Crosetto ha fatto anche cose buone

Gli attacchi motivati contro un ministro sono il frutto dell’uso critico del sapere, mentre gli attacchi immotivati sono il frutto dell’odio politico. Non è che io debba attaccare Crosetto come gli israeliani attaccano i palestinesi.

Molti mi chiedono dispiaciutissimi per quale motivo io abbia smesso di attaccare Guido Crosetto. Anche a me quegli attacchi mancano perché mi divertivano moltissimo. Ma non attacco mai nessun politico senza una ragione precisa. Le ragioni per cui ho cessato gli attacchi contro Crosetto, con mio grandissimo dispiacere, sono tre.

La prima è che, il 6 agosto 2024, quando gli ucraini hanno invaso Kursk, Crosetto ha capito – forse per la prima volta – che la guerra era irrimediabilmente persa, e ha iniziato a moderarsi negando a Zelensky l’autorizzazione a colpire il territorio russo con gli Storm Shadow dell’Italia. Poi Crosetto ha fatto una serie di mosse avvedute per evitare che l’Italia finisse con entrambi i piedi nella fossa. Crosetto, dopo il no agli Storm Shadow, si è scontrato sul Corriere della Sera persino con un Paoli Mieli completamente fuori di senno che proponeva di lanciare contro il territorio russo anche lavatrici e gabinetti tipo capodanno a Napoli old style tutto in strada giù dalla finestra.

La seconda ragione è che, tecnicamente, l’invio delle armi a Netanyahu a sterminio in corso dipende, in ultima istanza, da quel criminale politico del nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e da quella criminale politica della nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non da Crosetto.

La terza ragione è che, se valutiamo Crosetto in modo emotivamente distaccato, è certamente il ministro del governo Meloni più aperto al dialogo e alle critiche. È una persona che ha il coraggio di confrontarsi anche con un pubblico inferocito. Ho criticato Crosetto a fine dicembre 2024, quando si è recato in Israele per stringere le mani sporche di sangue del suo omologo, Katz. Più in generale, gli attacchi motivati contro un ministro sono il frutto dell’uso critico del sapere, mentre gli attacchi immotivati sono il frutto dell’odio politico. Non è che io debba attaccare Crosetto come gli israeliani attaccano i palestinesi.

Alessandro Orsini

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