di Alessandro Orsini
Aldo Grasso incontra segretamente Paolo Mieli bussando incappucciato di notte alla sua porta.
“Paolo, mi manda Cairo. Serve una strategia. Al Corriere della Sera abbiamo fatto una figuraccia. Avevamo detto che gli ucraini si sarebbero salvati con la guerra e invece sono morti tutti. Come possiamo uscirne?”
“Perché venite da me? Perché io?”
“Paolo, perché tu sei uno che non si vergogna di niente, saresti capaci di dire qualunque cosa pur di non riconoscere un tuo fallimento”
“Aldo, stai calmo, non piangere, ascoltami. Noi diremo questo: abbiamo fatto bene a promuovere la guerra con la Russia fino all’ultimo ucraino perché gli ucraini volevano combattere”
“Paolo, sei un genio! Quindi scarichiamo tutte le nostre responsabilità sugli ucraini così non ci rendiamo criticabili?”
“Esatto”
“Paolo, ma è una cosa disonestissima intellettualmente, è meraviglioso!”
“Aldo, ricorda: non chiedere mai scusa, non fare mai autocritica, attacca i pacifisti per distogliere le attenzioni dai tuoi fallimenti. Io l’ho fatto ieri sera a Piazza Pulita da Formigli”