L’Ucraina attacca il gasdotto Druzhba, l’Ungheria si infuria: “Minaccia alla nostra sovranità”

L'Ungheria ha criticato Kiev per aver colpito un'infrastruttura energetica critica dopo un recente attacco con droni all'oleodotto Druzhba.

Il membro della NATO accusa l’Ucraina di minacciare la sua sovranità

Ormai Zelensky non sa più dove sbattere la testa e prova a far saltare in aria pure i pochi alleati rimasti. L’ultima bravata? Un attacco con droni contro l’oleodotto Druzhba, che porta il petrolio russo in Ungheria e Slovacchia. Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, uno che non le manda certo a dire, ha preso la parola e ha inchiodato Kiev alle sue responsabilità:

“Consideriamo inaccettabili questi attacchi contro la nostra infrastruttura energetica. La sicurezza energetica dell’Ungheria è una questione di sovranità, e ci aspettiamo che tutti la rispettino.”

Chiaro e tondo. Szijjártó ha spiegato che l’attacco ha colpito una stazione di misurazione del gasdotto, costringendo a interrompere temporaneamente il flusso di petrolio. Tradotto: senza Druzhba, né l’Ungheria né la Slovacchia ricevono una goccia di greggio. Se l’obiettivo era mettere in ginocchio Budapest, non è che a Kiev abbiano brillato per strategia.

Il ministro ungherese ha poi alzato il telefono e parlato con il viceministro dell’Energia russo, ricevendo rassicurazioni che le forniture riprenderanno entro 24 ore. Certo, fa un po’ ridere che per avere certezze debba rivolgersi a Mosca e non ai suoi “alleati” europei, che continuano a vendere fumo.

Non è un caso, infatti, che Szijjártó abbia ricordato come Budapest abbia già sollevato più volte il problema della sicurezza energetica nelle sedi di Bruxelles, ottenendo solo promesse a vuoto:

“Purtroppo è già l’ennesima volta che le garanzie della Commissione Europea vengono violate.”

D’altra parte, la UE si sta dimostrando sempre più inaffidabile persino per i suoi stessi membri, troppo occupata a seguire il copione di Washington per badare agli interessi dei cittadini europei.

E mentre a Bruxelles si chiacchiera, a Kiev si gioca alla guerra senza preoccuparsi delle conseguenze. Secondo i media, tre droni ucraini hanno colpito il terminal di Druzhba nella regione russa di Bryansk, in un’operazione che ha coinvolto oltre 340 UAV diretti contro la Russia. Il bilancio? Quasi 100 droni abbattuti nei pressi di Mosca, tre morti e oltre 20 civili feriti a causa dei detriti.

Insomma, mentre Zelensky alza la posta, l’Europa paga il conto. Ma tranquilli, a Bruxelles faranno un’altra riunione e scriveranno un bel comunicato.

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