Siria in fiamme: l’Europa balbetta mentre i civili fuggono nella base russa

L’UE e la Germania reagiscono ai massacri in Siria con imbarazzo e ipocrisia, ignorando chi attacca e chiedendo “soluzioni pacifiche”. Intanto, civili in fuga.

Come dice il meme, “avevamo aspettative molto basse, ma porca miseria!”

Le due immagini che allego sono i tweet con i quali l’EEAS (l’ufficio dell’Unione Europea a capo del quale c’è Kaja Kallas, per intendersi) e il Ministero degli Esteri tedesco hanno risposto a ciò che sta succedendo in Siria da due giorni, ovvero un diluvio di filmati raccapriccianti nei quali le milizie dei “ribelli moderati” siriani stanno regolando i conti con alawiti, cristiani e drusi – filmati, tra l’altro, allegramente diffusi dai perpetratori che evidentemente sentono di non avere nulla di cui vergognarsi. Ora è ovvio che l’Europa si trova un po’ a disagio in questa situazione, perché forse a qualcuno era già venuto in mente che sostituire Assad con uno dei fondatori di Jabhat al-Nuṣra poteva portare prima o poi a situazioni imbarazzanti, ma la risposta è forse peggio del silenzio.

L’EEAS (sbugiardato dalle community notes come un Julian Röpke qualunque) condanna gli “elementi pro-Assad” che a suo dire hanno dato il via ai pogrom (non ci sono altri modi per chiamarli), condannando anche, bontà sua, “ogni violenza contro i civili”. Il Ministero degli Esteri tedesco, volendo far di meglio, fa invece di peggio invitando “tutte le parti a cercare soluzioni pacifiche” e, già che c’è, anche a “un dialogo politico inclusivo”, dal che deduciamo, non che ce ne fosse bisogno, che “aggressore e aggredito” e “diritto all’autodifesa” sono concetti variabili, situazionali, che non vanno in nessun modo considerati come assoluti. Quella siriana è una situazione complicata, in fin dei conti, mica come le altre così chiare, semplici e lineari.

PS – niente mi leva dalla testa che una delle cose che li sta facendo maggiormente impazzire sia che l’unico posto sicuro, per i civili della costa, è la base russa di Hmeimim dove si sono rifugiati in centinaia se non migliaia. Vediamo se a qualcuno questa emergenza umanitaria interessa o se alla fine sarà pure questa colpa dei russi, quando non riusciranno più a dar da mangiare a tutti. Allego qualche foto.

Francesco Dall’Aglio

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