Filo-israeliani. 15 mesi di massacri, ma Meloni e Tajani non si vergognano

Tajani giura che Netanyahu non ha commesso crimini di guerra e che le indagini del tribunali internazionali contro di lui sono ingiuste e ingiustificate

di Alessandro Orsini

Giorgia Meloni ha costruito il suo successo politico urlando: “Vergognatevi!”. Dopo quindici mesi di massacri a Gaza, la documentazione è ormai copiosa per chiederci se a vergognarsi non debba essere Meloni. I fatti sono questi. Netanyahu ha distrutto tutte le scuole, gli ospedali, le case, le moschee e i campi profughi dei palestinesi a Gaza. La Cnn racconta di neonati palestinesi abbandonati in stato di decomposizione negli ospedali bombardati con tanto di foto pubblicate sul suo sito. La prestigiosa rivista Lancet (inglese, non palestinese) pubblica una ricerca in cui spiega che il numero di morti indicati da Hamas è sbagliato. I morti sono almeno 70.000 e non 45.000. Israele è stato chiamato a rispondere delle proprie azioni dalla Corte internazionale di giustizia dell’Onu (per genocidio) e dalla Corte penale internazionale (per crimini di guerra e contro l’umanità). Il medico britannico palestinese Abu Sittah ha dichiarato di avere dovuto amputare i bambini palestinesi senza anestesia. Ebbene, Antonio Tajani, intervistato da Giorgio Mottola di Report, ha dichiarato che: “Israele non ha commesso crimini di guerra a Gaza”. Nel difendere Netanyahu dai tribunali internazionali, Tajani ha detto: “Il 50% degli indagati in Italia è assolto”. Strano paragone: nessun italiano ha mai sterminato 70.000 persone. Tajani, in questa fase, è il maggiore esponente della lobby israeliana in Italia, quel gruppo di potere che giustifica e sostiene i crimini di Netanyahu contro i palestinesi. Nel 2008 Tajani è entrato nel direttivo dell’European Friends of Israel, la potentissima lobby israeliana che promuove gli interessi dell’industria di Netanyahu. Nel 2010 Tajani è diventato commissario europeo all’Industria promuovendo le finalità contenute nello statuto di quella lobby. Tajani è l’uomo di Netanyahu in Europa. Ho esibito la documentazione a sostegno di questa affermazione nei miei articoli precedenti analizzando le decisioni di Tajani verso Gaza dal 7 ottobre 2023 a oggi.

Il fatto rilevante per la Repubblica Italiana è questo: un membro ufficiale della lobby israeliana è ministro degli Esteri mentre Israele compie a Gaza uno dei massacri più grandi della “storia universale”, un termine con cui Max Weber indicava la storia dell’umanità. Eppure, Tajani giura che Netanyahu non ha commesso crimini di guerra e che le indagini del tribunali internazionali contro di lui sono ingiuste e ingiustificate. Posto da Mottola davanti all’immoralità delle proprie affermazioni: “Ministro, parliamo di 45.000 morti!”, Tajani ha strumentalizzato l’Olocausto per giustificare il suo sostegno a Netanyahu nello sterminio dei palestinesi: “Io non voglio che sei milioni di ebrei finiscano di nuovo nei forni crematori!”. Tajani ha dato a Netanyahu, a sterminio in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024. Il 28 ottobre 2023 Tajani si è rifiutato di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei palestinesi a Gaza. Il 12 dicembre 2023 Tajani si è nuovamente rifiutato di votare una risoluzione per il cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza all’Assemblea generale dell’Onu a New York. Tajani è una delle ragioni per cui così tanti bambini palestinesi muoiono tutti i giorni a Gaza. Però Tajani si è appena fregiato di avere inviato cibo in scatola ai palestinesi. Il capo della lobby israeliana in Italia è fatto così: non ha vergogna.

Il Fatto Quotidiano, 14 gennaio 2025

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