Scacco matto

Che la proposta di tregua provvisoria di 30 giorni fosse l'ennesima trappola ai danni della Russia lo avevano capito anche i criceti ubriachi. Non quelli che hanno l'elmetto sul comodino...

Che la proposta di tregua provvisoria di 30 giorni fosse l’ennesima trappola ai danni della Russia lo avevano capito anche i criceti ubriachi. Non quelli che hanno l’elmetto sul comodino e fanno la guerra dai loro divani. Quelli sono una categoria a parte.

Ma piaccia o meno, Trump, Zelensky, Von der Leyen, Macron e compagnia hanno preso una badilata sui denti. Basta vedere la reazione di Zelensky alle parole di Putin di poco fa: “Il dittatore russo Vladimir Putin vuole respingere la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco di 30 giorni con l’Ucraina. Per riuscirci, pone richieste impossibili”.

Ricapitolando: Putin ha fatto sapere che è disposto anche a discutere una tregua temporanea, a patto che venga data la sicurezza che porti a un accordo definitivo. Per raggiungere questo obiettivo ovviamente bisogna smetterla di armare Zelensky e pensare solo a come riprendere la guerra dopo la fine dei 30 giorni. Inoltre, a mio avviso giustamente, dice che è necessario discutere della cause che stanno alla base di questo conflitto.

Tradotto in soldoni oggi Putin ha detto che la Russia è stanca di essere presa per il culo e che è disposta anche a un cessate il fuoco di 30 giorni purché porti a un accordo definitivo. La reazione dei cretini che governano in occidente, soprattutto quelli europei, è stata in larga parte di sdegno e indignazione. Putin dice che bisogna parlare e loro dicono che non va bene perché la Russia non vuole la pace. Vedete che cortocircuito cerebrale?

La realtà è che tutti si aspettavano un no secco dal Cremlino. È arrivata invece un’apertura che sbugiarda l’intenzione che c’era dietro i 30 giorni di tregua: ovvero riarmare e riorganizzare l’esercito di Zelensky. Piaccia o meno signore e signori, questo è un altro scacco matto. L’ennesimo scacco matto a una classe dirigente incompetente, guerrafondaia, in malafede e con un livello di comprensione inferiore rispetto anche a quella di un criceto ubriaco e sotto l’effetto di fentanyl.

Giuseppe Salamone

Torna in alto