La Russia ha inflitto una sconfitta strategica agli Stati Uniti in Europa. Per nascondere questo fatto geopolitico enorme, Trump insulta Zelensky e l’Unione europea scaricando le colpe della guerra su di loro.
Ma la documentazione racconta un’altra storia. Il 13 ottobre 1994 Anthony Lake, National Security Advisor (1993-1997), consegnò un documento a Bill Clinton, in cui spiegava che la Nato avrebbe dovuto inglobare i Paesi baltici e l’Ucraina. Clinton annotò su quel documento un grosso appunto con la mano sinistra (è mancino): “Looks Good!”.
Nei primi anni Novanta, Clinton decise che l’Ucraina sarebbe entrata nella sfera d’influenza americana, ma invitò a procedere con cautela per non scatenare l’ira del Cremlino e le sue eventuali contromosse. Essendo un progetto di lungo periodo estremamente rischioso, l’inclusione dell’Ucraina nella Nato è stata perseguita da tutte le amministrazioni americane dopo Clinton, inclusa l’amministrazione Trump (2017-2021). Sotto Biden, il progetto ha ricevuto una brusca accelerazione che ha fatto precipitare tutto. Nel 2021 Biden ha firmato una serie di protocolli con Zelensky per la penetrazione militare degli Stati Uniti in Ucraina, pubblicati sul sito della Casa Bianca. Nel giugno, luglio e settembre 2021, la Nato ha organizzato tre esercitazioni militari in Ucraina. Questi fatti e documenti sono analizzati nel mio Ucraina. Critica della politica internazionale (PaperFirst 2022). Mary Sarotte, nel suo Not One Inch, si è soffermata sulla nota del 13 ottobre 1994 di Lake a Clinton (Sarotte è filo-Zelensky e ferocemente anti-Putin). Il primo punto da fermare è questo: la Casa Bianca ha deciso di includere l’Ucraina nella Nato nel 1994. Nel summit Nato di Bucarest dell’aprile 2008, George W. Bush si limitò a ottenere il consenso degli europei a una decisione presa 14 anni prima da Clinton.
Devo smentire un’altra interpretazione storica promossa da Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Libero, Il Foglio, Il Giornale e il Sole 24 Ore, secondo cui Finlandia e Svezia avrebbero deciso di entrate nella Nato dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il filo-americanismo è una sciagura scientifica come l’anti-americanismo: entrambi falsificano la storia per una finalità ideologica. Secondo i giornalisti filo-americani, Svezia e Finlandia sono entrate nella Nato a causa dell’invasione russa. La loro conclusione è che la “colpa” dell’ampliamento della Nato ai confini della Russia è di Putin. Ma è falso, come ho documentato nel mio Ucraina-Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali (PaperFirst 2024).
La Casa Bianca ha avviato il processo di inclusione nella Nato di Finlandia e Svezia molti anni prima dell’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022. La prova è Trident Juncture 2018, la più grande esercitazione militare della Nato dopo il 1991, svolta in Norvegia tra ottobre-novembre 2018. Il New York Times colse perfettamente che la Finlandia, partecipando a Trident Juncture 2018, rischiava di scatenare l’ira della Russia. Ecco che cosa scriveva il New York Times il 31 ottobre 2018:
“La Finlandia, sebbene non sia membro della Nato, questa settimana ha rischiato l’ira russa inviando truppe in Norvegia per unirsi alle forze americane che prendono parte a Trident Juncture, la più grande esercitazione militare della Nato dalla fine della Guerra fredda nel 1991”.
L’esercitazione Trident Juncture 2018 è stata condotta sotto scenario articolo 5, l’articolo sulla difesa collettiva del trattato della Nato. Fu la Nato stessa ad annunciare la partecipazione di Svezia e Finlandia sul suo sito, l’11 giugno 2018. Ho seguito gli sviluppi del processo di inclusione di Svezia e Finlandia nella Nato quotidianamente quando ero direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss (2016-2022). Ho registrato tutte le loro mosse. Quando il Senato mi ha convocato per parlare della crisi in Ucraina, il 4 dicembre 2018, sapevo che quei due Paesi erano nella Nato da un pezzo. Dissi ai senatori della commissione Affari esteri che la situazione al confine russo-ucraino era gravissima e pericolosissima perché ero a conoscenza del processo di assorbimento di tutta l’Europa nella Nato deciso nel 1994 da Clinton e perseguito da tutti i presidenti dopo di lui. In Senato dissi che gli interessi nazionali degli italiani erano a rischio perché l’invasione dell’Ucraina avrebbe costretto l’Italia ad aderire alle sanzioni americane contro la Russia danneggiando la nostra economia.
Mi occupo, adesso, delle testate nucleari che l’Ucraina consegnò alla Russia. A differenza di ciò che dicono il Corriere della Sera e i suoi figli minori, furono gli Stati Uniti a costringere l’Ucraina a consegnare le testate nucleari alla Russia.
L’Ucraina divenne indipendente nel 1991. Ereditando molte testate nucleari dell’Unione Sovietica, l’Ucraina era diventata di colpo la terza potenza nucleare più grande nel mondo. Per gli Stati Uniti era inaccettabile. Quando Bush perse le elezioni nel novembre 1992, il suo segretario di Stato, James Baker, era disperato per le testate nucleari in mano agli ucraini che gli apparivano una minaccia incontrollata. Baker spiegò alla nuova amministrazione Clinton quanto fosse importante privare gli ucraini delle testate nucleari. Gli ucraini furono colpiti da una terribile crisi economica dai tragici risvolti umanitari. Gli americani dissero agli ucraini che avrebbero ricevuto gli aiuti economici se avessero rinunciato alle testate nucleari. Gli ucraini si divisero. I recalcitranti cedettero per fame. Questo condusse al memorandum di Budapest del 5 dicembre 1994 con cui gli ucraini trasferirono le testate nucleari alla Russia in cambio del suo impegno a rispettare la loro integrità territoriale.
Bombardando illegalmente la Serbia nel 1999, la Nato si trasformò in organizzazione offensiva. E si avvicinò alla Russia nella sua nuova veste. Putin e Gorbaciov hanno conosciuto due Nato diverse. Gorbaciov ha conosciuto la Nato difensiva; Putin quella offensiva. Il che ha prodotto conseguenze storiche.
È vero che, nel febbraio 1990, Baker promise a Gorbaciov che la Nato, presa la Germania, non si sarebbe avvicinata alla Russia di un centimetro? È vero, ma la questione è complessissima. La rendo comprensibile nel mio nuovo libro che uscirà a fine marzo per PaperFirst Italia-Casa Bianca. La corruzione dell’informazione di uno Stato satellite.
L’Italia vive nella menzogna? La libertà è soltanto la possibilità di dire la verità. Una società può essere libera e vivere nella menzogna. D’altra parte, chi è libero di parlare è libero anche di mentire. Libertà e verità andrebbero tematizzate separatamente per studiare come interagiscono nel sistema dell’informazione sulla politica internazionale. Ciò che la grande stampa italiana ha raccontato sull’espansione della Nato è falso perché l’Italia è uno Stato satellite degli Stati Uniti. Questo ha conseguenze corruttive sull’informazione.
Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2025