di Marco Travaglio
Mettiamoci nei panni di un delinquente a scopo di lucro: quali sono le sue paure?
1) Essere scoperto.
2) Essere arrestato.
3) Essere processato.
4) Essere condannato.
5) Scontare la pena in carcere.
6) Perdere la refurtiva.
7) Essere espulso dalla vita civile.
Immaginiamo la sua reazione quando legge le parole di Nordio e la finanziaria Meloni: roba da stappare lo champagne e ubriacarsi.
1) Col taglio delle intercettazioni, il nostro uomo correrà meno rischi di essere scoperto. Se ha ricevuto favori indebiti da pubblici ufficiali, l’abolizione dell’abuso d’ufficio impedirà ai pm di verificare se in cambio ha versato mazzette. Mazzette ancor più difficili da scoprire con la depenalizzazione dell’altro reato-spia: l’evasione fiscale con omessa o infedele dichiarazione dei redditi.
2) Col taglio della custodia cautelare in carcere, il nostro uomo correrà meno rischi di essere arrestato.
3) Così, oltre a continuare a delinquere e/o darsi alla fuga, potrà far sparire le prove, eliminare o intimidire o corrompere i testimoni e far sparire le prove: cioè aumentare la probabilità di essere prosciolto in udienza preliminare, e-vitando il processo.
4) Il governo vuole smantellare la Spazzacorrotti di Bonafede che blocca la prescrizione dall’appello e mantenere la Cartabia che stecchisce i processi con l’improcedibilità se durano più di due anni in appello e di uno in Cassazione: quindi, casomai qualche prova sopravviva e si arrivi al processo e alla condanna, prima di quella definitiva crescono le probabilità di prescrizione o di improcedibilità.
5) Le destre hanno escluso i reati contro la Pa dall’elenco di quelli ostativi ai benefici penitenziari: quindi, salvo che sia un contrabbandiere o un mafioso o un narco, il nostro uomo è certo che, anche nella remota ipotesi di una condanna definitiva (in media sotto i 4-5 anni), non farà un giorno in carcere: le pene sotto i 4 anni si scontano ai domiciliari e ai servizi sociali e, se eccedono un po’, si scomputa il periodo cautelare ai domiciliari. Niente galera, neppure in cartolina.
6) Con l’improcedibilità, e spesso con la prescrizione, la refurtiva è al sicuro. Quanto all’evasione fiscale, col condono sull’omessa o infedele dichiarazione, chi viene scoperto versa la somma evasa quell’anno e si tiene tutte quelle evase negli anni precedenti. Ma la probabilità che lo Stato lo scopra è dell’1% e quella che riesca a riscuotere il maltolto è il 5% dell’1%.
7) Nordio vuole abolire la Severino, quindi il nostro uomo, anche se condannato, può candidarsi in Parlamento. Perché un cittadino onesto non dovrebbe darsi al crimine? Avrei voluto domandarlo l’altroieri a Nordio alla festa di Fdl, dov’ero stato invitato a discuterne con lui. Ma il ministro, cioè il padrone di casa, non si è presentato al dibattito. Chissà come mai.
Il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2022