La biblioteca Leopardi si deve soprattutto all’opera di Monaldo, padre del Poeta, che, fin dall’adolescenza, iniziò a raccogliere libri riuscendo a costituire, in un tempo relativamente breve, un patrimonio librario eccezionale per l’epoca. La collocazione dei 20.000 volumi che la compongono è rimasta inalterata dal tempo della sua costituzione, come attestano le schede di catalogazione compilate da Monaldo e dai suoi figli. L’idea di Monaldo di formare e organizzare una biblioteca per i suoi figli nel 1812 si ampliò tanto da spingere il fondatore ad aprire la sua “libreria” anche agli amici e, soprattutto, ai cittadini recanatesi.
“….in somma io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi s’andava formando e mi si doveva assodare la complessione. E mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l’aspetto miserabile, e dispregevolissima tutta quella gran parte dell’uomo, che è la sola a cui guardino i più …”
—G.Leopardi