Su Sky TG24 ECONOMIA, interviene il Prof. Jeffrey D. Sachs, una figura eminente, direttore alla Columbia University e professore per oltre vent’anni ad Harvard, dove ha conseguito laurea, dottorato di ricerca e master, oltre a una quarantina di lauree honoris causa conferite da istituzioni di tutto il mondo. Ha servito come consigliere speciale per tre Segretari generali delle Nazioni Unite e attualmente è SDG Advocate sotto il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, rappresentando un punto di riferimento e consulente per governi e istituzioni globali.
Evidente l’imbarazzo del conduttore [Andrea Bignami] e del giornalista Daniele Manca, Corriere della Sera] mentre tentano di riproporre le stesse affermazioni smentite negli ultimi due anni, per poi essere prontamente corretti da Sachs.
Questa è trascrizione dell’intervento:
Jeffrey D. Sachs: La guerra in Ucraina lo ha già fatto, ha messo l’Europa, ha fatto cadere l’Europa in recessione, è stato un disastro naturalmente per l’Ucraina, ma è stata anche una situazione molto negativa per tutta l’Unione Europea. È triste perché questa guerra potrebbe finire in un qualunque giorno con dei negoziati, anche se i politici non ce lo dicono, ma è la Nato che cerca di allargarsi verso l’Ucraina e questo lo capiscono tutti quelli che hanno vissuto questa situazione negli ultimi dieci anni. Finché, non appena la Nato dirà che non si espanderà più in Ucraina e che non porterà più avanti quest’idea, ci saranno i presupposti per i negoziati di pace e l’economia potrà cominciare a ricrescere, ma sfortunatamente negli Stati Uniti ci sono troppi guerrafondai e in Europa ci sono troppi politici che seguono gli Stati Uniti.
Andrea Bignami: Uhm… critico. Daniele, una tua domanda per il professor Sachs?
Daniele Manca [Corriere della Sera]: Allacciandomi a quello che ha appena detto, non crede il professore che dovrebbero essere gli Ucraini a decidere su queste cose più che gli Stati Uniti, più che l’Europa, più che la Russia. Quindi se gli Ucraini decidessero in un modo piuttosto che in un altro forse bisognerebbe dare retta. Se hanno deciso di resistere all’invasione della Russia probabilmente qualche ragione ce l’hanno.
Andrea Bignami: Prego.
Jeffrey D. Sachs: Sapete, la vera storia è che gli Stati Uniti hanno spodestato il governo ucraino nel febbraio 2014, l’abbiamo chiamata un’operazione di cambio di regime della CIA, ma gli Ucraini non hanno davvero scelto, gli Stati Uniti hanno scelto per loro.
Andrea Bignami: Ci sono state delle elezioni in mezzo, eh…
Jeffrey D. Sachs: Gli Stati Uniti hanno imposto questa cosa e tanti leader europei lo sanno ma non lo hanno ammesso pubblicamente e noi siamo stati parte di questo disastro che avrebbe dovuto essere terminato molto tempo fa attraverso dei negoziati e questo ci rimanda tutto ai neoconservatori americani che negli anni 90 decisero che avrebbero messo la NATO in Ucraina e anche in Georgia. Anche nelle altre zone affacciate sul Mar Nero. Questa è stata un’idea folle. I leader europei, quelli che conosco e ne conosco alcuni personalmente, hanno detto che era una follia, ma l’hanno detto privatamente, non pubblicamente.
Andrea Bignami: Ci stiamo avventurando in un campo che non è quello del programma di economia che conduco normalmente, ma successivamente, tra qualche ora, ci sarà il programma di esteri e magari chiediamo al professore di rimanere. Dico solo per giustizia che c’è stato sicuramente quel momento di piazza Maidan, però ci sono state anche delle elezioni in mezzo all’Ucraina. Ha potuto riscegliere nuovamente chi l’avrebbe governata. Zelensky è stato eletto successivamente. E quindi, diciamo, siamo, possiamo dire, in Ucraina in un regime di democrazia. Non è…
Jeffrey D. Sachs: Mah, se posso…
Andrea Bignami: Prego.
Jeffrey D. Sachs: Se posso aggiungere, hanno eletto Zelensky per fare la pace e lui aveva firmato un accordo con Putin, ma gli Stati Uniti e Boris Johnson sono intervenuti per dire: “noi non accettiamo la neutralità ucraina. Dovete continuare a lottare”. Questo è quello che è successo, lo so, perché ero con quei diplomatici, ho parlato anche con i diplomatici turchi che erano i mediatori in questa situazione. Questo è un altro pezzo del puzzle. Zelensky ha negoziato un accordo nel marzo 2022, ma gli Stati Uniti l’hanno fermato. Bisogna essere trasparenti su quello che sta accadendo. Io ho molto a cuore l’Europa e l’Europa sta soffrendo a causa di questa guerra.