaggi entrati e usciti dalla galera. O addirittura chi ha appena vinto un concorso all’Areus per un posto da assistente geometra. Classificandosi ultimo, cioè dodicesimo. Senza che nessuno abbia avuto il buon gusto di spiegare che fine abbiano fatto gli undici che in graduatoria hanno fatto meglio. Tutti si agitano in vista di ipotizzate nuove elezioni regionali. Per riproporsi alla gestione del potere. Dopo gli esiti nefasti della espressione colonizzatrice di marca sardista-salviniana. Cinque anni terribili. Per i sardi. E per la Sardegna. Montagne di macerie impunemente dimenticate.
IL MIO OSSERVATORIO (6032)