L’esercito dell’Unione europea sarebbe un fallimento per quattro ragioni principali.
La prima ragione è militare: disunione. I Paesi dell’Unione europea litigano ferocemente per la distribuzione dei migranti che ognuno cerca di scaricare sull’altro, prevalentemente sull’Italia. Se i Paesi dell’Unione europea si scaricano i migranti, figuriamoci i morti in battaglia. L’immaginazione è fondamentale nella scienza, come insegna Max Weber. Usiamola. Immaginiamo un tritacarne come la battaglia di Bakhmut. I russi sono in difficoltà: Putin prende tutte le decisioni in un minuto. L’esercito dell’Unione europea è in difficoltà: ogni governo propone la strategia che gli consente di risparmiare il maggior numero di soldati. Chi si lancerà contro le trincee russe sapendo di andare incontro a un massacro com’è accaduto agli ucraini durante la controffensiva iniziata il 5 giugno 2023? Francesi, tedeschi o italiani?
La seconda ragione è elettorale: mentre Meloni e Macron litigano a Borgo Egnazia, i partiti di opposizione sfruttano la carneficina a Bakhmut per scalzarli. Sottoposti al rischio di cadere, Meloni e Macron se le danno di santa ragione. Il parlamento italiano e quello francese diventano un inferno. La carneficina di Bakhmut offrirebbe un grande palcoscenico ai leader dell’opposizione che userebbero la stessa demagogia con cui Meloni è diventata presidente del Consiglio. Nel 2022 gli italiani hanno votato per Meloni contro i migranti in Sicilia. Coinvolti a Bakhmut, voterebbero per Conte contro i morti in Ucraina. L’esercito dell’Unione europea sarebbe soggetto a tutti i processi elettorali dei 27 Paesi dell’Unione europea. L’Unione europea potrebbe tamponare questo problema soltanto trasformandosi in una dittatura di fatto, come è accaduto all’Ucraina.
La terza ragione è economica: non avendo deterrenza nucleare, l’Unione europea cercherebbe di sconfiggere la Russia in una guerra d’attrito di lungo periodo economicamente dispendiosissima con Trump che bersaglia l’Europa con i dazi. Ma una guerra d’attrito di lungo periodo richiede una quantità smisurata di gas e di petrolio che l’Unione europea non possiede. La Germania è andata in recessione per essere stata lambita dalla guerra in Ucraina. Se passasse da una guerra epidermica a una guerra maciullata, l’economia tedesca boccheggerebbe.
La quarta ragione è culturale. Se l’esercito professionale non bastasse, gli italiani scapperebbero in massa per evitare il fronte giacché i valori dei giovani italiani sono i tipici valori di una società post-moderna che è una società edonistica e, quindi, anti-guerriera. Le caratteristiche della società post-moderna sono la precarietà, la confusione, la frammentazione, la dispersione: l’opposto degli ingredienti per forgiare un’ideologia guerriera di massa. Caratteristiche della società moderna sono anche l’edonismo, la spensieratezza, il divertimento, l’autoreferenzialità, il disordine, l’incoerenza e l’irrazionalità. Ci sono tanti giovani impegnati che ci rendono fieri e orgogliosi. Ma la stragrande maggioranza dei giovani nella società post-moderna pensa a divertirsi e a scattarsi le foto con l’iPhone. L’uomo post-moderno non ha la cultura per sorreggere una guerra-sbudellamento con la Russia. Infine, c’è il problema Samp-T, ognuno dei quali può proteggere soltanto una grande città. L’Italia ha tre Samp-T operativi. Ma l’Italia non è tutta un deserto come l’Oman. Ogni sua città è un’opera d’arte. Crosetto protegge Milano, Roma e Genova. Chi proteggerà Napoli, Firenze e Venezia dai missili russi? Il lettore aggiunga a scelta le città che preferisce.
Il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2025