di Giuseppe Salamone
Il sondaggio effettuato dall’European Council on Foreign Relations (Ecfr) parla chiaro e ci dice così: gli italiani sono nettamente contrari all’aumento delle spese militari e all’invio di armi in Ucraina.
Da questo sondaggio possiamo dunque affermare che abbiamo una politica e una stampa corrotta che non rappresenta la volontà del Popolo Italiano. Talmente corrotta e miserabile che continua a martellare su una linea totalmente contraria rispetto a ciò che vorrebbe la gente. Il 53% degli italiani ritiene una “cattiva idea” l’invio di nuove armi in Ucraina, il 63% è nettamente contrario all’aumento delle spese militari mentre il 57% è favorevole a un negoziato per mettere fine alla guerra. L’80% invece è contrario all’invio di soldati.
A fronte di questi numeri, la linea politica sostenuta dalla donna, madre e Cristiana con la connivenza della sua compagna di merenda (perché quando c’è da obbedire agli ordini che arrivano da Washington sono compagne di merenda!) Elly Schlein e della stampa di regime è quella dell’invio di armi, della demonizzazione di chi parla di pace e dell’aumento della spesa militare come imposto dai padroni della Casa Bianca, tanto che al prossimo vertice Nato l’ordine del giorno principale sarà l’aumento al 2% del Pil delle spese militari dopo aver concordato qualche giorno fa, sempre in sede Nato, lo stanziamento di altri 40 miliardi di euro di aiuti militari per Zelensky per il prossimo anno.
A proposito, è bene segnalare quest’altra azione: il quotidiano economico finanziario Handelsblatt, l’equivalente del nostro Sole 24 Ore, riporta che l’Italia sta pianificando un mega ordine di 21,5 miliardi di dollari per l’acquisto di carri armati con l’azienda tedesca Rheinmetall. Il governo italiano acquisterà almeno 350 veicoli corazzati da combattimento Lynx e più di 200 carri armati da combattimento Panther.
In Francia qualche secolo fa c’era una donna che proponeva di dare brioches a chi non aveva pane. Oggi abbiamo una donna, madre e Cristiana che acquista carri armati con i soldi delle tasse di chi non vuole la guerra. Cos’è cambiato? Ah, che oggi la chiamano democrazia…