di Giuseppe Salamone
È finita per questo imbecille di Zelensky. O per lo meno, è finita se non si mette in testa di aver perso la guerra e accettare il ruolo da perdente. Perché è così, quando vuoi andare avanti fino alla vittoria alla fine se perdi sono cazzi amari. Amarissimi!
Avrebbe potuto ottenere accordi migliori per il suo popolo qualche mese dopo il febbraio 2022, ma ha preferito andare avanti e buttarsi a testa bassa verso il baratro. Gli hanno fatto credere che lo avrebbero sostenuto a oltranza, gli hanno fatto toccare con mano la celebrità occidentale facendolo partecipare a ogni evento: cinematografico, talk show, premiazioni, interviste nei tg nazionali all’ora di punta, perfino a Sanremo è arrivato a fare propaganda di guerra. Ve lo ricordate il casino che venne fuori in Italia?
Gli hanno fatto credere che sarebbe riuscito nell’impresa di battere la Russia, roba nella quale hanno fallito personaggi come Napoleone e Hitler. È finito per fare la stessa fine di Napoleone e Hitler. Ma mentre questi ultimi due avevano qualche possibilità di vittoria, l’imbecille di Kiev, di possibilità, non ne aveva nemmeno mezza sin dall’inizio.
Trump ne dice di cavolate, a migliaia. Ma quando dice che Zelensky è un comico e un dittatore ha ragione da vendere. Comico perché lo è nella sua natura, dittatore perché ha messo fuori legge chiunque potesse ostacolare il suo potere: stampa, opposizione fino ad arrivare prima a eliminare le elezioni, poi a rifiutarle. Se non è dittatura questa ditemi voi quale sarebbe la dittatura.
In ogni caso la storia ci insegna che come tutti i fantocci Usa, anche Zelensky è arrivato al capolinea. La differenza tra Trump e i guerrafondai democratici sta solo nel fatto che Trump ha accelerato il fatidico evento. Ma se ci fossero stati gli altri, sarebbe solamente stata questione di tempo. Avrebbero fatto lo stesso. Resta il fatto che in questo momento, gli alcolisti anonimi dell’UE, dovrebbero stare in una posizione ancora vacante: quella di prendere Zelensky e dirgli che il suo tempo è finito. Convincerlo ad accettare le elezioni (che perderebbe!) per facilitare un accordo di pace. Zelensky avrebbe salva la pelle e l’UE una voce in capitolo.
Invece si ostinano a difendere colui che ha rifiutato ogni tipo di negoziato, arrivando a metterlo financo nero su bianco in un decreto presidenziale. Continuano a stare dalla parte della guerra e, cosa incomprensibile, dalla parte degli sconfitti. Pensateci bene: questi strateghi volevano sconfiggere la Russia di Putin e Lavrov che è riuscita a dettare le regole anche contro gli Stati Uniti d’America…
Questa è la realtà, il resto è propaganda. Manco propaganda di guerra, ma propaganda da alcolisti anonimi…