I fenomeni cerchiobottisti

Qualcuno dica a lorenzo tosa e ai suoi compari, a questi grandi influencer progressisti, che esaltano in queste ore la piazza dell'Europa della pace di Repubblica, che hanno appena osannato...

Qualcuno dica a lorenzo tosa e ai suoi compari, a questi grandi influencer progressisti, che esaltano in queste ore la piazza dell’Europa della pace di Repubblica, che hanno appena osannato “la difesa comune” dal nemico immaginario russo con pina picierno, prodi, fassino, calenda, renzi, +europa ed altri cadaveri guerrafondai riesumati dal nulla e strapompati nella loro inconsistenza istituzionale.

Sì, tutti questi fenomeni cerchiobottisti che parlano un po’ di Sanremo un po’ della fame nel mondo, un po’ esaltano mattarella e la segre anche quando non prendono posizione sul genocidio di gaza, e che trattano i gossip più radical chic che hanno rovinato questo Paese.

Loro che esaltano soloni che usurpano moralmente da decenni un perimetro che non gli appartiene, ovvero quello della sinistra, un mondo al quale mi sento di appartenere, soprattutto come stile di vita, fin dalla nascita e nonostante la mia età. Quel mondo che ho abbandonato politicamente con sdegno subito dopo la morte di Berlinguer.

E che ho schifato totalmente dopo l’avvento di d’alema, veltroni, prodi, letta e il peggiore di tutti, matteo renzi. Perché ho a cuore la mia dignità. E studiando e analizzando la storia politica di questo Paese, mi sono subito reso conto di come i politici di cui sopra abbiano spianato scientemente la strada alla destra e al berlusconismo.

E il bello che non si tratta di intellettuali e politici di sinistra orripilati dai decreti sicurezza o da altre fesserie montate ad arte dai giornali destrorsi, si tratta di opportunisti, nati e cresciuti dentro una pseudosinistra democristiano-andreottiana mai vincente (nei confronti del popolo e della loro moralità), che hanno creduto e sperato in prodi e addirittura in renzi, calenda, rosato, boschi e scalfarotto, quale mezzo per vincere, qualsiasi politica facessero.

Questa di oggi è l’intellighenzia della pseudosinistra con la puzza sotto il naso che ammorba i palinsesti televisivi con opinionisti del calibro di gramellini e molinari e conduttori alla formigli, panella e parenzo. Una pseudosinistra che ha fatto nauseare la base, creato milioni di astensionisti e, ripeto, portato meloni al trionfo.

Questi sono i nemici del Movimento pronti a perculare Giuseppe Conte ad ogni occasione, a snobbare associazioni come Schierarsi e Alessandro Di Battista, a denigrare giornalisti indipendenti come Marco Travaglio, e più in generale sono i nemici del vero popolo berlingueriano-pertiniano, ossia di tanti elettori della vera sinistra che si rifiutano di accettare il livello infimo dei loro punti di riferimento culturali odierni.

Questi influencer da quattro soldi non si rendono minimamente conto che questa puzzetta sotto al naso ha distrutto la sinistra. Forse perché ha ingrossato i loro portafogli oppure portato tanti follower (non considerate persone vere ma soltanto numeri) sotto la bandiera dei diritti civili e del decoro istituzionale di sergiuzzo.

Per questo dico, uniamoci noi persone coerenti, sincere, oneste – anche nelle nostre differenze organizzative, nella metodologia e nella gestione di una qualsiasi forma di politica civica – e mandiamo tutta questa ipocrisia a farsi benedire.

Siamo ancora in tempo.

Parliamo di legge elettorale farlocca da riformare, di opportunisti e vecchie volpi riciclate da allontanare a livello amministrativo e di selezione accurata dei nuovi candidati spesso dei giovani vecchi alla di maio, di reddito di cittadinanza da potenziare, di casa farmaceutica pubblica, di lavoro, di Sanità Pubblica, di Scuola e Università, di giovani, pensionati e donne bistrattate. Siamo molto più credibili di questi democristiani e dei loro megafoni, solo che questi ultimi, anche sui social, sono semplicemente più potenti e coalizzati.

Per il bene comune, quindi per un compromesso al rialzo, si può sempre trovare la strada giusta.

Sempre.

Il rispetto può e deve esistere. Basta solo che sia reciproco e che si impari dal passato. Anche così si riconquista la fiducia di chi ormai ha perso la speranza e non crede più nelle istituzioni.

Ognuno con la propria identità, ma con rispetto. Che è sinonimo di intelligenza.

Salvatore Granata

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