L’assassinio del generale Kirillov e del suo assistente a Mosca è un esempio di terrorismo moderno, senza logica tattica ma con un forte impatto psicologico. In un’epoca in cui le guerre non seguono più regole tradizionali, i civili sono coinvolti e le azioni mirano a diffondere paura. Il conflitto Russia-Ucraina è presentato come una guerra fratricida, con implicazioni globali e una gestione della percezione che tende a giustificare simili atti violenti.
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Buongiorno e ben ritrovati qui a TeleRagione. Quelle che avete visto sono le immagini che penso abbiate visto tutti. L’assassinio, l’attentato terroristico che ha ucciso il generale Kirillov e il suo assistente, il maggiore Ilia Polikarpov, la mattina di ieri all’alba, alle sei, proprio durante i preparativi delle feste. Insomma, un quartiere residenziale di Mosca. Ora, immaginate se qualcosa del genere fosse avvenuto, che so io, a Londra, a Berlino, a New York, a Roma: che cosa si sarebbe detto? È vero, è vero che c’è una guerra. È vero che l’Ucraina e la Russia sono in guerra. Ma questo, questo è chiaramente terrorismo.
Poi, oramai viviamo in un’epoca – noi ci dobbiamo abituare – in cui vale tutto, no? Le guerre dei secoli scorsi erano una roba tra gentiluomini, in cui, alla fine, per carità, il popolo moriva, ma nelle altre sfere ci si scambiava pacche sulle spalle, ci si prendeva il tè. Insomma, c’era una sorta di galateo anche in guerra. Le guerre contemporanee oramai sono guerre sporche, guerre che coinvolgono i civili, guerre nelle quali è possibile utilizzare qualsiasi mezzo per raggiungere il risultato.
Chiaramente questo attentato non offre nessun risultato tattico, nessun risultato strategico. Si tratta semplicemente di far capire all’avversario che può essere colpito, che può essere colpito ovunque, in qualsiasi momento. Si tratta di turbare l’opinione pubblica. Insomma, quindi l’effetto non è un effetto sul campo, ma sicuramente è un effetto psicologico, proprio quello specifico del terrorismo.
E quindi noi dobbiamo prepararci a questo cambio di paradigma oramai, no? In cui le guerre non seguono più un galateo, non seguono più delle logiche. Ma vale tutto. Vale tutto, e questo sarà sempre più, diciamo, imponente, sempre più preponderante in futuro. Abbiamo visto gli attacchi con i cercapersone di Israele, attraverso i quali è stata decapitata la leadership di Hezbollah in Libano, e attacchi anche in Siria. È qualcosa che era inimmaginabile perché erano persone, persone che facevano la loro vita immerse nella vita cittadina.
E noi tutti, io anche, le ho trasmesse; sono diffuse ampiamente su Telegram e abbiamo visto che le esplosioni avvenivano per le strade, nei condomini, all’interno dei mercati, all’interno dei negozi. Hanno ferito e ucciso anche persone che non c’entravano nulla. Questo per seminare il panico, questo per seminare il terrore.
Oggi immagino che nessun leader non allineato con l’impero e i suoi alleati, quando prende un dispositivo elettronico tra le mani, quando prende il cellulare tra le mani, se la sua azione è, diciamo, particolarmente disturbante, non utilizza quei dispositivi in maniera serena, diciamo.
E poi la Russia è ancora fresca della strage del Crocus City Hall. Voi ricordate all’epoca, quando venne tutto ricondotto all’ISIS, no? Questo nome che era ripiombato dal passato, che sembrava quasi appiccicato lì e che non c’entrasse nulla. Oggi, dopo i fatti della Siria, risulta perfettamente congruente. Anche in quel caso si parlava di terrorismo, anche in quel caso si parlava di azioni psicologiche contro la popolazione civile.
C’è un chiaro legame con i terroristi che oggi hanno preso il potere in Siria: sigle come l’ISIS, al-Qaeda, il Fronte al-Nusra, che poi adesso si chiama Hayat Tahrir al-Sham. Insomma, ricordiamoci poi che quei terroristi fuggivano ed erano diretti verso l’Ucraina. Insomma, gli stessi ucraini si sono vantati di aver fornito addestramento, aver insegnato a utilizzare le nuove tecnologie proprio agli stessi terroristi di Hayat al-Sham.
Quindi è evidente che quello che noi dicevamo in passato, quando dicevamo che c’era una chiara connessione tra i gruppi terroristici e le forze imperiali – chiamiamole così – gli anglosassoni, la NATO, i loro proxy sul campo, venivamo presi per scemi, venivamo presi per matti. Ma poi, in realtà, tutto questo è tornato e, come sempre, avevamo ragione. E, come sempre, nessuno ci renderà merito del lavoro che era stato fatto, delle analisi che erano state fatte, delle intuizioni, dei collegamenti.
Al-Qaeda ha condotto la guerra in Libia e poi gli stessi uomini che si erano formati su quel teatro sono migrati in Siria e hanno fatto lo stesso lavoro in Siria. Noi ricordiamo quando c’è stato il terrorismo in Italia, c’era la stagione del terrorismo di Ianni Biombo. Ricordate l’ufficio di Verona? No, qui non lontano da dove mi trovo adesso, sono a Trieste. Insomma, tutto riconduceva alla NATO: le stragi, l’attacco nel cuore del nostro paese, le bombe della mafia messe durante la stagione immediatamente successiva lì a Mani Pulite, la stagione delle bombe del terrorismo. Tutto poi riconduceva ad ambienti sovranazionali e all’intelligence. Ne abbiamo parlato ampiamente nelle settimane scorse.
Quindi tutto questo non deve stupire. Quello che dovrebbe stupire è l’accettazione di questo paradigma da parte dell’opinione pubblica. Ma purtroppo l’opinione pubblica oramai è completamente assuefatta. Sembra quasi che tutto questo non la riguardi. L’importante è lasciare fare, lasciare andare avanti il manovratore. Loro sanno quello che devono fare. Loro faranno pulizia dell’autarchia. Quindi faranno pulizia del malefico regime iraniano, faranno pulizia del nuovo Hitler, Putin, hanno fatto pulizia dell’Hitler, Assad, cancelleranno la temibile dittatura cinese e poi avremo un mondo florido, un mondo meraviglioso dove tutti noi vivremo meglio, vivremo in pace, dove tutti avranno i loro diritti.
Cosa che poi, purtroppo, non riscontriamo nelle nostre società che vediamo assolutamente oramai quasi irreversibilmente disuguali, in cui la forbice si è ampliata notevolmente, in cui ci sono le periferie in completo abbandono. Ehm… Insomma, quindi voglio dire, io non ho molto da ben sperare, insomma, non vedo un’alba da qualche parte, una luce in fondo al tunnel. Anzi, io vedo esattamente il contrario e vedo un mondo dominato da un’élite, da una classe molto ristretta che utilizza gli apparati per i propri scopi, che sono scopi di dominio, di dominio assoluto.
Oramai non si tratta più neanche di fare soldi. Si tratta semplicemente di creare un sistema in cui le masse siano comunque escluse da qualsiasi possibilità di riscatto e qualsiasi possibilità di far valere i propri diritti e di avere un riscatto sociale. Andiamo un attimo ai fatti per avere un quadro di cosa sia accaduto e su chi fosse il generale Igor Kirillov. Leggiamo da SkyTG24.
Eccolo qua. Igor Kirillov: Chi era il generale russo ucciso a Mosca e cosa si sa sull’attentato.
Leggiamo. Eccolo qua. Qui c’è un’introduzione. Un ordigno piazzato in un monopattino elettrico – si è visto prima nel video – parcheggiato, giato lì alla destra dell’ingresso. Sicuramente c’era qualcuno che osservava la scena da remoto. Ci sarà stata probabilmente una telecamera collegata in rete e poi, con un dispositivo a distanza, al momento opportuno è stato fatto esplodere il monopattino. Quindi qualcuno aveva osservato, aveva studiato i movimenti del generale e del suo assistente Polikarpov, e ha pianificato nei minimi dettagli. Al momento opportuno ha fatto detonare l’esplosivo contenuto nel monopattino.
Così è stato eliminato il generale, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle Forze Armate russe. Oltre all’ufficiale, è morto anche il suo vice. Sky, purtroppo, non si degna neanche di dargli un nome e un cognome a Ilia Polikarpov, tra l’altro papà di due bambini che non potranno festeggiare le feste con il loro papà perché è morto in un attentato terroristico. L’attentato, rivendicato da Kiev, è avvenuto questa mattina, poco dopo le 6:00, a Mosca, in viale Ryazanskiy, nella zona sud-est della città. Kirillov aveva 54 anni ed era in carica dal 2017. Nella sua carriera avrebbe anche contribuito a sviluppare un lanciarazzi termobarico, il TOS-2.
Sono ancora molti gli aspetti da chiarire sulla vicenda, ma secondo le prime informazioni l’ordigno usato per l’uccisione era composto da 300 grammi di tritolo. Ecco quello che sappiamo fino ad ora e la rivendicazione di Kiev. In mattinata, a poche ore dall’assassinio, i servizi di sicurezza ucraini hanno rivendicato la responsabilità dell’attentato e la morte di Kirillov, come ha affermato una fonte dei servizi all’agenzia di stampa AFP.
Quindi chiara rivendicazione. Anche questo è un attentato che si va a giungere a quelli di Daria, del blogger giornalista Tatarski. Insomma, la mano è sempre la stessa. Secondo un residente di una casa vicino al luogo della detonazione, l’esplosione sarebbe avvenuta intorno alle 6:12 di ieri. L’onda d’urto ha mandato in frantumi le finestre dell’abitazione situata di fronte a dove è esploso l’ordigno. Tra le poche informazioni disponibili, la potenza dell’ordigno che ha ucciso il generale, in base a quanto affermato da funzionari delle forze dell’ordine citati da TASS, ammonterebbe a oltre 1 kg di esplosivo TNT.
Secondo l’agenzia, gli artificieri hanno raccolto tutti gli elementi dal luogo dell’attentato e hanno ispezionato l’area per verificare che non ci fossero altri esplosivi, nel caso in cui, ad esempio, il monopattino fosse esploso per qualche motivo tecnico e quindi fosse stato necessario ricorrere ad una seconda detonazione. Il dispositivo sarebbe stato azionato a distanza. Le immagini dalla scena mostrano l’ingresso del condominio dal quale il generale e l’altra vittima stavano uscendo, gravemente danneggiato, con segni di bruciature, finestre rotte e macerie sul pavimento.
Il 16 dicembre l’intelligence militare di Kiev aveva reso noto che sospettava il generale russo di aver ordinato l’uso di armi chimiche contro le forze di difesa ucraine. Secondo il servizio di sicurezza ucraino, inoltre, dall’inizio della guerra sono stati registrati più di 4800 casi di uso di munizioni chimiche da parte dei russi su ordine di Kirillov. La Gran Bretagna e il Canada avevano inserito Kirillov nella lista delle sanzioni proprio per il ricorso a sostanze aggressive nella repressione, come ricorda Reuters. La Russia nega però le accuse di utilizzo di armi chimiche sul campo di battaglia.
Quindi, chiaramente, si è cercato – si sta cercando, lo vedremo anche più nel dettaglio tra poco – di gettare ombre sulla figura di Kirillov, per un po’, come dire, far pensare che se l’è tutto sommato cercata. La portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova su Telegram ha condannato l’omicidio e ha definito il generale un “intrepido soldato che non si è mai nascosto dietro le spalle degli altri, combattendo per la patria e per la verità.” Per molti anni il generale Kirillov ha denunciato sistematicamente, con fatti alla mano, i crimini degli anglosassoni, le provocazioni della NATO con armi chimiche in Siria – questo è un aspetto molto importante dell’attività di Kirillov – le manipolazioni della Gran Bretagna con sostanze chimiche proibite e la provocazione di Salisbury, come pure l’attività letale dei laboratori biologici americani in Ucraina.
Da parte sua, il vicepresidente del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, Konstantin Kosachev, ha promesso su Telegram che “gli assassini saranno puniti senza dubbio e senza pietà.” Chiaramente, voi vedete che quello che sta succedendo è che sta aumentando, sta incrementando il clima d’odio, no? Questi sono due mondi, due popoli che sono due popoli fratelli. Io continuo a sostenere che quella che sta avvenendo tra Ucraina e Russia sia piuttosto una guerra civile più che una guerra tra popoli amici. È proprio una guerra fratricida, una guerra civile, no? E quello che si sta cercando di fare è di creare una frattura sempre più profonda tra questi due popoli, in modo tale che non sia possibile nessun tipo di riconciliazione.
Kirillov, tra l’altro, coordinò l’operazione “Dalla Russia con amore”, ovvero la spedizione di specialisti mandati da Mosca per aiutare l’Italia a fronteggiare le prime fasi dell’emergenza Covid. Lo ricordiamo tutti. Ricordiamo anche le polemiche che vi furono, no? Ci furono, ovviamente, i soliti servi, i soliti vassalli, i soliti propagandisti che, non appena arrivò questa notizia, cominciarono a fare diavolo a quattro. Cominciarono a dire che venivano qui da noi per spiarci, che c’erano gli uomini del GRU mescolati tra gli specialisti. Per carità, magari sarà pure vero, ma uno può anche prendere in considerazione il fatto che i russi fossero anche preoccupati per possibili allargamenti del contagio, cosa che poi è avvenuta. Ma magari c’era anche una volontà di aiutare l’Italia, un paese in difficoltà, un paese con il quale la Russia ha sempre avuto un legame molto profondo.
Ma ovviamente tutto questo non interessa alla stampa nostrana, impegnata come al solito a infangare la figura del generale per ridurre la portata dell’ennesimo atto terroristico del regime di Kiev. Come sempre avviene in questi casi, la gestione della percezione deve condurre il pubblico a pensare che tutto sommato il generale se l’è cercata. Quindi è proprio un dirottare l’attenzione dal fatto in sé – che è un fatto gravissimo, è un attentato, è terrorismo, poteva coinvolgere vittime innocenti – come è avvenuto con Israele, con gli attacchi contro Hezbollah.
Ma tutto sommato loro deviano l’attenzione e dicono: “Tutto sommato era una figura negativa e quindi è bene così.”
Insomma, andiamo a leggere qualcosa, una piccola carrellata. E questo è il Corriere della Sera: “Topica kamikaze e virus, ucciso Igor Kirillov. Chi era il generale della propaganda che demonizzò gli ucraini.” Quindi hanno fatto bene, no, gli ucraini ad ammazzarlo? Ad ammazzarlo e in questo modo.
Passiamo oltre. La Stampa: eccolo qui, il fenomeno Jacopo Iacoboni. Io me lo immagino lì in redazione che ha alzato la mano, no? Avrà scavalcato i suoi colleghi per scrivere questo articolo. Poi guardate, chiaramente, la scelta delle immagini: “La missione Covid in Italia, il novichok e le armi chimiche in Ucraina. Chi era Kirillov, il generale che inventò i biolab ucraini e le zanzare killer.” Fonti in Ucraina: è stata un’operazione dell’FSB, no? Anche qui un minestrone: butta dentro tutto, novichok, zanzare killer, l’invenzione dei biolab ucraini. Ne hanno parlato recentemente gli ucraini stessi. Ovviamente Iacoboni non se ne accorge di queste cose.
Come sempre, il migliore di tutti. Andiamo avanti. Eccolo qua, la Repubblica: “Kirillov, l’uomo dei veleni di Putin con anche un ruolo in Italia”, Gianluca Di Feo. Eccolo là, sempre lui, meraviglioso. “Novichok contro i dissidenti, alla cloropicrina in Ucraina. Kiev lo aveva appena condannato in contumacia. Il suo comando ha avuto pure un compito strategico nell’allestire le difese russe contro il Covid. Gestì la discussa operazione dalla Russia a Bergamo.” L’uomo dei veleni di Putin.
Voi pensate, no? Ma quello che a me interessa fare in realtà è stato invece andare a vedere che ha fatto questa persona, che ha fatto realmente. Non fare un minestrone a quella maniera, ma prendere il suo lavoro e riportarlo così com’è. Poi ognuno può giudicare da sé, insomma, no? Quindi sono andato sul mio canale Telegram e ho raccolto un po’ degli articoli che avevo pubblicato nel tempo, che riguardavano proprio il lavoro di questo generale. Perché lo trovavo molto, molto interessante, soprattutto in virtù del fatto che lui fosse veramente un esperto della materia che trattava. Cioè, non era lì per caso, insomma. E quindi quello che lui diceva e affermava nei suoi briefing, nelle sue dichiarazioni pubbliche, è un qualcosa che andava ascoltato con molta, molta attenzione.
Ecco qui: “Igor Kirillov: Pfizer e Moderna coinvolte in attività biologiche militari statunitensi in Ucraina.” Tenete conto che oggi i giornaloni, no, questi fogliacci, tendono chiaramente a screditare tutto ciò, a dire che non c’è nulla di vero, che sono tutte fantasie. Poi, ovviamente, sono convinto che fra qualche anno scopriremo che era tutto vero e nessuno chiederà conto a questi delle scemenze che hanno scritto. È sempre così e continuerà ad essere così, almeno fin quando non si tornerà ad avere degli editori puri, degli editori responsabili e non gruppi finanziari che utilizzano i media per lobotomizzare, per lavare il cervello dell’opinione pubblica e convincerla a percepire il mondo come loro vogliono che il pubblico la percepisca.
“I produttori di vaccini Covid, Pfizer e Moderna, sono stati coinvolti in attività biologiche militari statunitensi in Ucraina.” Lo ha annunciato Igor Kirillov, capo delle truppe di protezione dalle radiazioni chimiche e biologiche delle Forze Armate russe. Kirillov ha osservato che i leader del Partito Democratico sono le menti che hanno architettato le attività biologiche militari degli Stati Uniti in Ucraina. C’è un chiaro e oramai conclamato coinvolgimento di Hunter Biden, attraverso anche la società per la quale lavorava, Burisma, nelle attività biologiche statunitensi in Ucraina.
La base legislativa per il finanziamento della ricerca biologica militare direttamente dal bilancio federale, ha precisato Kirillov, è stata costituita dalle autorità esecutive statunitensi. In particolare, hanno attirato fondi da organizzazioni non governative da loro controllate. E questo è il loro modo: prendono società private e le utilizzano per finanziare. Un po’ come facevano negli anni ‘50 del secolo scorso, quando è stato fondato il Congresso a Londra per la Libertà della Cultura e delle Arti e poi, attraverso le fondazioni – la Rockefeller Foundation, la Ford Foundation, la Carnegie Foundation – finanziavano tutti quegli artisti, intellettuali, insomma, che servivano per proporre, per fabbricare le idee che avremmo dovuto pensare e i sentimenti che avremmo dovuto sentire. Per dirla con le parole di Fasanella, quando scrive la prefazione del libro della Saunders La guerra fredda culturale, che parla proprio di queste cose: utilizzare fondazioni private per attività strategiche, militari, di intelligence, di guerra ibrida, di guerra cognitiva, in questo caso di guerra biologica.
Grandi aziende farmaceutiche sono coinvolte in questo schema, tra cui Pfizer, Moderna, Merck e Gilead, che è affiliata al dipartimento militare statunitense. Ha affermato Kirillov: “Io sono assolutamente convinto di tutto questo.”
Secondo il capo Kirillov, gli specialisti americani stanno lavorando per testare nuovi farmaci, aggirando gli standard di sicurezza internazionali. Di conseguenza, le aziende occidentali stanno riducendo seriamente i costi di attuazione dei programmi di ricerca e ottenendo significativi vantaggi competitivi, ha sottolineato. I leader del Partito Democratico, ha aggiunto, hanno ricevuto entrate finanziarie aggiuntive per la campagna elettorale attraverso la partecipazione al programma di organizzazioni biotecnologiche non governative. Le ONG hanno anche aiutato a nascondere la distribuzione finanziaria.
Ma gli Stati Uniti hanno anche iniziato a prepararsi per una nuova pandemia cercando mutazioni del virus, ha affermato sempre Kirillov. Annunciato nel luglio di quest’anno, l’amministrazione Biden ha creato l’Office for Pandemic Preparedness and Response Policy. Le aree prioritarie di questo dipartimento includono il lavoro sulla creazione di vaccini e farmaci per fermare i virus e le loro varianti geneticamente modificate, ha osservato sempre Kirillov. Il ruolo di primo piano nel programma biologico militare del Pentagono sarà svolto dall’Istituto di Ricerca Medica sulle Malattie Infettive dell’Esercito degli Stati Uniti. Documenti scoperti durante l’operazione militare speciale in Ucraina hanno confermato che questa istituzione è coinvolta nell’accumulo di pericolosi agenti patogeni in varie regioni del mondo, ha aggiunto sempre Kirillov.
Il Ministero della Difesa Russo sta inoltre indagando su 240 diversi agenti patogeni di malattie pericolose, tra cui antrace e colera, scoperti nei laboratori ucraini. Lo sostiene sempre Kirillov, comandante del dipartimento per la guerra nucleare e biologica delle Forze Armate russe. Gli sforzi degli Stati Uniti per rafforzare la patogenicità di virus, tra cui il Covid-19, e creare pericolosi virus artificiali sono il massimo della sconsideratezza. Lo ha dichiarato il generale sullo sfondo delle dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sui focolai di febbre di Marburg, Lassa, antrace e colera in diverse regioni del mondo. Malattie che colpiscono animali importanti dal punto di vista economico: peste suina africana, influenza aviaria patogena, afta epizootica.
Il lavoro delle università di Boston sul guadagno di funzioni di agenti patogeni, tra cui il Covid-19 – la cosiddetta “evoluzione diretta” – con cambiamenti che in natura possono richiedere decine o centinaia di anni e la creazione di virus artificiali con maggiore contagiosità è il massimo della follia, ha detto Kirillov. Si era parlato in passato di una moratoria su questi studi. Oggi sappiamo che, molto probabilmente, anzi quasi con assoluta certezza, il virus Sars-CoV-2 fosse frutto di esperimenti sul guadagno di funzione.
Cosa ha fatto l’Organizzazione Mondiale della Sanità? Cosa hanno fatto i governi? Impedire questi studi, data la pericolosità di questi patogeni? Assolutamente no. Questi studi vanno avanti. Vanno avanti in laboratori ufficiali, ma soprattutto in laboratori segreti, laboratori militari. Molti di questi laboratori sono in Ucraina. L’analisi dei documenti, alcuni dei quali sono stati ottenuti durante l’operazione militare speciale in Ucraina, dimostra che queste ricerche sul potenziamento delle funzioni di agenti patogeni pericolosi, condotte anche negli Stati Uniti, dall’Asia centrale e dalla Transcaucasia, hanno una natura sistemica. Grandi aziende farmaceutiche statunitensi sono direttamente coinvolte.
Affermazioni gravissime. Biologi statunitensi potrebbero essere responsabili dell’epidemia di Ebola in Africa nel 2022, dice il Dipartimento della Difesa della Federazione Russa. Il Ministero della Sanità di uno Stato dell’Africa centrale sta studiando la possibilità di una diffusione artificiale del virus Ebola nel settembre 2022 – occhio alle date, occhio alle date – da parte di biologi militari statunitensi, ha dichiarato ai giornalisti Igor Kirillov, capo delle truppe di difesa chimica e biologica delle Forze Armate russe. La preoccupazione deriva dal fatto che il ceppo isolato in Sudan è del tutto identico al virus che circolava in Africa durante l’epidemia del 2012, ha dichiarato Kirillov.
Allo stesso tempo, ha detto, una delle versioni prese in considerazione è la manipolazione incauta degli agenti patogeni da parte dei biologi militari statunitensi che hanno condotto il lavoro nella regione. Probabilmente quello che si sta cercando di dire è che, se il ceppo è assolutamente identico in due luoghi diversi a distanza di anni, vuol dire che presumibilmente è stato diffuso quel ceppo in maniera voluta, in maniera intenzionale. Perché altrimenti, quella che si sarebbe dovuta trovare è una variabile mutata, se si fosse trattato di un ceppo che parte da una parte e poi arriva in un altro luogo.
E questa è la chicca di cui vi parlavo poc’anzi. Come si dice, vi sblocco un ricordo. Un articolo del Fatto Quotidiano che io ho postato diverse volte, soprattutto durante la pandemia, e parla di un’organizzazione molto interessante. L’impresa americana Metabiota si occupa di tracciare epidemie devastanti come il coronavirus ed è tra le prime aziende del mondo ad averlo visto emergere. Nel 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorse agli uffici di Metabiota.
Cosa è certa? Metabiota lavora con In-Q-Tel, il fondo di venture capital della CIA. Vedete quello che vi dicevo poco fa? È una tra le prime aziende di dati e intelligenza artificiale nel mondo che ha visto arrivare il coronavirus. Metabiota fornisce informazioni sulle infezioni a governi e imprese private che pagano per i servizi di Metabiota. Ora, Il Fatto Quotidiano può rivelare che Metabiota è una delle aziende di tecnologia avanzata su cui punta la comunità di intelligence statunitense, tanto da supportarla attraverso il fondo di venture capital della CIA, In-Q-Tel.
Il Fatto ha anche chiesto a Metabiota se, in queste drammatiche settimane, stesse lavorando con il governo americano o con quello italiano per aiutare a contenere il contagio da coronavirus. L’articolo è del 2020, se non ricordo male. Metabiota non ha voluto rispondere. Silenzio assoluto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non ci ha fornito alcuna risposta. Mentre il governo italiano ha risposto che non sta lavorando con l’azienda californiana.
Io non voglio dire… Trovo assurdo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità all’epoca non avesse fornito queste informazioni. Ma come individua e traccia le epidemie Metabiota? Utilizza l’intelligenza artificiale per ricavare dati e informazioni su infezioni che possono colpire aree specifiche del mondo. Se una persona infetta è transitata per un certo aeroporto, Metabiota lo sa. Chiara la reale efficacia dei servizi di questa azienda nel combattere crisi come quella che stavamo vivendo.
E qui poi entriamo nella parte più interessante. Quattro anni fa, l’agenzia internazionale di stampa Associated Press condusse un’inchiesta sul lavoro di Metabiota in Sierra Leone contro l’epidemia di Ebola. Stando a quanto riportato da Associated Press, l’indagine giornalistica era basata su email interne – alcune delle quali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – e su interviste con specialisti sul campo, come quelli di Medici Senza Frontiere. Il quadro che ne usciva era a dir poco controverso, tanto che Associated Press scriveva che alcune delle azioni dell’azienda avevano peggiorato la situazione già caotica.
Tra gli esempi, citava un’intervista con la coordinatrice per le emergenze di Medici Senza Frontiere, secondo la quale i lavoratori di Metabiota non si sottoponevano alle procedure di decontaminazione quando lasciavano le aree ad alto rischio. Che Metabiota sia una delle aziende tecnologicamente avanzate su cui punta la comunità di intelligence statunitense è facilmente verificabile: basta consultare il sito del fondo di venture capital della CIA e dell’agenzia di intelligence americana. Il nome In-Q-Tel viene dalla fusione di “intelligence” (Intel) con “Q”, lo scienziato della saga di James Bond che crea ogni sorta di invenzione super tecnologica per supportare le missioni di 007. Gli americani poi, nel creare queste sigle, sono veramente fenomenali.
Quindi, molto, molto interessante questo aspetto che un po’ conferma, seppur indirettamente, le affermazioni di Kirillov. Comunque, fa capire che le affermazioni del generale non fossero campate per aria, ma che avesse a disposizione informazioni che magari non poteva divulgare.
Durante l’operazione militare speciale sono stati sequestrati documenti che dimostrano che l’USAID e il suo principale appaltatore, Labyrinth Ukraine, dal 2019 partecipano al programma biologico militare statunitense. Si nota la lettera del capo di dipartimento sanitario ed epidemiologico delle Forze Armate ucraine al direttore di Labyrinth Ukraine, Karen Sailors, in cui il comando delle Forze Armate ucraine si dichiara pronto a collaborare con USAID nella somministrazione di vaccini al personale militare e nella raccolta, elaborazione e trasmissione di informazioni di interesse per la parte statunitense.
La scelta dell’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale di coordinare il lavoro potrebbe essere stata dettata dalla crescente preoccupazione russa per le attività dei laboratori biologici ucraini. Un tentativo di spostare l’attenzione dall’agenzia di difesa statunitense ed evitare accuse di sviluppo di armi biologiche. Questo è un aspetto molto importante. È stato accertato che Labyrinth Ukraine è una divisione della società statunitense Labyrinth Global Health e che i suoi fondatori sono ex dipendenti di Metabiota, partner chiave del Pentagono nel settore biologico militare.
Labyrinth Ukraine è stata coinvolta nei progetti UP-8 e UP-10, che hanno studiato la diffusione della peste suina africana in Ucraina e nell’Europa orientale. Vorrei segnalare che, nell’ambito del programma di riduzione della minaccia biologica del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, una delle aree di ricerca intraprese da Labyrinth Global Health era lo studio dei coronavirus e dei virus del vaiolo delle scimmie. Guarda caso, no? Coronavirus e vaiolo delle scimmie.
Ricordo, dice sempre Kirillov, che il 23 luglio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale. Ad oggi la malattia è stata segnalata in 76 Paesi con oltre 26.000 casi. Vediamo quindi una chiara tendenza: gli agenti infettivi che rientrano nella zona di interesse del Pentagono diventano successivamente pandemici, producendo benefici economici alle aziende farmaceutiche statunitensi e ai loro protettori, i leader del Partito Democratico degli Stati Uniti.
Questi sono i punti salienti di un briefing di Kirillov del 4 agosto 2022. Vi rileggo l’ultimo passaggio: “Vediamo quindi una chiara tendenza: gli agenti infettivi che rientrano nella zona di interesse del Pentagono diventano successivamente pandemici, producendo benefici economici alle aziende farmaceutiche statunitensi e ai loro protettori, i leader del Partito Democratico degli Stati Uniti.”
Ora, io non so se Kirillov è stato ucciso, è stato massacrato per il suo lavoro, per i suoi studi, per le sue conoscenze, ma sicuramente è una persona molto seria, molto competente e che ha fatto un lavoro che andrebbe ripreso e studiato molto attentamente per quello che è successo durante l’epidemia di coronavirus e che potrebbe accadere in futuro.
Cambiamo argomento pur rimanendo in ambito di Russia. Il ministro della Difesa russo Andrei Belousov ha dichiarato che uno scontro diretto NATO-Russia potrebbe verificarsi entro i prossimi 10 anni. Non l’ha detto uno che passava lì per caso; l’ha detto il ministro della Difesa della Federazione Russa. Ha parlato in un incontro di alti funzionari della difesa a Mosca, lunedì, presieduto dal comandante in capo, il presidente Vladimir Putin.
Belousov ha affermato che l’esercito russo ha eseguito i suoi compiti nel conflitto in Ucraina e altrove quest’anno, sullo sfondo di una dura lotta contro l’Occidente collettivo. L’attuale stallo tra Mosca, gli Stati Uniti e i suoi alleati continua a intensificarsi e ad ampliarsi. In tali condizioni, uno degli obiettivi principali del Ministero della Difesa russo è garantire la piena prontezza per qualsiasi sviluppo della situazione a medio termine, ha affermato il ministro. Ciò include un possibile conflitto militare con la NATO in Europa nel prossimo decennio. Ha aggiunto: “La possibilità di un tale conflitto è indicata dalle decisioni prese al vertice NATO di luglio. Ciò si riflette anche nei documenti dottrinali degli Stati Uniti e di altri Paesi NATO.”
Quindi, affermazioni molto nette. Ha sottolineato che la NATO sta attualmente passando a un nuovo sistema di prontezza al combattimento, che dovrebbe consentirle di schierare un raggruppamento di 100.000 uomini lungo i confini occidentali della Russia entro 10 giorni, un raggruppamento di 300.000 uomini entro un mese e un raggruppamento di 800.000 uomini entro 180 giorni.
Nella dichiarazione finale del suo summit a Washington, gli Stati membri della NATO si sono impegnati a continuare a sostenere l’Ucraina nel suo conflitto con la Russia. Ovviamente, passerà tutto in mano all’Europa, perché gli Stati Uniti si devono dedicare all’Iran e alla Cina. Nel documento, la Russia viene incolpata di aver cercato di riconfigurare radicalmente l’architettura di sicurezza euro-atlantica. I membri del blocco hanno anche descritto la Russia come la “minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati, che persisterà nel lungo termine.”
Nel suo discorso allo stesso incontro, Putin ha detto che gli Stati Uniti stavano cercando di indebolire il nostro paese e infliggere una sconfitta strategica alla Russia, contribuendo a pompare un regime di fatto illegittimo al potere a Kiev con armi e denaro, inviando mercenari e consiglieri militari, incoraggiando così un’ulteriore escalation del conflitto. La strategia di Washington è quella di spingerci deliberatamente verso la linea rossa e, quando Mosca inizierà a rispondere, usarla per spaventare la loro popolazione.
La fonte è Russia Today, e l’ho preso dal canale di Laura Ruggeri, canale Telegram che fa sempre un lavoro straordinario. Anche gli svedesi sembrano pensarla come il ministro della Difesa della Federazione Russa. Andiamo a leggere un articolo che ho preso dal canale Guerra Nordica, che si occupa proprio di paesi scandinavi e Finlandia.
Andiamo a leggere. Eccolo qua: “La Chiesa luterana svedese di Göteborg prepara terreno per le sepolture di 30.000 soldati.” La Chiesa luterana svedese sta studiando uno scenario di guerra o di crisi in cui ci sarebbe bisogno di seppellire un grande numero di persone in breve tempo, presumibilmente soldati impegnati in un ipotetico fronte. Ad esempio, nella seconda città svedese, Göteborg, ci sarebbe bisogno di 10 ettari di terra per far fronte a un’eventuale emergenza. In questo modo sarebbe possibile seppellire 30.000 persone, pari a circa il 5% della popolazione.
Ma non è facile, secondo Catarina Ewenstet, responsabile delle sepolture per la Chiesa luterana di Göteborg, ottenere la disponibilità di un simile terreno a fronte di uno scenario ipotetico. Al momento non sono stati ancora identificati possibili terreni candidati al ruolo di cimitero di guerra. Inoltre, i cimiteri di guerra hanno particolari requisiti di accessibilità, in quanto molte bare già sepolte devono essere spostate in un secondo momento, ad esempio per trasferire il corpo nel cimitero nel luogo di nascita di un soldato perito.
Voi pensate di che cosa si sta parlando in Svezia. Sicuramente questi discorsi servono per creare un clima di allarme nella popolazione e giustificare scelte politiche, tra cui la corsa al riarmo. Comunque, visto nell’insieme, è sicuramente un segnale molto, molto preoccupante.
Anche le dichiarazioni di Nebenzia, il delegato russo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, non sembrano presagire nulla di positivo. Il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha dichiarato: “Nessun piano per congelare il conflitto andrà bene alla Russia.” E te credo, dopo quello che è successo in passato con gli accordi di Minsk, dopo quello che è successo in Siria, dove gli accordi di Astana sono stati completamente traditi.
Nessuno oggi pensa minimamente di congelare il conflitto in Ucraina. Non lo pensano in Russia. Ovviamente è un obiettivo per gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. L’esempio degli accordi di Minsk ci ha pienamente convinti che né l’Occidente né la giunta di Kiev sono affidabili. E comprendiamo bene che lo scopo di questa soluzione è di dare al regime di Kiev una tregua tanto necessaria sul campo di battaglia per riarmarsi e leccarsi le ferite. E chiaramente il riarmo toccherebbe all’Europa.
Congelare il conflitto senza raggiungere una situazione di pace vuol dire mantenere una mentalità di guerra e quindi continuare a investire e ad armare il governo di Kiev, che continuerebbe ad essere centrale nelle politiche dell’Europa. Ma, nonostante tutto, c’è chi continua a fare affari d’oro con la Russia. E vediamo un paese russofobo, uno dei paesi che è stato maggiormente promotore di sanzioni, che si sbraccia, che si dà da fare, ma continua tranquillamente ad acquistare fertilizzanti dalla Federazione Russa.
Andiamo a leggere. “Nonostante le sanzioni e la russofobia, la Polonia segna un record nel commercio con la Russia.” La Russia ha esportato 95.200 tonnellate di fertilizzanti minerali in Polonia nei primi nove mesi del 2024, ovvero il 140% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, scrive un giornale economico polacco. La quantità di fertilizzanti minerali forniti dalla Russia alla Polonia nei nove mesi del 2024 è aumentata del 144%, raggiungendo le 95.200 tonnellate.
Secondo l’articolo, il valore dei fertilizzanti russi venduti in Polonia ammonta a 1,3 miliardi di zloty, circa 310 milioni di euro. Ovviamente, le sanzioni servono per i gonzi, mentre i furbi le aggirano dove, quando e come vogliono.
Tra i furbi ci sono chiaramente anche gli Stati Uniti, che continuano ad acquistare tranquillamente materiale fissile, uranio, dalla Federazione Russa, perché questa materia prima non è assolutamente soggetta a sanzioni.
Per oggi è tutto. Io vi ringrazio come sempre per l’attenzione, vi invito come sempre a sostenere il lavoro di Visione TV perché è un lavoro importante. Di questo lavoro uno se ne accorge soltanto quando, alla fine, viene a mancare. Quindi io vi prego e vi invito a sostenere questa attività, perché io ritengo che noi facciamo un lavoro fondamentale. E non lo dico per arroganza, non lo dico per superbia, lo dico perché ne sono assolutamente convinto. L’onestà intellettuale e l’impegno qui sono assolutamente fuori discussione.
Comunque, vi ringrazio e ringrazio soprattutto i tanti, tantissimi che continuano a sostenere il lavoro di Visione TV. Un saluto a tutti. Appuntamento a domani mattina con una nuova puntata di TeleRagione. Grazie.
Pubblicato sul canale YouTube di Visione TV il 18 dicembre 2024