Disinformazione e cattiva politica viaggiano di paro passo

La cattiva politica prospera perché c'è la comunicazione edulcorata che aiuta.

di Mario Guerrini

La disinformazione. E la cattiva politica. Viaggiano di paro passo. Anzi, sono sullo stesso treno. La cattiva politica prospera perché c’è la comunicazione edulcorata che aiuta. Un tempo, neanche tanto lontano, per un personaggio che amministra il bene pubblico, trasparenza, integrità morale e correttezza istituzionale erano bagaglio operativo imprescindibile. Oggi, il bene pubblico è invece diventato per molti un irresistibile bottino personale. I guai penali sono diventati insignificanti. C’è chi entra ed esce dal carcere e va avanti con indifferenza, nonostante il suo tormentato percorso giudiziario. Tanto, dice, “sono innocente”. C’è chi sbandiera un titolo di laurea ma nasconde il suo percorso di studi a chi pone dubbi. Anziché mostrarlo pubblicamente, proprio per confermare la legittimazione del suo operato. C’e chi è accusato di essere mafioso e mantiene imperterrito il suo delicato ruolo istituzionale. Perché “si è colpevoli solo dopo il terzo grado di giudizio”. Gli esempi sono interminabili. Sembra che i Pm siano semplicemente impazziti e non più a caccia del malaffare. A garanzia dei cittadini. E del bene pubblico. È un mondo di furbi. In cui la comunicazione gioca un ruolo determinante. Ed anziché essere un cane da guardia della legalità indulge ai reati dei politici. Talvolta ne cela gli aspetti inquietanti, anziché indagare e darne conto alla pubblica opinione. Taluni politici sono per questo incoraggiati a insistere nel loro cammino. I risultati sono uno scempio della moralità. È il declino di una classe dirigente che determina sfiducia negli elettori. Che proprio per questo disertano le urne. Il quarto potere è diventato, in molti casi, strumento di questo degrado. In nome degli interessi e degli affari di certi editori. Collusi con quel potere.

IL MIO OSSERVATORIO (6088)

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