Le trappole dei giochi politici azzoppano la sanità sarda

I meandri della politica stanno strozzando le comunità della Sardegna. Uno scandalo e una vergogna infiniti.

di Mario Guerrini

I segnali sempre più traumatici della Sanità sarda. L’ospedale più grande dell’Isola, il Brotzu di Cagliari, è come un’auto in discesa senza freni. Rischia di schiantarsi. Con tutta la sua sua umanità di sofferenze di pazienti, medici e infermieri. Perché le vittime sono in egual misura anche gli operatori sanitari. La cronaca quotidiana dice che mancano i posti letto. E i corridoi diventano le nuove corsie. La Governatrice Alessandra Todde si batte per applicare una riforma funzionale del sistema sanitario. Ma dopo nove mesi di Governo alcuni pezzi importanti della sua maggioranza politica non consentono di realizzare il progetto. Un disegno oppositivo che parte dall’interno del Campo Largo. Da un PD che si sbrana per le sue lotte intestine. Dai Progressisti che lanciano veleni sotto forma suggerimenti. La strada che porta al traguardo operativo è un campo di guerra politica. Mentre il capo del mostro PD, Comandini, opera nella ambigua doppia veste di segretario politico e di Presidente del Consiglio Regionale. La sua azione si attorciglia sulle chiacchiere e non sui fatti. E le cosche delle Dg delle Asl e dei distretti ospedalieri, prosperate sotto i 5 anni di potere sardista-salviniano, procedono indisturbate nel loro tunnel di infamia del sistema sanitario pubblico. Le trappole dei giochi politici non aprono le porte alla speranza. Cercano la via del baratro. Sulla pelle dei sardi. Privati del diritto alla salute. Non è pessimismo. È la rappresentazione di una tragedia politica che si sta abbattendo sulla Società. I meandri della politica stanno strozzando le comunità della Sardegna. Uno scandalo e una vergogna infiniti.

IL MIO OSSERVATORIO (6020)

Torna in alto