Jens Stoltenberg non è adatto a essere il segretario generale della Nato poiché la sua logica di giustificare gli attacchi ucraini in territorio russo potrebbe legittimare la Russia a colpire i Paesi Nato. Questa posizione ha portato a una serie di previsioni avveratesi, basate sull’analisi delle conseguenze prevedibili delle azioni in conflitto. La Nato sta tentando di destabilizzare ulteriormente la Georgia, accusata ingiustamente di legiferare contro gli interessi russi, mentre cerca di infiltrarsi nella politica georgiana come ha fatto in Ucraina. Questa strategia porterà solo distruzione e caos, invece di contribuire alla pace e alla stabilità.
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Vorrei esibire la prova che Jens Stoltenberg è inadatto a ricoprire il ruolo di segretario generale della Nato. Se Zelensky ha il diritto di colpire le retrovie di Putin in territorio russo – come Stoltenberg propone – Putin avrà il diritto di colpire le retrovie ucraine in territorio polacco. Le armi che i russi usano contro l’Ucraina provengono dalla Russia così come le armi che gli ucraini usano contro i russi provengono dai Paesi Nato confinanti. Da quando è scoppiata la guerra, nessun commentatore italiano pro-Nato si è mai posto domande come questa: “Se l’Ucraina fa questo alla Russia, che cosa farà la Russia all’Ucraina?”. Avevo detto: “Se la Nato cerca di assorbire l’Ucraina, la Russia reagirà con l’invasione”; “se l’Ucraina colpisce Belgorod da Kharkiv, Putin reagirà con uno sfondamento in quell’Oblast “; “se l’Ucraina lancia un proiettile della Nato contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”; “se l’Unione europea rifiuta il gas russo, la Germania andrà in recessione”; “se l’Ucraina conduce la controffensiva, la Russia condurrà una contro-contro-offensiva”. Queste previsioni si sono dimostrate vere perché seguono una metodologia semplicissima: interrogarsi sulle conseguenze prevedibili delle azioni dopo avere valutato i rapporti di forza tra gli attori in conflitto. Draghi, Meloni, Crosetto, Tajani e “il fu” Enrico Letta non si sono mai interrogati sulle conseguenze della strategia basata sull’esecrazione della diplomazia e l’invio di armi sempre più pesanti. Le conseguenze erano prevedibili e, infatti, le ho previste: distruzione e smembramento dell’Ucraina.
Nell’ultima puntata di Accordi e Disaccordi, Paolo Mieli ha chiesto sarcasticamente a Bianca Berlinguer quale vantaggio avrebbe l’Ucraina a fermare la guerra adesso. Ecco la risposta: se la Nato non ferma la guerra immediatamente, l’Ucraina rischierà seriamente di perdere anche Kharkiv, Sumy e Odessa. Purtroppo, il delirio russo-fobico si ripercuote anche sull’informazione relativa alla Georgia. La legge che il parlamento georgiano sta approvando è detta “legge russa” erroneamente. Quella legge colpisce gli interessi russi come quelli occidentali. Il premier della Georgia teme che il suo paese diventi la nuova Ucraina. La Nato cerca di assorbire la Georgia dal 2008. Per questo motivo è stata già schiacciata dalla Russia in quello stesso anno. Oggi più che mai è contesa da Nato e Russia. Con questa legge, il premier georgiano vuole controllare il tentativo dei governi stranieri di infiltrarsi nella politica interna inviando milioni di euro a mezzi d’informazione e organizzazioni non governative. La Nato, che ha condotto un’esercitazione militare in Georgia subito dopo l’invasione dell’Ucraina (14-25 marzo 2022), ambisce a “comprare” i politici e gli analisti di politica internazionale della Georgia come “compra” quelli italiani.
La Nato e l’Unione europea – ormai una cosa sola – vogliono porsi nella condizione di precipitare la Georgia nel caos ove Tbilisi rifiuti di sottomettersi al giogo nordatlantico. Inoltre, è falso che tutti i georgiani siano schierati con la Nato contro la Russia. Questo veniva detto falsamente anche degli ucraini. La Nato fa di tutto per destabilizzare la Georgia che, invece, avrebbe bisogno di essere aiutata a lenire le tensioni. La pace si costruisce con la conoscenza e la riflessione sulle conseguenze delle azioni. La Georgia è contesa da due eserciti in guerra; deve tutelare la propria sicurezza nazionale. Colpirla con le sanzioni europee per fomentare le proteste sarebbe un attacco alla sua sovranità.
Il Fatto Quotidiano, 28 maggio 2024