Pare ‘na barzelletta ‘sto governo Meloni vero?
Solo che non lo è. È proprio ridicolo e quindi può ingannare il fatto che lo sembri.
Dunque. Vediamo un po’.
Premierato nisba, autonomia differenziata idem, centro in Albania convertito a canile e resort per poliziotti appanzati, liste d’attesa della Sanità Pubblica sempre più lunghe, abuso d’ufficio anticostituzionale (quindi bocciato), PIL all’1% inesistente, canone Rai aumentato, accise aumentate, sbarchi iperaumentati.
Poi che ha fatto di buono? Ha peggiorato opzione donna, ha aumentato l’iva sui prodotti neonatali e sul latte, la maternità surrogata è reato, ha spedito i pro vita nei consultori, le madri incarcerate con i minori.
Signore e signori Meloni, la prima presidente del consiglio che odia le donne, ma che abbassa l’IVA per le ostriche tramite il genio del suo ex cognato fermatreni.
Ancora. Sempre l’esecutivo della signora ha scatenato una guerra alla magistratura per un risarcimento da 1600 euro scrivendo che si tolgono fondi agli Italiani per fare scuola, sanità e lavoro, mentre nelle regioni della destra i consiglieri si sono aumentati gli stipendi.
Non solo. Ha aumentato gli extraprofitti di banche (43 miliardi di euro in soli due anni), assicurazioni e imprese d’armi.
Ha tagliato i fondi ai disabili (400 milioni di euro) e rinnovato i fondi pubblici all’editoria di regime. Ha umiliato i pensionati minimi con un aumento irrisorio di 1,80 euro mensili e tolto ca. 100 euro, sempre mensili, in busta paga ai lavoratori con una perdita notevole del potere d’acquisto delle famiglie mentre il carovita è alle stelle.
Per non parlare di guerre, consessi internazionali, rappresentanza extrauropea e diplomazia: Meloni e soci contano come il due di coppe quando la briscola è tassativamente a denari. E sono proni ad americani, israeliani e sauditi.
E veniamo al team meloni. Legalmente immacolato: Santanchè a processo, Delmastro a processo, Pozzolo a processo, Solinas a processo, Bardi a processo e Sgarbi idem. Toti, Fidanza e Montaruli condannati. Altri rinviati a giudizio.
Altri costretti a dimettersi dalla vergogna.
Viva la legalità!
E il fenomeno leghista?
Presente! L’anticorruzione ha chiesto le carte del ponte sullo Stretto ai ministri Salvini, Giorgetti e Pichetto Fratin: secondo le direttive dell’unione Europea il bando della gara non è a norma.
Infine Brunetta e il suo inutile CNEL:
– 14.500 euro per sterminare le tarme.
– 3.800 euro per il salottino.
– 20.000 euro per le tende
– 13.000 euro per la moquette.
– 30.000 euro per le luci.
– 1000 euro per 100 pennette personalizzate.
– 2 milioni di euro per nuovi iPhone per un ente che gli Italiani avevano abolito con il referendum del 2016.
Mai visto un governo così demmerda e a sfavore del popolo perbene italiano.
Mai.
Salvatore Granata