Oh, certo! Il “signore delle giravolte”, l’artefice del caos politico italiano, alias Matteo Renzi, ha colpito ancora. Come prevedibile, il grande stratega di Rignano, famoso per i suoi acrobatici salti mortali e le sue “alleanze tattiche” che cambiano più velocemente del meteo, è tornato a fare ciò che sa fare meglio: vendersi. Stavolta ha cercato di entrare dalla finestra nella nuova casa di sinistra, facendo leva su Elly Schlein, una che pare avere ancora le fette di prosciutto sugli occhi. O forse mortadella, data la tradizione emiliana.
La Schlein, ovviamente, sempre pronta a mettere da parte i veti e aprire le porte a chiunque, anche se questo significa accogliere tra le braccia uno che ha passato due anni a flirtare con la destra. Ma suvvia, che importa se fino a ieri Renzi sedeva accanto alla Meloni? Il “no ai veti” è il nuovo mantra, lo slogan che sembra tradursi in un semplice: “Renziani, entrate pure, tanto chi se ne frega dei princìpi!”
Per fortuna, in questo spettacolo di marionette, qualcuno ancora bada ai fatti. E questo qualcuno non è certo Renzi, che, a giudicare dai suoi movimenti, ha la coerenza politica di una banderuola al vento. No, qui l’uomo del giorno è uno che non ha bisogno di strombazzare slogan o fare show televisivi da quattro soldi. Uno che agisce in silenzio e che, a quanto pare, riesce a far tremare gli “uomini di potere” e i loro lacché dei giornaloni. Sì, parlo di Giuseppe Conte, quello che Renzi odia con ogni fibra del suo essere. Perché, diciamocelo, Conte è tutto ciò che Renzi non è e non sarà mai: coerente.
Renzi, il piccolo uomo che credeva di potersi comprare l’immortalità politica con qualche altra “geniale” mossa, ha finalmente trovato pane per i suoi denti. Il suo misero esercito di zombie politici, ormai ridotto a un gruppetto di fedelissimi che lo seguono solo per disperazione, non tornerà mai più in Parlamento. E non c’è conferenza negli Emirati che tenga. Eh già, perché Renzi non è altro che un imprenditore politico fallito, che ora cerca disperatamente una poltrona per evitare l’imbarazzo di dover tornare a fare conferenze per quattro cammellieri.
Intanto, nel “mondo di mezzo” della politica italiana, Renzi continua a lanciare frecciatine, a fare lo spaccone, a bluffare come al suo solito, mentre il suo pubblico si riduce a quattro gatti spelacchiati. Schlein lo accoglie? Contenti loro! La verità è che il nostro amato Matteo ha bisogno di un seggio non tanto per sentirsi importante, ma perché teme la perdita dell’immunità. Ah, quella dolce immunità parlamentare che gli permette di dormire tranquillo la notte, nonostante il peso delle sue giravolte e delle sue scelte scellerate.
Ora, dopo l’ennesimo rifiuto da parte della destra, Renzi si è ritrovato con le spalle al muro. E cosa fa? Ovvio, si rivolta verso chiunque possa offrirgli un salvagente. Peccato che Conte, che di traditori ne ha visti e subiti, non ci caschi più. Il nostro “Pinocchio destrorso” pensava di poter entrare nel grande gioco della politica come faceva anni fa, ma questa volta ha trovato qualcuno che non si piega al suo teatrino. E con chi ce l’ha Renzi? Sempre con Conte, perché per lui il nostro Presidente è la nemesi, l’incubo notturno che gli impedisce di architettare i suoi piani di distruzione a lungo termine.
Oh, povero Renzi, che pena! Prima si offre anima e corpo a Meloni & Co., e quando capisce che non c’è trippa per gatti, eccolo a bussare alla porta di Schlein, sperando che l’armocromatica leader gli apra. E lei? Lei ci casca, o almeno sembra così. Ma non basta qualche slogan e una stretta di mano a cancellare anni di danni politici e scelte discutibili.
D’altra parte, come potrebbe mai funzionare un’alleanza con un uomo che ha passato gli ultimi anni a saltare da una parte all’altra dello spettro politico come un trapezista impazzito? Uno che, dopo aver distrutto la sinistra, si è messo a flirtare con la destra, e che ora, abbandonato anche da loro, cerca disperatamente di tornare “a casa”? Il problema è che a casa non lo vogliono più, se non forse qualche ingenuo che ancora si beve le sue balle.
E mentre Renzi continua a scivolare nel dimenticatoio politico, Conte va avanti, con la sua coerenza e la sua capacità di fare ciò che gli altri nemmeno sognano. Niente proclami, niente grandi discorsi. Solo fatti. Mentre Renzi è troppo occupato a cercare di salvare la propria pelle, Conte lavora, passo dopo passo, per il bene comune. Un concetto che, per il nostro “eroe” fiorentino, è completamente alieno.
Che dire, l’Italia ha finalmente iniziato a capire chi è chi. I cittadini non sono più disposti a farsi prendere in giro da uno che cambia bandiera come cambia cravatta. L’Italia non ha bisogno di nuovi illusionisti, di politici che vendono fumo, ma di qualcuno che, come Conte, rimanga saldo sulle proprie posizioni e che non abbia paura di dire “no” a chiunque, anche se questo significa perdere qualche poltrona.
Renzi, alla fine, è solo un altro dei tanti che hanno cercato di navigare tra le acque torbide della politica italiana. Ma mentre lui continua a affondare, noi guardiamo avanti, con Conte al timone. Adelante, Presidente, che di giullari ne abbiamo avuti fin troppi.